L’incidente in bicicletta e gli imprevisti mentre ci godiamo qualche ora all’aria aperta sono sempre dietro l’angolo (fate i debiti scongiuri).
Ogni situazione sulla strada è diversa, così come unico e irripetibile è il ciclista che risponde agli eventi avversi.

Cosa fare dopo un incidente in bicicletta

La cosa certa, specie quando l’incidente coinvolge auto o altri utenti della strada, oppure è causato da problematiche della sede stradale, è che serve sapere come comportarsi subito dopo il sinistro per tutelarsi e non rischiare di rimanere “fregati”.
Sperando, chiaramente, che le condizioni fisiche lo consentano.

In questo articolo, grazie alla consulenza dell’avvocato Federico Balconi, approfondiremo proprio questo tema: cosa fare subito dopo un incidente in bicicletta e quali sono gli errori da evitare in una situazione in cui spesso si è poco lucidi e razionali.

Incidente in bicicletta




Cosa fare dopo un incidente in bicicletta

Federico Balconi, 53 anni, è un avvocato milanese – fondatore dello Studio Legale Balconi – che dal 2000 si occupa di diritto civile, diritto sportivo, privacy e infortunistica stradale. Ciclista appassionato, non disdegna le gare su strada in circuito e le granfondo.

Nella primavera del 2020 l’avv. Balconi ha dato vita al movimento Zerosbatti, dopo cinque anni di messe a punto. L’associazione ha tre obiettivi: difendere i ciclisti in caso di incidente; garantire la sicurezza stradale; promuovere la filosofia dello sport.

Cosa fare dopo un incidente in bicicletta
L’avvocato Federico Balconi

“Zerosbatti intende essere a disposizione di tutti i ciclisti, anche non associati – sottolinea l’avv. Balconi – Desideriamo fornire aiuto e consulenza fin dai primissimi istanti di un incidente con una semplice telefonata, un messaggio, una email.
Per questo abbiamo elaborato e diffuso un elenco fatto di cinque punti che possono essere d’aiuto al ciclista in attimi dove la concitazione e la poca lucidità possono portare a commettere degli errori”.

Facendo riferimento alle indicazioni fornite da Zerosbatti, ecco quali sono le 5 cose fondamentali da fare subito dopo un incidente:

  1. Fare foto e video di tutto, se possibile
  2. Prendere nota dei testimoni
  3. Chiamare le Forze dell’Ordine e l’ambulanza
  4. Compilare il modulo CAI (Constatazione Amichevole di Incidente)
  5. Contattare Zerosbatti o un legale di fiducia
Cosa fare dopo un incidente in bicicletta
La bici di Pippo Pozzato dopo l’incidente che lo ha visto coinvolto ad Agosto 2021. Foto facebook.com/filippo.pozzato

1- Foto e video dell’incidente 

“Il luogo dell’incidente è una vera e propria scena del crimine. Nei casi più gravi, non a caso, si configura un reato penale, ma anche le circostanze minori richiedono di congelare gli istanti post evento.
Se le condizioni di salute lo permettono è importante non aver fretta di rimuovere bicicletta e veicoli dalla sede stradale.

Il quadro deve rimanere immutato anche quando vengono chiamate le Forze dell’Ordine.
Se al loro arrivo le condizioni rilevate sono cambiate si può addirittura rischiare di non avere il verbale. In caso d’impossibilità di raccolta foto e video si può chiedere agli operatori medici se è stata allertata la Polizia Locale o i Carabinieri. In caso di risposta negativa si deve pretendere il loro intervento.

Incidente in bicicletta
L’incidente che ha coinvolto i ciclisti della Bora Hansgrohe lo scorso mese di gennaio. Foto L’Arena

Se si perdono i sensi il problema non sussiste perché il sistema d’allerta attiva simultaneamente ambulanza e Forze dell’Ordine. Avere sul luogo un Pubblico Ufficiale è garanzia di affidabilità del rilievo e del processo di raccolta dei dati che passano a seguire in mano al Pubblico Ministero con il fascicolo indagini.

Attenzione però: in caso d’incidenti di entità medio-piccola mi è capitato di assistere ciclisti “vittime di pregiudizio”, ovvero di verbali non del tutto redatti in maniera adeguata con dichiarazioni che hanno portato paradossalmente ad una querela per falso del Pubblico Ufficiale”.

In sintesi, ecco cosa è determinante subito dopo l’incidente:
fare foto panoramiche e di tutti i dettagli che dimostrino gli effetti dell’impatto sull’autovettura, sulla bicicletta, ecc… prima di spostare bici e auto dal luogo dell’incidente.
fare video che documentino le condizioni generali del luogo, come ad esempio le condizioni del fondo stradale, e le dichiarazioni di chi ha assistito all’evento.

2- I testimoni

Deporre è un dovere civico imposto dalla legge. È ovvio, però, che il ciclista non può costringere una persona a testimoniare e men che meno a fornire le generalità chiedendo l’esibizione dei documenti d’identità. Qui emerge l’importanza di avere sul luogo le Forze dell’Ordine.

Nel caso vi siano persone che dimostrano comprensione e disponibilità è importante raccogliere foto dei documenti e le loro dichiarazioni video. La questione della privacy non sussiste in tal caso perché il testimone, favorendo le generalità, dimostra già il suo consenso al trattamento dei dati.
Ovvio, ma non scontato: il ciclista coinvolto non può mettere sui social o diffondere a terzi i dati sensibili raccolti”.

3- Ambulanza sempre: sì o no?

“Cadere in bicicletta non è mai cosa piacevole. Ci sono circostanze molto lievi dove ci si rende conto di non aver subito nessun danno fisico e materiale e altre situazioni che si possono rivelare insidiose e portare ad effetti non immediati.

Il ciclista quando cade a terra per istinto è sempre portato a rialzarsi e a rimontare in sella perdendo di vista la realtà dei fatti.

Le botte si sentono a distanza di qualche ora. Le microfratture non si percepiscono.
Per questo dico che è sempre meglio darsi qualche minuto per calmarsi, lasciar scorrere l’adrenalina del momento e i pensieri che di solito passano nel cuore e nella testa.

Al minimo dubbio sulle condizioni di salute si chiama l’ambulanza.
A livello legale e assicurativo il verbale d’intervento e il referto del pronto soccorso sono documenti in più da inserire nel fascicolo. Meglio rilevare un danno fisico subito che a distanza di tre o quattro giorni”.

4- Constatazione Amichevole

“Il modulo CAI mette gli attori in campo di fronte alle proprie responsabilità. Di base ci deve però essere disponibilità e buona fede. Se la discussione si accende e non ci sono i presupposti per un dialogo è inutile scaldarsi troppo quando magari si è già fisicamente scossi. Basta chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine.

L’automobilista che per svariati motivi non vede il ciclista è l’incidente-tipo.
In fase di compilazione del modulo CAI è importante riuscire a far dichiarare le responsabilità evidenti prima di un ripensamento. Ecco che una frase come “non ho visto il ciclista” diventa una confessione importante che conduce la pratica verso un’archiviazione più rapida e lineare.

Altro aspetto fondamentale è non modificare la scena dell’incidente fino a che non si è firmato il modulo CAI”.

Cosa fare dopo un incidente in bicicletta

5- Una telefonata al legale di fiducia

Quando le cose si complicano può essere opportuno coinvolgere immediatamente il legale di fiducia, che può consigliare cosa fare in caso di situazioni spinose, oltre che seguire tutte le pratiche da sbrigare successivamente.

“Offriamo assistenza a tutti i ciclisti coinvolti in incidenti stradali per diverse cause e motivi – conclude l’avv. Balconi – anche nel caso di eventi che si sono verificati durante le competizioni sportive.

La tutela legale e le coperture assicurative Zerosbatti devono essere state attivate prima dell’incidente in bicicletta, ma ciò non significa che non siamo a disposizione degli associati. Posso contare su uno staff preparato e formato nell’ambito del primo intervento sui sinistri stradali. Nei casi più complessi intervengo direttamente io.

Qualcuno può dire: “chi te lo fa fare?”. In effetti non vivo d’aria, ma di mezzo c’è la passione per il ciclismo e la bici da strada. Abbiamo chiuso da inizio anno ad oggi stragiudizialmente in tempi rapidi, ovvero senza andare in Tribunale, 317 pratiche su 320. Significa che le spese legali sono state rimborsate direttamente dalle assicurazioni degli automobilisti senza gravare minimamente sul risarcimento del danneggiato.

Ho voluto evitare l’aggravio, a prescindere dall’esito della pratica, sulle somme dovute al danneggiato come legittimo risarcimento. L’onorario viene posto interamente a carico dell’assicurazione del responsabile e senza tale guadagno non potremmo stare in piedi”.

Cos’è e cosa fa Zerosbatti

Zerosbatti è un’associazione a disposizione di tutti i ciclisti, anche non associati, che offre tutela legale, assistenza e consulenza fin dai primissimi istanti successivi ad un incidente con una semplice telefonata, un messaggio, una email.

L’associazione ha tre obiettivi:
– difendere i ciclisti in caso di incidente
– garantire la sicurezza stradale
– promuovere la filosofia dello sport

Cosa fare dopo un incidente in bicicletta

Zerosbatti prevede una polizza di tutela legale e la copertura assicurativa di qualsiasi evento, purché in bicicletta, dal quale scaturisca un risarcimento dei danni, fisici e materiali, e/o una responsabilità penale.

Per l’associato tutti i servizi sono gratuiti, senza sorprese finali, comunque vada il sinistro. Al ciclista viene richiesta una quota associativa annuale di 15 Euro.
Più aumenta il numero degli associati, più cresce il peso specifico dell’associazione che desidera promuovere il dialogo vero tra le istituzioni per migliorare la cultura ciclabile.

Per contattare Zerosbatti: 02.58321719, 351.5812582, info@zerosbatti.it
Per maggiori informazioni: zerosbatti.it

A proposito di sicurezza stradale, qui sotto trovate le parole di Nibali in occasione della conferenza “Sport Sicuro – Focus sul ciclismo” tenutasi il 2 Novembre a Roma:

Vincenzo Nibali e la sicurezza in strada: «Le ciclabili non sono la soluzione»