Dalla chetogenica ai 100 grammi di carboidrati l’ora.
Fino a qualche anno fa nell’ambiente del ciclismo professionistico si parlava tantissimo di dieta chetogenica, ovvero una strategia nutrizionale basata sull’uso dei grassi per produrre energia.

Negli ultimi tempi, invece, sembrano essere tornati di gran moda i carboidrati, con strategie di integrazione durante lo sforzo che ne prevedono dosi massicce, anche fino a 100-120 grammi l’ora (ben oltre la capacità di assimilazione della maggior parte delle persone).

Dalla chetogenica ai 100 grammi di carboidrati l’ora
Foto quickstep-alphavinylteam.com – Wout Beel

Entrambe sono strategie nutrizionali “estreme”, ma molto diverse tra loro.
Qual è la più efficace? Perché in così poco tempo abbiamo visto cambiare radicalmente le modalità di integrazione? E, soprattutto, perché bisogna fare molta attenzione ad imitare i pro’ in ambito di nutrizione e integrazione?

Ne abbiamo parlato con il Dott. Bertuccioli (foto sotto), medico chirurgo e biologo nutrizionista, che ci ha spiegato alcune cose molto interessanti.

Dalla chetogenica ai 100 grammi di carboidrati l’ora




Dove sta la verità?

La prima cosa da chiarire è che non c’è una verità assoluta, ma che si tratta di due modalità per raggiungere uno stesso scopo.

“Quando conosci i metabolismi umani – ci ha spiegato Bertuccioli – puoi prendere diverse strade per cercare di raggiungere gli stessi obiettivi.
Puoi usare la via dei chetoni, che implica l’utilizzo dei grassi come fonte di energia, oppure quella più classica dei carboidrati.
O, ancora, mangiare meno nel pre-attività, stimolando il fisico a sfruttare come fonte energetica i grassi accumulati. Quest’ultima è una strategia molto usata dagli atleti impegnati nelle ultra distanze, specie nel running. 

L’integrazione con 100-120 grammi di carboidrati l’ora è un po’ un ritorno alla “vecchia scuola”, visto che se ne parlava già nel 2011 e ancor prima.
La cosa che è importante far capire è che non esiste un modo, ma più modi per raggiungere un obiettivo”.

Strategie nutrizionali “non per tutti”

Ogni atleta può trovarsi meglio con una strategia piuttosto che con un’altra, ma nel caso di metodi così estremi per ottenere risultati è indispensabile allenare l’apparato digerente.

“Non è che di punto in bianco chiunque può iniziare a consumare 100 grammi di carboidrati l’ora, perché in questo modo il rischio di avere seri problemi gastrointestinali è concreto.
E’ necessario procedere gradualmente e allenarsi dal punto di vista intestinale, dello stomaco e dell’esofago seguendo specifici protocolli e sotto lo stretto controllo di personale esperto.
Oggi si sta lavorando anche sulla densità dei gel, per cercare di renderli più tollerabili, ma serve comunque gradualità e un apparato digerente allenato.

Foto instagram.com/movistar_team/

“Per poter sfruttare al massimo strategie di questo tipo, infatti, è necessario essere atleti evoluti in termini di allenamento, ma anche in termini di capacità di utilizzo e consumo di energia.
Per questo, in linea generale, stiamo parlando di un approccio funzionale per il professionista, ma non per l’appassionato e, nella maggior parte dei casi, neanche per l’amatore evoluto”.

Dalla chetogenica ai 100 grammi di carboidrati l’ora
Foto instagram.com/astanaqazaqstanteam/

Fare scelte funzionali al proprio fisico e al tipo di sforzo

L’appassionato guarda sempre con attenzione ai comportamenti del professionista, ma in questo ambito occorre farlo con molta prudenza.
A livello amatoriale la cosa che funziona meglio è mantenersi all’interno della propria routine nutrizionale, anche se per certe tipologie di sforzo si può sperimentare qualcosa di diverso, purché lo si faccia gradualmente e con scelte funzionali al proprio fisico e al livello di impegno.

Da non dimenticare, inoltre, che qualsiasi strategia diversa dal solito va testata in allenamento e non in occasione dell’appuntamento importate, per non incorrere in brutte sorprese a livello intestinale.

“Non tutti sono atleti professionisti e di conseguenza lavorano a intensità da professionista, quindi non consumano da atleta professionista. Inoltre, allenarsi per fare una gara o una Granfondo la domenica non è come allenarsi per fare un ciclo di gare o una corsa a tappe.

“A livello amatoriale la maggior parte degli sforzi non richiedono integrazione particolare, se non la classica barretta o il gel ogni ora circa. Per sforzi sotto le due ore, se ci si è alimentati bene prima dell’attività, potrebbe bastare solo idratarsi.
Detto questo, in caso di prestazioni o allenamenti particolarmente intensi, il consiglio è di provare a salire gradualmente con la quantità di carboidrati/ora.
Per sforzi di intensità media si può partire da 30 grammi di carboidrati l’ora per poi salire di circa 20/30 grammi alla volta, in modo da trovare la propria soglia di tolleranza e allo stesso tempo lasciare al fisico il tempo di adattarsi.
L’elemento chiave, in ogni caso, è ricordarsi che a comandare devono essere sempre le sensazioni e dunque è fondamentale che l’atleta, di qualsiasi livello, impari ad ascoltarsi”.

Per maggiori informazioni sul Dott. Bertuccioli: alexanderbertuccioli.it/curriculum/

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