Gli occhiali Out Of Bot 2 sono stati lanciati nella primavera 2023 e rappresentano la seconda generazione di prodotto dotata della tecnologia IRID.

La tecnologia IRID riguarda la lente, che è fotocromatica, elettronica, ad attivazione praticamente istantanea (meno di 1 secondo). Non ha bisogno di batterie perché sfrutta l’energia del sole. Il concetto è simile a quello degli Ekoi E-Lens Evo, ma tra i due occhiali ci sono diverse differenze importanti.

Ho avuto modo di provare gli occhiali Out Of Bot 2 da fine primavera in poi e qui sotto trovate caratteristiche e impressioni.

Come funzionano gli Out Of Bot 2

Prima di parlare della calzata e delle impressioni d’uso è necessario spiegare come funzionano i Bot 2.

Il cuore del sistema è costituito da un piccolo pannello fotovoltaico che sfrutta l’energia del sole per alimentare un microchip e un filtro a cristalli liquidi. Ecco perché non sono necessarie batterie esterne che altrimenti andrebbero ad appesantire l’occhiale.

Occhiali Out Of Bot 2

Il microchip lavora per stabilire la corretta luminosità della lente in base alle condizioni di luce esterna. La lente Irid si schiarisce o si scurisce in meno di un secondo grazie al filtro a cristalli liquidi. Il tutto in maniera molto discreta, senza interferire con la leggerezza o il design dell’occhiale. 

Anche il campo visivo non è per nulla compromesso dal pannello fotovoltaico, che si trova in corrispondenza della montatura.

Adatto ad ogni condizione di luce

Uno degli elementi distintivi degli Out Of Bot 2 è l’ampio range di attivazione della lente, che è praticamente doppio rispetto alla prima generazione e copre ogni tinta dalla categoria S1 alla categoria S3.

Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando, ricordiamo che le lenti degli occhiali sono suddivise in 5 categorie, che vanno da 0 a 4, a seconda della capacità di assorbire la luce.
Le categorie sono le seguenti:

  • Categoria 0: 80-100% di luce che attraversa le lenti (lenti trasparenti o gialle)
  • Categoria 1: 43-79% di luce che attraversa le lenti
  • Categoria 2: 18-42% di luce che attraversa le lenti
  • Categoria 3: 8-17% di luce che attraversa le lenti
  • Categoria 4: 3-7% di luce che attraversa le lenti (lenti molto scure, vietate per andare in bici e guidare).

Li ho usati in molte condizioni diverse e la resa è davvero ottima, anche in situazioni di visibilità molto bassa, come al tramonto o in giornate particolarmente nuvolose.

Al momento, l’unico limite che ho riscontrato è che a volte l’ombra generata dal casco sul pannello fotovoltaico interferisce con il livello di luminosità della lente.
Mi spiego meglio: nelle giornate più luminose, se si pedala con il sole in faccia il funzionamento è perfetto e la lente si scurisce in modo quasi totale. Se invece si pedala con il sole alle spalle, il chip percepisce un calo di luce dovuto all’ombra del casco e schiarisce un po’ la lente, nonostante la luminosità importante.
Niente di fastidioso, ma è un piccolo aspetto sui cui lavorare per il futuro. D’altronde si tratta di una tecnologia nata da poco e i margini di miglioramento sono ancora importanti.

Attivazione velocissima, ma progressiva

Qual è il vantaggio principale di una lente elettronica a cristalli liquidi?
La velocità con cui la lente si adatta alle differenti condizioni di luminosità esterna.

In soldoni, per l’utilizzatore è come avere un occhiale fotocromatico, ma con il vantaggio che la lente richiede meno di un secondo per modificare la sua capacità di assorbire la luce. Le fotocromatiche “tradizionali”, in genere, necessitano di alcuni minuti.

Questo è un grande vantaggio quando le variazioni di luminosità sono repentine. Pensiamo all’ingresso in una breve galleria per chi va in bici da corsa o in un fitto bosco per chi va in mtb o gravel. Potete vedere la velocità di attivazione nel breve video qui sotto:

Un altro elemento molto interessante degli Out Of Bot 2 sta nel fatto che non hanno dei livelli di attivazione preimpostati (on-off), ma coprono ogni tinta dal filtro più chiaro a quello più scuro. In altre parole, non c’è solo il filtro più chiaro o quello più scuro, ma nel mezzo offrono moltissime gradazioni capaci di adattarsi in modo ottimale anche a condizioni di luminosità intermedie.

Rispetto alla prima generazione, Out Of ha lavorato molto anche sulla curva di attivazione, ottenendo un occhiale che passa tra le varie gradazioni in modo rapido, ma morbido.
Vi posso assicurare che utilizzandoli quest’ultimo è un dettaglio che fa la differenza.

Occhiali Out Of Bot 2

Peso

Il peso rilevato è di soli 30 grammi, ossia al livello degli occhiali più leggeri sul mercato, nonostante la tecnologia IRID e la cella fotovoltaica.

Calzata

Personalmente mi sono trovato bene con la calzata dell’occhiale, anche dopo diverse ore. La vestibilità, però, non era personalizzabile, poiché la versione di Bot 2 che ci è stata inviata per il test non è dotata di nasello e terminali regolabili.
Si tratta di due dettagli importanti su un occhiale di questo livello e di questo prezzo.
Non è un caso che Out Of, proprio in questi giorni, abbia già lanciato una versione con terminali regolabili che potete vedere QUI.

Occhiali Out Of Bot 2

Versioni e prezzo

Gli occhiali Out Of Bot 2 sono disponibili con lenti di 4 diverse colorazioni: IRID Red (che vedete in queste foto), IRID Blue, IRID Green e IRID Clear.
Il prezzo è di 349 euro per quelli che vedete in queste foto e 359 euro per quelli con astine regolabili.

Occhiali Out Of Bot 2: in conclusione

La lente IRID è il vero punto di forza di questi occhiali. L’attivazione istantanea ma progressiva è davvero eccezionale e garantisce la possibilità di usarli davvero in ogni condizione. Immaginiamo che questa tecnologia, che sicuramente ha ancora margini di sviluppo, rappresenterà il futuro degli occhiali fotocromatici.

Tra i dettagli va segnalato che i Bot 2 sono compatibili anche con la specifica clip per lenti da vista, disponibile presso i rivenditori Out Of (non la troverete on-line).

Il prezzo non è banale, ma d’altronde la ricerca e le nuove tecnologie hanno un costo. Unica pecca, in relazione al prezzo, è la montatura un po’ troppo basica ed essenziale. Terminali e nasello regolabili ci sarebbero stati bene.
Se avete esigenze di calzata particolari, il consiglio è di provarli presso un rivenditore e nel caso, vista la differenza di soli 10 euro, orientarsi sul modello con astine regolabili.
Con questi upgrade il Bot 2 può diventare davvero un occhiale definitivo.

Per maggiori informazioni: out-of.com