Per la casa di Morgan Hill, la Tarmac incarna il concetto di “bici da strada”.
Insieme alla Allez rappresenta il mezzo da gara, il mezzo con il quale cercare il massimo, tanto in salita quanto in discesa, nelle uscite più agguerrite da solo o con i propri compagni di scorribande.
Noi abbiamo provato la Specialized Tarmac Disc Pro 2019, ossia il modello subito sotto il top di gamma S-Works, e il test è stato condotto in una maniera un po’ diversa dal solito.
Due tester, due esperienze, due attitudini, due visioni differenti sullo stesso oggetto, la Tarmac Disco Pro, appunto.

Specialized Tarmac Disc Pro



Simone Lanciotti, passista di estrazione Mtb, e il sottoscritto, Nicola Checcarelli, passista scalatore, entrambi a caccia, in modo più o meno consapevole, del fatidico momento in cui la velocità aumenta, il cuore sale, le distanze si allungano, inizia la sfida e si diventa un tutt’uno con la bici, la strada e questa passione infinita per la bici da strada.

Specialized Tarmac Disc Pro

E su questo la Tarmac Disc Pro ci ha dato molto su cui ragionare e poi scrivere.
Però, cominciamo dal video, poi proseguite la lettura del test, le cui voci riportano le votazioni che sia io, N, sia Simone, S, abbiamo dato a questa bici…

1- DETTAGLI TECNICI TELAIO
– Geometria
N: 9,0
La geometria della Specialized Tarmac Disc Pro 2019 è quella di una bici da gara, ma nonostante questo mantiene soluzioni equilibrate.
Angolo sterzo e angolo piantone, nella taglia 56, sono di 73,5°. Lo stack da 56,5 cm e il reach da 39,5 cm permettono una posizione aggressiva, ma non troppo scomoda.
L’interasse da 990 mm la rende maneggevole e reattiva.
S: 9,0
Se cercassimo la definizione di geometria per bici da strada racing, questa bici sarebbe da prendere come riferimento.
Le specifiche che vi ha già enunciato Nicola definiscono un mezzo che è tanto reattivo, quanto abbastanza comodo, ma in quest’ultimo caso il merito è soprattutto del materiale del telaio, del reggisella e dei componenti.

Specialized Tarmac Disc Pro

– Assetto in sella
N: 9,5

Sono alto 183 cm e pedalo a 77,5 cm di altezza sella: la misura 56 della Tarmac Disc Pro si è rivelata perfetta per le mie caratteristiche.
Normalmente pedalo con un arretramento sella molto pronunciato e, con molte bici, ho difficoltà a riportare le mie misure ideali.
In questo caso, invece, grazie all’angolo piantone da 73,5° e alla conformazione del reggisella, non ho rilevato nessun problema.
S: 9,5
Sono alto 179 cm e la mia altezza di sella è di 74,5 cm. In sella alla Tarmac Disc Pro ho avvertito solo la necessità di avere un attacco manubrio un po’ più lungo (da 110 mm anziché 100) per arrivare a una posizione in sella un po’ più bassa e protesa in avanti.
Stando in sella, però, ho avvertito che tutto era al suo posto e mi è sembrato che fosse la mia bici da anni.
Io, al contrario di Nicola, preferisco un arretramento sella non troppo marcato (la mia estrazione Mtb si fa sentire…) e sulla Tarmac sono riuscito comunque ad ottenere la posizione che cercavo.

