Acquistare una bici nel 2021 è diventato terribilmente frustrante e complicato.

On-line o in negozio, non fa differenza.
In negozio non ci sono biciclette e quelle in arrivo sono praticamente già tutte prenotate.
On-line quasi tutti i modelli sono in riassortimento e presentano date di consegna, se va bene, distanti 4 o 5 mesi (dei motivi di questi ritardi abbiamo parlato nell’articolo qui sotto). Senza considerare la corsa al rialzo dei prezzi a cui abbiamo assistito nell’ultimo anno.

Perché le bici non si trovano? Ecco la posizione di Scott

Per molti utenti è una situazione assurda e difficile da comprendere, al limite del complotto, ma si tratta della realtà dei fatti, a cui bisognerà (ahimè) abituarsi per parecchio tempo.

Nelle ultime settimane ci siamo confrontati con molte aziende e l’opinione comune è che questo scenario durerà ancora almeno fino al 2024.

E’ brutto da dire, ma l’appassionato che vuole comprare una bici in questo momento storico non può fare altro che adeguarsi a nuove dinamiche di acquisto.
L’alternativa è buttarsi sul mercato dell’usato, sempre che si riesca a trovare qualcosa (a prezzi comunque gonfiati), oppure rinviare a chissà quando l’acquisto di una bici nuova.

acquistare una bici




NUOVE DINAMICHE DI ACQUISTO
Nell’epoca pre-Covid il processo di acquisto di una bici era piuttosto semplice.
Ci si recava dal proprio negoziante di fiducia, che aveva in magazzino diverse decine di modelli, con un buon assortimento di taglie, colori e allestimenti.
Si potevano toccare, pesare, osservare da vicino.

Con un po’ di fortuna la bici dei nostri sogni era già all’interno del negozio.
Altrimenti occorreva ordinarla per averla nel giro di qualche settimana.

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Oggi tutto questo non esiste più.
Intendiamoci, non è che la cosa ci piaccia, ma purtroppo acquistare una bici in questo modo è diventato impensabile. E non prendiamocela con i rivenditori, perché non hanno colpe.

Se desideriamo un modello ben preciso, di un colore specifico e con un certo allestimento, l’unica soluzione è “acquistarla su carta”, ovvero preordinarla e preparasi ad aspettare diversi mesi.
Nel peggiore dei casi, all’ordine della bici non ci sarà neanche una data di consegna certa.

In questo contesto è importante prendere accordi chiari con il rivenditore, magari attraverso una scrittura privata, in cui sono riportate le condizioni di acquisto e i termini per riavere la caparra nel caso in cui la bici dovesse arrivare ancora oltre i tempi previsti.

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Alcune aziende della bike industry stanno cercando di semplificare il processo di ricerca e acquisto di una bici introducendo delle features aggiuntive sui propri siti web, come ad esempio la possibilità di vedere quali sono i rivenditori di zona che riceveranno un determinato modello e in quale data.
Non è molto, ma visto lo stato delle cose è già qualcosa.

Non ci sono alternative?
Al momento no, se non quella di prendere il telefono in mano e affidarsi alla fortuna, chiamando un numero indefinito di rivenditori per chiedere se hanno in negozio la bici che stiamo cercando, della misura e del colore desiderati.
Ad oggi è una sfida quasi impossibile, perché gran parte dei prodotti che arrivano nei negozi sono già venduti…

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RICAMBI E COMPONENTI: IL PROBLEMA E’ SIMILE
Su accessori, ricambi e componenti la problematica è simile e, per certi versi, più grave.
Infatti, se per una bici nuova si può essere disposti ad aspettare, non altrettanto si può dire per alcuni pezzi di ricambio.

Rompere una catena, una leva o qualsiasi altro componente e non trovare il pezzo sostitutivo significa dover tenere la bici ferma per chissà quanti mesi.

Il dramma è che la difficoltà di reperire prodotti in tempi decenti sta iniziando ad interessare anche “parti di consumo”, ovvero componenti soggetti a usura come camere d’aria, copertoni, cassette e catene.

Cosa fare allora?
Non potendo cambiare la dinamica del mercato, il consiglio è quello di essere previdenti e fare una piccola scorta dei nostri prodotti preferiti.

Chiaramente non si può prevedere una rottura improvvisa, ma se ci troviamo particolarmente bene con un copertone o un determinato modello di sella (solo per fare degli esempi), converrà ordinarli per tempo.
E’ meglio tenerli fermi in garage che non averli al momento del bisogno.

Discorso analogo vale per componenti soggetti a usura come pattini o pastiglie freno, catene, cassette, o per pezzi particolari e specifici come il forcellino del cambio.

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E COSA DIRE DEI PREZZI?
L’aumento sconsiderato dei prezzi rappresenta un’altra faccia dello stesso problema e influenza non poco le dinamiche di vendita.
Siamo tutti d’accordo che i prezzi di bici e componenti abbiano raggiunto livelli assurdi e, per di più, è pure difficile ottenere un po’ di sconto, vista la scarsità di prodotti sul mercato.

Ma a cosa sono dovuti questi aumenti?
E’ pura speculazione da parte delle aziende o c’è dell’altro?
Un po’ entrambe le cose, ma cerchiamo di fare chiarezza anche su questo.

Nel libero mercato i prezzi rispondo alle logiche di domanda e offerta e quando la richiesta è maggiore dell’offerta, di certo non tendono a calare. 

Detto questo, i prezzi al pubblico sono cresciuti anche a causa dell’aumento dei costi lungo l’intero ciclo produttivo.
I grandi produttori di telai e componenti in Oriente hanno dovuto adeguare gli stabilimenti in base alle normative anti-Covid e questo ha generato un primo impatto sui costi.
In seconda battuta, i prezzi di alcune materie prime in quest’ultimo anno sono addirittura triplicati, così come i costi di trasporto.
Come si può leggere in questo articolo pubblicato su MF-Milano Finanza, rispetto al periodo pre-pandemia le tariffe per spedire un container dall’Oriente sono 8 volte più alte.

E’ questo uno dei motivi per cui, più o meno velatamente, alcuni grandi brand ci hanno fatto intendere che stanno valutando di riportare una parte della produzione in Europa o in America.
Il costo del lavoro sarebbe decisamente più alto, ma si tratterebbe di una svolta decisiva per smarcarsi dalla dipendenza produttiva dall’Oriente.
Certo, si tratta di decisioni strategiche e complesse, che non possono essere messe in pratica nel giro di pochi mesi…

E voi cosa ne pensate? Siete disposti ad accettare questo nuovo approccio o preferite rinviare l’acquisto a data da destinarsi? Fatecelo sapere nei commenti al nostro post su Facebook che trovate qui sotto: