GIRONA – Vi presentiamo la nuova Cannondale SystemSix, ossia la prima bici da strada del marchio americano con una fortissima attenzione all’aerodinamica e alla massima velocità.
Cannondale l’ha progettata per essere la bici più veloce sul mercato (nel rispetto delle rigide regole UCI), non solo per corridori professionisti, ma anche per chiunque voglia andare più veloce con sforzo più contenuto.

La Cannondale SystemSix è il risultato di un progetto, creato da zero, che si basa su un sistema integrato costituito da sei componenti, telaio, forcella, reggisella, attacco manubrio, manubrio e ruote, interconnessi tra loro come un unico blocco, con lo scopo di ottimizzare la resa complessiva della bici.

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Tramite i test nella galleria del vento di San Diego e il confronto con le bici più veloci degli altri marchi, gli ingegneri Cannondale hanno creato un prodotto con il quale, con lo stesso sforzo, si potesse andare più veloci oppure si potesse mantenere la stessa velocità, ma con uno sforzo minore.

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Risparmio energetico e cambio di velocità sono stati il punto di partenza per esaminare i risultati dei test effettuati, tenendo in considerazione i tre parametri principali:
– prestazione aerodinamica;
– resistenza al rotolamento del pneumatico;
– leggerezza.

E in quanto al peso, in taglia 54, il telaio del modello Hi-MOD top di gamma ferma l’ago della bilancia a 957 gr.
Per rendere più chiara l’idea di “bici più veloce sul mercato di oggi” vi elenchiamo dei “numeri” relativi ai test effettuati in ipotetiche situazioni di gara, mettendo a confronto la nuova Cannondale SystemSix ad un altro tipo di bici moderna, come può essere la SuperSix Evo.
– in una fase di fuga il corridore (stesse caratteristiche, ma bici diversa) risparmia con la SystemSix, ad una velocità di crociera di 45 km/h, circa 24 watt; negli ultimi 10 km di gara guadagnerebbe 3 s/km, e quindi arriverebbe sulla linea del traguardo con un anticipo di 30 secondi;

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– in uno sprint di 200 metri alla velocità di 60 km/h, con una potenza di 1000 w in 12 secondi, la SystemSix raggiungerebbe una velocità massima di 62,1 km/h con un vantaggio sul traguardo di 7,2 metri, ossia la lunghezza di quattro bici;
– in discesa sono state analizzate varie situazioni a seconda della pendenza.
Con pendenza intorno all’8% e una velocità massima di 74 km/h, con SystemSix si guadagnano circa 5,4 km/h, cioè 4 secondi ogni km; ad una pendenza del 6% un corridore con un’altra bici, per raggiungere la velocità della SystemSix di 63,6 km/h, dovrebbe “spingere” 130 w in più; al 5% con la SystemSix si potrebbero raggiungere i 61 km/h imprimendo una potenza di circa 200 watt, con un’altra bici moderna ci vorrebbero almeno 310 watt;

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– in salita le differenze sono davvero minime con pendenze prossime al 10%: con una bici moderna, che pesa circa 1 kg in meno della SystemSix, si risparmiano solamente 3 watt. Vantaggi, a partire dai 29 watt allo 0%, che si apprezzano invece fino al 6%, considerato il punto di non ritorno;
– in pianura ad una velocità di 30 km/h si risparmiano 17 watt, a 32 km/h circa 20 watt e a 35 km/h circa 26 watt. Un risparmio del 10% sull’energia totale.
E ora entriamo nel dettaglio dei componenti.

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Forcella, telaio e reggisella
Il profilo, asimmetrico, permette di montare copertoni di sezione fino a 30 mm e, quindi, grazie alle pressioni di gonfiaggio inferiori degli pneumatici di larga sezione, di avere un comfort maggiore o, quantomeno, di smorzare l’elevata rigidità della bici in alcuni contesti.
 I profili alari troncati utilizzati per il telaio, la forcella e il reggisella fanno scorrere il flusso d’aria lungo gli angoli di imbardata importanti e minimizzano la resistenza aerodinamica, offrendo contemporaneamente un’eccezionale rigidità.

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I pulsanti per la configurazione dello Shimano Dura-Ace Di2 sono collocati ora sul tubo obliquo e non più all’estremità del manubrio.

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Il chine sul tubo obliquo canalizza il flusso d’aria a valle e non sopra forcella e tubo sterzo.
Il reggisella con profilo alare minimizza la resistenza al flusso d’aria.