Specialized Tarmac Disc Pro

Specialized Tarmac Disc Pro

– Cura costruttiva
N: 10

Il telaio della Specialized Tarmac Disc Pro 2019 è realizzato con carbonio FACT 10r, quindi di una qualità leggermente inferiore al FACT12 r utilizzato per la versione S-Works.
A parte questo, però, le differenze con il top di gamma di casa Specialized sono davvero poche.
Anche la Tarmac Disc Pro è realizzata secondo la tecnologia Rider-First Engineered, che pur minimizzando il peso garantisce che ogni misura del telaio abbia le stesse caratteristiche in ogni situazione.
La linea è aggressiva, ma fluida e pulita.
Ben fatto e ben posizionato il passaggio interno dei cavi, così come la chiusura a scomparsa del reggisella. Unico piccolo appunto: dopo averlo spostato molte volte, l’inserto in gomma che protegge la vite di chiusura del reggisella non resta più perfettamente aderente al telaio.
La bici è impreziosita da dettagli di pregio, come la scritta cangiante che cambia colore in base alla luminosità e le viti del portaborraccia in ergal rifinite dalla scritta Specialized.
Piccole cose che fanno la differenza.

Specialized Tarmac Disc Pro

Specialized Tarmac Disc Pro

S: 10
Specialized pur essendo un produttore di grande serie riesce ad impreziosire le proprie bici con una cura per i dettagli davvero elevata.
Ho apprezzato molto i perni passanti senza leva di sgancio: è vero, richiedono di avere con sé una chiave esagonale da 5 mm, ma rendono l’estetica molto più pulita e contribuiscono a ridurre il peso.
Stando in sella e alzandosi sui pedali la vista sul mozzo anteriore è molto appagante.
Lo stesso vale per l’incrocio dei tubi sul piantone: l’expander per il serraggio del reggisella nascosto nel piantone (foto sopra) rende il tutto davvero molto elegante e pulito.

– Componentistica utilizzata
N: 9,5

La Tarmac Disc Pro 2019 utilizza componenti di comprovata qualità, anche se non al top della gamma.
Il gruppo è lo Shimano Ultegra Di2 R8070, garanzia di funzionalità e precisione.
Rispetto al Dura Ace, in pratica, sacrifica solo qualche centinaio di grammi di peso.
Interessante anche la scelta di utilizzare un disco da 140 mm sul posteriore e da 160 mm sull’anteriore per ottimizzare la distribuzione della potenza frenante.

Specialized Tarmac Disc Pro

Specialized Tarmac Disc Pro

Specialized Tarmac Disc Pro

Le ruote Roval CL50 disc sono state una delle sorprese più piacevoli di questa bici.
Rispetto alla versione CLX hanno raggi tondi anziché piatti e non utilizzano cuscinetti ad alta scorrevolezza, ma il cerchio progettato in galleria del vento è esattamente lo stesso: 50 mm di profondità, con canale interno largo 20,7 mm e tubeless ready.
Mi hanno impressionato per scorrevolezza e rigidità laterale, ma per essere un profilo alto per copertoncino anche il peso è molto interessante: 1.515 grammi.
In abbinamento con i copertoncini S-Works Turbo da 26 mm offrono pure un buon livello di comfort (anche se dipende dalla pressione di gonfiaggio scelta) e un’ottima guidabilità in discesa.
La sella Toupé Pro e il nastro manubrio Holographic Rainbow Reflective che si abbinano al colore della scritta sul tubo obliquo sono dettagli che migliorano ulteriormente l’estetica della bici.

Specialized Tarmac Disc Pro

Specialized Tarmac Disc Pro

Specialized Tarmac Disc Pro

S: 9,0
A livello di componentistica siamo ben sopra la categoria delle bici di media gamma.
Lo Shimano Ultegra, come ha detto Nicola, è solo più pesante del Dura Ace e le ruote, confermo, sono davvero una sorpresa: leggere e allo stesso tempo rigide come si conviene a ruote da 50 mm di profilo.
Il loro sound, quando ci si alza sui pedali, è un invito a spingere di più e a tenere alta la velocità.
Siete avvisati…
Molto valida la scelta di una gomma da 26 mm di sezione: un volume d’aria maggiore per la gomma significa migliore assorbimento senza inficiare troppo la scorrevolezza.
Qualche dubbio sulla comodità della presa bassa del manubrio Specialized di serie: il palmo della mano sembrava non aderire alla perfezione con la superficie del manubrio.

