Bello è bello e mi piace averlo sulla mia bici, ma ci sono 4 cose che non sopporto del manubrio integrato.

Quanto state per leggere è la somma della mia esperienza (con un contributo anche di Nicola) con i manubri integrati con i quali mi trovo a interagire (anzi, ci troviamo ad interagire) ormai da qualche anno, ossia da quando hanno iniziato a diventare una caratteristica peculiare delle bici di gamma alta e medio-alta.

4 cose che non sopporto del manubrio integrato

Le 4 cose che non sopporto del manubrio integrato

Per una volta iniziamo da ciò che convince meno:
– minore comfort (a volte)
– aggiustamenti impossibili (o molto limitati)
– costo più alto rispetto alla combo attacco+manubrio
– installazione (e manutenzione) complessa e più costosa

Minore comfort (a volte)

Trattandosi di fibra di carbonio, la voce comfort è fortemente dipendente dalla tipologia e dal layup della fibra di carbonio, ovvero da quanto “morbido” il manubrio deve risultare secondo chi lo produce.

E fra un manubrio integrato e l’altro le differenze possono essere abissali.
Questo aspetto ne richiama un altro, altrettanto cruciale, ovvero il feeling di guida.
Se il manubrio integrato riduce il comfort, intorpidisce le mani e rende più nervosa e brusca la conduzione della bici il risultato è decisamente spiacevole.
A risentirne è anche il feeling di guida.

4 cose che non sopporto del manubrio integrato

Aggiustamenti impossibili (o molto limitati)

Manubrio integrato = costruzione monoscocca di manubrio e attacco manubrio.
Quindi, addio cambiamenti di inclinazione del manubrio e dell’attacco e addio anche a modifiche della lunghezza dell’attacco. A meno di non cambiare tutto il manubrio.
Una piccola eccezione è rappresentata dal cockpit Canyon CP0018, che permette delle regolazioni, ma solo relative alla larghezza della piega.

Del resto, se il manubrio è tutto un pezzo con l’attacco non hai alternative e l’unica regolazione che ti rimane è quella dell’altezza dell’attacco.
Ma se avete tagliato a misura il cannotto della forcella talvolta non potete più fare nemmeno questa…
Un problema in più quando si deve scegliere la misura della bici (operazione da fare ancora con più attenzione), ma anche quando la si vuole rivendere.

I primi giorni con una bici nuova è bene fare qualche uscita per capire se e quanto accorciare il cannotto della forcella. Esteticamente non è il massimo…
Una soluzione aftermarket (nella foto un manubrio 4Race) è molto simile a quella originale. Sebbene ci si debba accontentare di qualche compromesso…
Costo più alto

Ok è un pezzo monoscocca in fibra di carbonio, ok ti fa risparmiare peso e ok anche il beneficio aerodinamico che ti dà (ammesso di riuscire ad apprezzarlo…), ma comunque dobbiamo fare i conti con il prezzo.
Che è più alto, in alcuni casi molto più alto, rispetto alla combo manubrio+attacco manubrio tradizionale.

Installazione complessa

E anche più costosa.
Ovvero è una roba che pochi di noi saprebbero fare nel proprio garage, per cui devono affidarsi ad un meccanico.
Il quale accetta l’incarico, ma vi avvertirà anche che non è una robetta da 15 minuti, perché l’instradamento interno dei cavi non è quasi mai banale…
E questo aspetto non vale solo in fase di montaggio, ma anche quando c’è da fare manutenzione, magari cambiando le guaine del freno.

A onor del vero va detto che gli stessi problemi si possono avere anche con manubrio e attacco separati, ma che prevedono il passaggio interno di cavi e guaine…

4 cose che non sopporto del manubrio integrato

Questi elencati fin qui erano i contro.
Di cui, a dire il vero, ci si accorge davvero solo se non si ha la fortuna di trovarsi bene con il proprio manubrio integrato e di dover quindi cercare soluzioni alternative.
Che esistono, grazie a Dio, e di cui vi abbiamo parlato in questo articolo.
Bene, ma dove sono i pro?

3 cose che mi piacciono del manubrio integrato

Chiaramente ci sono anche gli aspetti positivi:
– estetica più pulita e moderna
– più aerodinamico (ma cui prodest?)
– maggiore rigidità torsionale

Estetica più pulita e moderna

E’ innegabile: una bici da strada con l’estetica pulita, le linee tese e la totale assenza di cavi è più bella.
O meglio, incarna il canone vigente di bellezza e averlo o non averlo significa, da un punto di vista estetico, essere o meno conformi a questo canone.
Cioè, in soldoni, essere o meno alla moda.

Oggi le bici da strada e anche alcune gravel hanno il manubrio integrato che, attenzione, non è da demonizzare, ma semplicemente è un oggetto del quale è bene avere coscienza e consapevolezza.
Bello è bello, come detto all’inizio, ma è un fatto di canone di bellezza vigente.

Più aerodinamico

I dati forniti dai vari marchi parlano di benefici aerodinamici a cui possiamo anche credere, ma a dirla tutta, sulla strada, diventano realmente avvertibili solo ad andature sostenute e, forse, comunque non da tutti. A volte è la loro forma che aiuta il ciclista a tenere una posizione più aerodinamica, come sulla Trek Madone SLR (foto in basso) e in questo caso i vantaggi sono più consistenti.

Diciamo, però, che è una risorsa in più a nostro vantaggio che si somma alle tante altre presenti oggi su una bici da strada, dal telaio alle ruote.

Maggiore rigidità torsionale

Questo fatto, al pari del comfort, dipende da come è costruito il manubrio integrato e da quali sono le finalità a cui si punta.
La parte alta del manubrio, a sezione ellittica oppure a “D”, e l’integrazione dell’attacco manubrio rendono questa tipologia di manubri generalmente più resistenti ai fenomeni di torsione.
Che si verificano, ad esempio, in volata oppure sulle salite molto ripide o, più in generale, ogni volta che ci si alza sui pedali, imprimendo più forza.

A parità di bici un manubrio integrato può restituire sensazioni completamente diverse in termini di guidabilità, comfort e rigidità dell’avantreno. E questo può essere un bene o un male, dipende da che tipo di ciclisti siete e cosa cercate da quella bici…

In conclusione…

Le bici da strada moderne di livello alto e medio-alto hanno più o meno tutte questo tipo di manubrio, per cui è diventato lo status quo.

Che vi piaccia o no, lui c’è.

E, sia chiaro, se vi trovate subito bene forse non sperimenterete mai le difficoltà descritte fin qui, ma sappiate che, comunque, esistono alternative.
Se il marchio X vi propone il manubrio integrato Y non siete obbligati ad utilizzare solo quel manubrio.
Certo, è venduto insieme al telaio (quasi sempre) o alla bici, ma esistono alternative aftermarket che possono riaccendere il feeling con la vostra bici. Occorre però perdere un po’ di tempo a cercarle e informarsi bene sulla compatibilità…

L’unica noia è che si tratta di spendere soldi, anche se si ricorre a un manubrio usato, ed è questo che, alla fine, genera amarezza.
E rende anche un po’ più difficile, poi, un giorno, cambiare bici o telaio: pensa se mi ricapita un manubrio integrato con cui non mi intendo molto…

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