Pogačar fa il record sulla Redoute poi mette il turbo: watt e velocità media
Giovanni Bettini
Pogačar fa il record sulla Redoute poi mette il turbo: watt e velocità media
Giovanni Bettini
Quando Domen Novak (UAE Team Emirates) si è spostato dalla testa del gruppo la Liegi-Bastogne-Liegi 2024 è esplosa. Pogačar sulla Redoute è stato chirurgico: ha fatto quello che voleva fare, come lo voleva fare.
Pochi convenevoli. Un colpo di mano e via sulla côte più iconica della "decana delle classiche". Solo un caparbio Richard Carapaz ha provato a tenergli la ruota. Un timido tentativo durato solo pochi metri.
Tadej Pogačar vince così, alla maniera dei grandi, la seconda Liegi della sua carriera.
La sua sesta Classica Monumento dopo i tre trionfi consecutivi a Il Lombardia (2021, 2022 e 2023) e il Giro delle Fiandre dello scorso anno.
Siamo di fronte ad un fuoriclasse che "demolisce" tutto e tutti.
Record compresi.
Pogačar sulla Redoute: una progressione da record
La côte de La Redoute misura 1,54 km, pendenza media 9,7%.
Strava assegna il KOM al fuoriclasse sloveno che batte virtualmente di 10'' la prestazione (altrettanto vincente) di Remco Evenepoel dello scorso anno.
La Velocità Ascensionale Media (VAM) è impressionante, anche se su salite così brevi è un valore meno indicativo rispetto a salite superiori ai 20 minuti.
Un noto programma di calcolo ci restituisce una potenza stimata superiore ai 560 watt.
Se consideriamo che Ben Healy, che ha un peso in linea con quello di Tadej (65 kg, circa), ha espresso 475 watt e ha beccato oltre 20 secondi, la stima non dovrebbe essere poi così lontana dalla realtà.
Se ragioniamo in termini di watt/kg, siamo sugli 8,5 watt kg sui 4', dopo 220 km di gara.
Un uomo solo al comando
Lasciata la compagnia in salita, Pogačar non si è certo risparmiato.
Analizzando i valori Strava emerge un altro dato impressionante. Gli ultimi 34 km che separano la vetta della Redoute dal traguardo di Liegi sono stati percorsi dallo sloveno ad una velocità media pazzesca: 45 km/h.
E come potete vedere dall'altimetria qui sotto non era tutta pianura...
E in alcuni tratti la strada non era del tutto asciutta.
Sì certo, mancava Evenepoel, mancava Roglič, mancava Vingegaard, ma di sicuro Pogačar ha corso con tutto il gruppo contro. Van der Poel compreso, 3° al traguardo a 2'02'', nonostante un percorso non del tutto adatto alle sue caratteristiche.
2° Bardet a 1'39''.
Un distacco che la dice lunga sul valore dell'ennesima impresa di Pogačar che sulla Redoute vola e mette a segno la settima vittoria stagionale in dieci giorni di corsa. Cannibale!
QUI la classifica completa della Liegi-Bastogne-Liegi 2024.
Foto in apertura: A.S.O./Gaëtan Flamme
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.