Specialized Tarmac Disc Pro

Specialized Tarmac Disc Pro

– Peso bici
N: 9,0
Pur non trattandosi del top di gamma, il peso della Specialized Tarmac Disc Pro è molto interessante.
Parliamo di 7,4 kg senza pedali, in taglia 56. Niente male per una bici disc e con ruote da 50 mm.
S: 8,0
A mio avviso si poteva fare di meglio se si considera che la S-Works Tarmac Disc in tg 56 ha un peso dichiarato di 6,65 Kg.
Ok, è il modello di punta e costa 10.299€, ma una differenza di 750 gr non è proprio trascurabile considerando che la Tarmac Disc Pro, comunque, costa 6.689€.
Il rapporto prezzo/leggerezza non le gioca a favore e rende ancora più ambita la versione S-Works.

– Prezzo bici
N: 7,5

La bici completa ha un prezzo al pubblico di 6.689€.
Una cifra elevata considerando che non si tratta del top di gamma, ma c’è da dire che le prestazioni della Tarmac Disc Pro sono equivalenti, se non migliori, di molti altri prodotti di altissima gamma di altri marchi.
S: 7,5
D’accordo con Nicola: il prezzo non è quello di una bici di media gamma, ma allo stesso tempo questa versione rappresenta la media-alta gamma della serie Tarmac di Specialized.

– Garanzia sul telaio: 9,5
Specialized Italia garantisce i telai a vita, esclusivamente per il primo proprietario, previa registrazione della bicicletta entro i 10 gg successivi alla data di acquisto.
Garanzia a vita anche sulle ruote Roval.
Verniciatura e grafiche, invece, hanno una garanzia di due anni.

Voto finale Nicola (da 1 a 10): 9,14

Voto finale Simone (da 1 a 10): 8,92

Specialized Tarmac Disc Pro

2 – COMPORTAMENTO IN SALITA
N: 9,0
La rigidità laterale della bici compensa abbondantemente i grammi in più che si pagano rispetto alla versione S-Works o a quella con rim brake.
Sulle salite pedalabili, anche grazie alla scorrevolezza delle ruote, è veramente performante.
Ma i tratti in cui offre le maggiori soddisfazioni sono quelli in cui si procede in fuorisella, quando senti la bici “scappare via” da sotto il sedere.
Chi pensa di affrontare Granfondo o percorsi con lunghe salite, potrebbe migliorare ancora la resa in salita utilizzando una ruota dal profilo più basso.
Cosa che stiamo facendo con lil test delle ruote Fulcrum Racing Zero Carbon DB

S: 9,5
In effetti mi ha stupito notare la facilità con la quale si riesce a tenere alto il ritmo o addirittura accelerare.
Sì, le ruote con profilo da 50 mm soffrono di una certa inerzia, ma se si vuole tenere alta la velocità sono un grandissimo aiuto e per chi in salita procede di passo sono un aiuto.
Il loro peso, fra l’altro, è comunque di tutto rispetto, al punto da essere uno dei punti di forza di questa bici.
Il carro, il triangolo anteriore e la forcella sono un pezzo unico che, con l’ausilio dei perni passanti (dettaglio da non dimenticare…), sanno esaltare i ciclisti più esigenti.
Toglierle qualche grammo è un’operazione ancora fattibile, anche se, ahimé, a caro prezzo. Se avete in mente di scendere sotto i 7 Kg potrebbe convenirvi da un punto di vista economico la versione S-Works.

