Il gravel riding è ormai un fenomeno sempre più diffuso, che coinvolge un numero crescente di appassionati.
Non possiamo più parlare di un segmento di nicchia, anzi, nelle ultime settimane abbiamo visto sempre più “stradisti” avvicinarsi a questo mondo.

Iniziare con la gravel bike

La gravel bike permette di pedalare più a contatto con la natura, scoprire nuovi sentieri e nuovi punti di vista, senza però rinunciare alla possibilità di fare tanti chilometri.
E senza rinunciare ad una posizione molto simile a quella della bici da strada.

Pedalare e guidare su sterrato, però, è molto diverso che farlo su asfalto con una bici da corsa. E’ necessario avere un altro tipo di approccio per sfruttare al massimo le potenzialità del mezzo e, soprattutto, farlo in totale sicurezza.
Chi si è avvicinato da poco al gravel riding se ne sarà accorto velocemente.

Per questo motivo, abbiamo messo insieme i 5 consigli che riteniamo più importanti per uno “stradista” che si avvicina al mondo gravel e inizia ad affrontare anche tratti sconnessi e impegnativi.

Iniziare con la gravel bike



1- DISCESE SCONNESSE? MANI SOTTO, SEMPRE!
Tenere le mani sulla parte bassa del manubrio in discesa è un consiglio che vale anche per la bici da corsa, ma nelle discese sterrate ripide e sconnesse diventa ancora più importante.
E’ una questione di guidabilità del mezzo, ma soprattutto di sicurezza.

Posizionare le mani in presa bassa vi permetterà di fare più forza sulle leve dei freni e di controllare meglio la vostra bici gravel (soprattutto se avete un manubrio con un flare accentuato, cioè che tende ad allargarsi nella parte bassa).
Ma soprattutto, di avere una presa più salda e sicura rispetto a quella sulle manopole dei freni.
Con l’impugnatura sulle manopole dei freni, infatti, può bastare una sconnessione più forte del normale per far scivolare le mani, con tutti i rischi che ne conseguono.

Iniziare con la gravel bike

Anche se i moderni gruppi destinati al gravel hanno manopole con una parte superiore più pronunciata (foto sotto) proprio per cercare di scongiurare questa evenienza, è un rischio che non va mai sottovalutato…

2- LO SGUARDO? DEVE ESSERE RIVOLTO LONTANO…
Anche questo consiglio vale pure per la bici da strada, ma acquisisce un’importanza decisamente maggiore nei tratti off-road, in discesa, ma anche in salita.

Nei tratti di discesa non tenere lo sguardo sulla ruota davanti, ma proiettato almeno 10, anche 20 metri più avanti, vi permetterà di scegliere meglio le traiettorie, ma soprattutto di prepararvi ad eventuali passaggi tecnici e pericolosi, come rocce, canali, tratti particolarmente sconnessi.

Un discorso analogo vale anche per i tratti di salita più tecnica e difficile.
Tenere lo sguardo proiettato in avanti vi permetterà di scegliere la traiettoria più battuta e scorrevole, oltre che prepararvi in anticipo a bruschi cambi di pendenza, azionando per tempo il rapporto giusto, senza trovarvi ad agire sul cambio quando ormai è troppo tardi per ritrovare il ritmo di pedalata giusto.

3- ATTENZIONE ALLA PRESSIONE DELLE GOMME
Se siete “stradisti”, come il sottoscritto d’altronde, molto probabilmente sarete tentati dall’utilizzare una pressione delle gomme troppo elevata per le uscite gravel, magari vicino a quella massima consentita degli pneumatici.

Se questa soluzione, tutto sommato, può essere accettabile quando si pedala su asfalto o stradoni battuti, diventa controproducente quando si affrontano tratti sconnessi, sia in discesa che in salita.
Una gomma troppo gonfia, infatti, rende la bici scomoda e nervosa, quasi ingovernabile in tratti di discesa tecnica.

Iniziare con la gravel bike

Inoltre, penalizza la trazione, poiché la gomma saltella continuamente sulle sconnessioni del fondo stradale, perciò non fornisce vantaggi nemmeno in termini di performance.

Con l’esperienza troverete la vostra pressione ideale ma, se affrontate spesso tratti sconnessi, il consiglio è di stare più vicini al limite minimo che a quello massimo riportato sugli pneumatici.

Unica accortezza, per chi usa le camere d’aria, è quella di non scendere troppo perché altrimenti si rischia di pizzicare in continuazione.
Il primo upgrade da fare su una gravel, a nostro avviso, è proprio quello di passare alle gomme tubeless. Le sensazioni di guida sullo sterrato miglioreranno in maniera considerevole.

4- OCCHIO ALL’USO DEL FRENO ANTERIORE
La frenata su sterrato è completamente diversa rispetto a quella su asfalto.
Se con la bici da corsa, specie dopo l’avvento del freno a disco, si utilizza decisamente di più il freno anteriore, nei tratti sterrati è necessario bilanciare bene la frenata, in particolar modo sui tratti ripidi e “smossi”.

Quando il fondo è sassoso e sconnesso, infatti, azionare il freno anteriore con troppa veemenza può portare ad una perdita di aderenza della ruota, che quasi sempre provoca una scivolata…

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5- SALITE RIPIDE E SCASSATE? MEGLIO SEDUTI IN SELLA
Su strada, quando si affrontano salite molto ripide, l’istinto dice di alzarsi sui pedali per rilanciare l’azione e superarli più agevolmente.

Su sterrato, invece, bisogna fare esattamente l’opposto, poiché oltre alla pendenza occorre fare i conti con la scarsa aderenza.
In tratti ripidi e sassosi, infatti, alzarsi sui pedali (a meno che non si è molto esperti a bilanciare i pesi) quasi sicuramente provocherà lo slittamento della ruota posteriore, col rischio di dover mettere piede a terra.

Meglio agire sul cambio, cercare di salire con un rapporto più agile, ma restare seduti in sella, bilanciando bene i pesi.

QUI trovate altri consigli tecnici pubblicati su BiciDaStrada.it, mentre qui sotto un articolo sui vantaggi che uno stradista può ottenere dall’uso della gravel bike ⬇️⬇️⬇️

Bici gravel e ciclismo su strada: quali vantaggi?