La Wilier Centro10Pro è l’evoluzione del modello Cento10 Air.
Rispetto a quest’ultima gli ingegneri della casa italiana hanno aumentato la rigidità torsionale di circa 6 punti percentuali e sebbene sia un numero difficilmente percepibile stando in sella, il risultato complessivo, come vi spieghiamo nel video seguente, è di grande impatto.
E pone la Wilier Cento10Pro in diretta competizione con le ultime arrivate di provenienza estera...
La versione Ramata che ho testato è stata già utilizzata dall’ex professionista Filippo Pozzato durante il suo ultimo anno di carriera.
Attualmente è utilizzata in gran parte delle gare, grazie alla sua versatilità, dai professionisti del Team Total Direct Energie: basti pensare che, nonostante sia una bici da strada aero, il team ha deciso di usarla in una gara anomala e devastante come la Parigi-Roubaix.
E' stata sviluppata secondo i criteri Naca-Low-Speed, ossia degli algoritmi di estrazione aeronautica che permettono di dimensionare i tubi del telaio con la massima efficienza aerodinamica possibile.
Tutti i profili dei tubi, infatti, sono a coda tronca e ciò ridimensiona il peso e aumenta la rigidità torsionale.
E', quindi, una bici di alta gamma leggera (per essere una bici aero), aerodinamica e reattiva, adatta ad ogni tipo di percorso, nonostante l’animo racing.
Il punto forte è sicuramente la pulizia e l’estetica del telaio: nel caso di telaio con freni a disco e cambio elettromeccanico, come quello testato, l’integrazione dei cavi è totale.
Grazie al sistema integrato Alabarda e alla forma degli spessori, le 3 guaine (del cambio e dei freni) scorrono interamente dentro al manubrio fino ad arrivare con le giuste angolazioni all’interno del tubo sterzo.
Wilier offre all’utente la possibilità di scegliere il telaio equipaggiato con freni a disco o direct mount, con pochissime differenze tra i due telai riguardanti soprattutto la lunghezza del carro posteriore.
La bici con direct mount è equipaggiata con ruote quick release e può ospitare pneumatici fino a 30 mm, mentre quella con freni a disco ha ruote con perni passanti e rotori da 160 mm sull’anteriore e 140 mm sul posteriore e può ospitare copertoni fino a 28 mm di sezione, con un occhio di riguardo al comfort, secondo le tendenze moderne seguite anche dalle altre case produttrici.
1- DETTAGLI TECNICI TELAIO
– Geometria: 9,5
La Wilier Cento10Pro è una bici pensata per la competizione e le geometrie, seppur non estreme, rispecchiano questa vocazione.
In taglia 54 l’angolo sterzo e l’angolo piantone sono rispettivamente di 72,5° e 74° e il tubo sterzo è da 138 mm. Geometrie che la rendono molto stabile e guidabile in discesa.
Reach e stack sono di 387 mm e 536 mm in linea con gli altri competitor.
I foderi del carro posteriore misurano 40,5 mm, mentre l’interasse è piuttosto corto, 980 mm.
L’attacco manubrio del sistemato integrato Alabarda misura 100 mm in taglia 54 (aumentando la taglia aumenta anche la lunghezza dell'attacco).
– Assetto in sella: 9
Sono alto 1,80 m e pedalo ad un’altezza sella di 77,5 cm.
Non ho avuto nessun tipo di problema a trovare la giusta posizione già dalle prime uscite.
Con le mani in presa bassa ho apprezzato moltissimo la guidabilità in discesa.
Un corretto assetto che mi ha permesso anche di affrontare una pedalata di circa 230 km, 9 ore e 4500 metri di dislivello senza nessun dolore muscolare.
- Cura costruttiva: 10
L’estetica della Wilier Cento10Pro è davvero accattivante.
La casa italiana si è voluta distinguere producendo una bicicletta estremamente pulita, nascondendo alla vista qualsiasi cavo (nel caso di cambio elettronico, come nella bici testata).
Il profilo dei tubi a coda tronca (o a forma di D) e il sistema di chiusura del reggisella inserito all’interno del tubo orizzontale migliorano l’estetica della bici e allo stesso tempo rendono il telaio più aerodinamico e rigido.
Da sottolineare la presenza degli spessori che oltre a svolgere una funzione estetica per il passaggio interno dei cavi, permettono di regolare l’altezza del manubrio; possibilità non così scontata con i recenti sistemi integrati che non danno la possibilità di modificare la posizione una volta tagliato lo stelo della forcella.
– Componentistica utilizzata: 9
La componentistica utilizzata è il top di gamma di casa Shimano: Dura Ace Di2 9170 Disc con rotori Dura Ace da 140 (posteriore) e 160 (anteriore).
Guarnitura 50-34 all’anteriore con un pacco pignoni posteriore 11-30.
Se da una parte il 34-30 rende la pedalata più agile in salita e permette di scalare anche pendenze a doppia cifra, dall’altra il 50-11 è limitante in situazioni di alte velocità, come falsopiani a scendere o discese pedalabili (a circa 100 rpm si raggiunge una velocità di 55 km/h che è relativamente bassa se si pensa che questa bicicletta è nata per le gare).
Segnaliamo anche, però, che c'è la possibilità di avere le corone 52-36 o 53-39 al momento dell'acquisto.
Le ruote sono le Mavic Cosmic Pro Carbon UST (1.650 gr) con canale interno da 19 mm che aumentano la sezione dei copertoni Mavic Yksion Pro UST da 25 mm.