Voto finale Nicola (da 1 a 10): 9,0

Voto finale Simone (da 1 a 10): 9,5

Specialized Tarmac Disc Pro

3 – COMPORTAMENTO IN DISCESA
N: 9,5
Trasmette sin dalla prima uscita una grande confidenza di guida.
I perni passanti garantiscono rigidità e precisione, che si fanno notare soprattutto in ingresso di curva e nei tratti veloci dove è facile mantenere la linea scelta.
Le ruote Roval CL50 con canale interno da 20,7 mm, in abbinamento alle gomme da 26 mm di sezione, danno l’impressione di poter fare quasi qualsiasi cosa.
La sensazione di stabilità e sicurezza è notevole anche oltre i 70 km/h, ma non bisogna dimenticare che si tratta pur sempre di una bici molto rigida, con ruote da 50 mm, e in caso di errore non è facile da correggere.
Attenzione in caso di vento forte e in scia alle auto in discesa.

S: 9,5
Se prendiamo la Giant Propel Advanced SL 0 come termine di paragone (le cui prestazioni in discesa ricordano quelle di una moto da gara), la Specialized Tarmac Disc Pro le si avvicina molto rendendo però le cose un po’ più facili e alla portata di molti.
E’ ancora una bici molto esigente e se volete andare forte (anche molto forte) occorre saper guidare.
La rigidità e la precisione di guida sono un grande vantaggio fintanto che si ha una precisa cognizione dei propri limiti e di quelli della bici.
Attenzione in scia alle auto: la ruota anteriore, per via del profilo da 50 mm del cerchio, ondeggia.
Nulla di allarmante, ma è bene saperlo prima.

Voto finale Nicola (da 1 a 10): 9,5

Voto finale Simone (da 1 a 10): 9,5

Specialized Tarmac Disc Pro

4 – COMPORTAMENTO IN PIANURA
N: 10
Della Specialized Tarmac Pro Disc impressiona la grande rigidità torsionale, che si nota nei rilanci e nelle volate.
La bici accelera con grande facilità e sembra non disperdere neanche un watt di potenza.
In pianura giocano un ruolo importante anche le ruote Roval CL50, che pur non essendo il top della gamma Specialized si fanno apprezzare per rigidità laterale, aerodinamica e grande scorrevolezza.
Il comfort è accettabile, considerando che stiamo parlando di una bici nata per la competizione.

S: 10
Non è una bici da strada aero, ma, credetemi, il suo comportamento e la sua efficacia non sono lontani.
E in pianura l’efficienza del telaio e delle ruote diventa massima ed è proprio in questo frangente che si avverte il discreto comfort che permette il reggisella, la cui sezione a D è pensata proprio per questa finalità.
Non la si può comunque definire una bici comoda, ma lo può diventare adeguando la pressione delle gomme, montando gomme tubeless oppure, addirittura, montare gomme con sezione fino a 30 mm (come da scheda tecnica).
A voi la scelta.
Anche secondo me merita il massimo dei voti.

Voto finale Nicola (da 1 a 10): 10

Voto finale Simone (da 1 a 10): 10

Specialized Tarmac Disc Pro



IN CONCLUSIONE
La Specialized Tarmac Disc Pro 2019 si colloca sotto la versione S-Works, ma le performance (e in parte anche il prezzo) sono da vera top di gamma.
E’ una bici nata per la competizione, dedicata a tutti coloro che vogliono un prodotto dalle grandi prestazioni su ogni percorso.
Il peso è buono, ma quello che impressiona maggiormente sono la rigidità torsionale e la capacità di accelerazione quando ci si alza in piedi sui pedali, merito dell’insieme telaio-forcella-ruote.
La ricerca della prestazione, ovviamente, sacrifica qualcosa in termini di comfort, ma le soluzioni adottate in questo senso ne fanno comunque una bici non così scomoda, chiaramente tenendo presente che si tratta di un prodotto molto racing.
Le ruote con canale largo e gli pneumatici da 26 mm aiutano molto nella ricerca della comodità e, anche dopo 5 ore, le sensazioni sono ottime.

Per maggiori informazioni: Specialized.com

Qui invece trovate tutti gli altri test pubblicati su BiciDaStrada.it

PS: e poi c’è Peter che la Tarmac (per giunta la S-Works Tarmac Disc) la usa anche così…