Il sistema UST dà la possibilità all’utente di rendere il sistema ruota-gomma Tubeless e quindi usufruire dei vantaggi di quest’ultimo, come la diminuzione di peso, l’aumento del comfort e la riduzione del rischio di foratura dovuta dalle basse pressioni.
La sella è un’Astute Star Lab da 135 mm con foro centrale dalla forma seppur arrotondata, molto aggressiva.
Il rivestimento Memory Foam Try-Density Progressive la rende, però, più confortevole del previsto grazie alla densità graduale in base alla zona di appoggio: più consistente nella parte posteriore per un miglior appoggio delle ossa ischiatiche e più morbida davanti per una minore compressione della zona perineale.
- Peso bici: 8,5
Il telaio pesa 990 grammi, la forcella 350 grammi e il sistema integrato Alabarda (monoscocca e completamente in carbonio) 390 grammi, per un valore totale di 7,450 kg in taglia 54.
Peso non proprio contenuto e innalzato di quasi 100 gr dalla colorazione ramato rispetto alla livrea all-black, ma in linea con le altre bici aero moderne, soprattutto se si considera che stiamo parlando di una bici con freni a disco.
Lavorando su alcuni componenti il peso può scendere ulteriormente, ma non aspettatevi miracoli...
- Prezzo bici: 6
La Wilier Cento10Pro in questo allestimento ha un prezzo al pubblico di 10.300 euro; per la versione Ramata vanno aggiunti 1.500 euro di verniciatura per un totale di 11.800 euro. Come già sottolineato più volte un prezzo elevato, anche se (purtroppo) in linea con il mercato attuale.
E' disponibile anche il solo kit frame, comprensivo di manubrio e attacco integrati Alabarda, al prezzo di 3.800 euro.
- Garanzia sul telaio: 8
Wilier garantisce una garanzia sul telaio di 5 anni solo se si rispettano le seguenti condizioni: bisogna essere il primo proprietario della bici; quest’ultima deve essere stata acquistata presso un rivenditore autorizzato; il telaio deve essere in carbonio e la registrazione sul sito wilier.com deve avvenire entro 10 giorni dall’acquisto.
Voto finale (da 1 a 10): 8,57
2 – COMPORTAMENTO IN SALITA
È sicuramente il terreno dove sorprende di più.
Leggera e scattante, soprattutto sulle salite brevi, anche con pendenze importanti.
Si apprezza la rigidità del carro posteriore e del movimento centrale che evita dissipamento di watt ogni qualvolta si imprime forza sui pedali, soprattutto nei tratti in fuorisella.
Il peso e le geometrie del telaio denotano qualche piccolo limite sulle salite lunghe, dove la bici diventa un po’ più nervosa e richiede spesso di alzarsi sui pedali per rilanciare l’andatura.
Voto finale (da 1 a 10): 9
3 – COMPORTAMENTO IN DISCESA
Esigente, ma estremamente precisa.
L’insieme tra rigidità della bici e ruote a medio-alto profilo deve far alzare la soglia di attenzione del ciclista, poiché in caso di traiettoria sbagliata è difficile apportare correzioni, se non con una brusca frenata che riduce notevolmente la velocità.
Dall’altro lato, però, quando si sceglie la traiettoria giusta e si entra in curva in maniera decisa la bici è stabile, precisa e non perde velocità.
La Wilier Cento10Pro dà il meglio di sé nei curvoni ampi, a differenza delle discese tecniche con continui cambi di direzione, che accentuano la rigidità del telaio e la difficoltà di guida.
Positive le sensazioni sui tornanti: in ingresso di curva la frenata è modulabile grazie ai freni a disco e in uscita si rilancia facilmente.
Ottimi i copertoni Mavic da 25 mm, che grazie alla loro tenuta trasmettono una grande sicurezza in curva.
Voto finale (da 1 a 10): 9
4 – COMPORTAMENTO IN PIANURA
Buone impressioni anche in pianura dove è relativamente facile mantenere alte velocità.
Le geometrie e l’assetto in sella mi hanno dato l’impressione di essere studiate appositamente per rendere al meglio quando c’è da spingere il lungo rapporto in pianura.
Adatta a percorsi vallonati, quando c’è da rilanciare la velocità si può apprezzare la rigidità del telaio, ma anche la stabilità del carro posteriore, sempre ben incollato a terra anche durante gli sprint massimali (il primo test effettuato appena salito sulla Wilier Cento10Pro e che mi ha sorpreso in maniera molto positiva).
Voto finale (da 1 a 10): 10
IN CONCLUSIONE
La Wilier Cento10Pro è una bici nata per la competizione.
Ideale per quegli utenti, soprattutto amatori agonisti, che gareggiano in circuiti vallonati o mediofondo dove solitamente sono presenti salite brevi e facilmente gestibili.
La versatilità è la caratteristica che probabilmente e inaspettatamente alla fine del test mi ha sorpreso di più.
E, come detto nel video, a malincuore ho dovuto restituire questa bici a Wilier.
In conclusione, una bici da gara, scattante e nervosa al punto giusto, senza raggiungere livelli estremi che compromettono il comfort e la possibilità di pedalare su lunghe distanze.
Se avete gambe, vi accorgerete che andare forte con questa bici è più facile e più appagante.
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Per maggiori informazioni: wilier.com