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Attacco manubrio e manubrio
Il SystemBar KNØT offre una bassa resistenza aerodinamica unendo i pregi estetici dei sistemi monoblocco alla praticità di quelli a due componenti separate.
Il manubrio ha una sezione arrotondata troncata studiata appositamente per migliorare la resistenza al flusso d’aria: le misure disponibili sono da 38, 40, 42 e 44 cm.

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Da segnalare la sezione frontale del manubrio, ridotta per massimizzare l’aerodinamica. 
Per esempio, un manubrio da 42 cm in realtà misura circa 40 cm se si considera la misura centro – centro delle leve, inclinate leggermente verso l’interno. 
Risultato finale: circa 3 cm risparmiati rispetto ad un manubrio standard, con conseguente vantaggio aerodinamico dovuto ad una postura ottimizzata del tronco del ciclista.
Gli 8 gradi di regolazione dell’inclinazione e la possibilità di cambiare la lunghezza dell’attacco manubrio e la larghezza del manubrio ne facilitano la personalizzazione nella posizione perfetta.

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L’attacco manubrio può essere da 80, 90, 100, 110 e 120 mm di lunghezza ed è costituito da una cover che permette di aggiungere e rimuovere gli spessori senza dover scollegare tubi o cavi.
Con lo stesso concetto si è creato un canale chiuso tra attacco manubrio e tubo di sterzo dove vengono fatti passare i cavi dei freni a disco, bypassando sia i cuscinetti della serie sterzo, che il tubo della forcella.
Per questo motivo l’angolo di sterzata della SystemSix è limitato a circa 50°, evitando problematiche relative ad un possibile strozzamento dei cavi.
Il SystemBar KNØT è stato progettato dagli ingegneri per migliorare il design e l’aerodinamica, ma anche per essere molto pratico in caso di montaggio e manutenzione, sia per i meccanici del servizio corse, sia per il rivenditore stesso.

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Le ruote da 64 mm di profilo
Le nuove ruote HollowGram KNØT64 completano il sistema.
Le ruote HollowGram KNØT64 sono progettate per unire il comfort e i vantaggi degli pneumatici più voluminosi con l’efficienza aerodinamica del set ruote più veloce al mondo.
Il canale esterno da 32 mm (interno da 21 mm) crea un profilo più ampio rispetto al volume dello pneumatico e questo riduce di molto la resistenza al rotolamento.
Nelle ruote con il profilo dello pneumatico più ampio rispetto a quello del cerchio, il flusso d’aria è maggiore perché il flusso si separa dal cerchio stesso creando una maggiore resistenza.

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Il canale esterno da 32 mm e il canale interno da 21 mm rendono gli pneumatici più voluminosi di quello che realmente sono: una gomma da 23 mm “spancia” come se fosse da 26 mm. 
La ruota posteriore pesa 765 gr, mentre quella anteriore 877 gr.

Il misuratore di potenza integrato e altre novità
Un’importante novità in casa Cannondale è sicuramente il powermeter Power2Max, installato di serie solamente sulle SystemSix ad alto modulo con cambio elettronico, con la possibilità di attivarlo al costo di 490€ tramite app.

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Segnaliamo anche la possibilità montare il portaborraccia in due posizioni sul tubo obliquo.
Cannondale ha anche presentato lo sgancio rapido (Speed Release) con perno passante per un cambio ruote facile e veloce.

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C’è il perno passante, ma l’operazione di montaggio-smontaggio ruota, una volta compreso il funzionamento, è molto rapida.

La geometria
Le geometrie del telaio Cannondale SystemSix rispecchiano le caratteristiche di una bici aero. Il test che abbiamo condotto a Girona è stata effettuato su un telaio di misura 54 cm, al quale si riferiscono le misure di seguito.
La grande rapidità nei cambiamenti di direzione e velocità deriva da un angolo di sterzo di 73°, un angolo piantone di 74,3° e da un tubo sterzo di 12,8 cm di altezza.
Un carro posteriore da 40,5 cm e un interasse da 97,5 cm contribuiscono ad aumentare la reattività del telaio.

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Lo sviluppo del tubo orizzontale è di 54,4 cm con un reach e uno stack rispettivamente di 38,6 e 54 cm, sempre per la taglia 54.

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Prime impressioni
Non è stato difficile trovare la giusta posizione sulla Cannondale SystemSix.
Dopo aver impostato le mie misure insieme al meccanico Cannondale mi sono trovato subito a mio agio nella guida della bici, sia in presa alta sia bassa, tanto in salita quanto in discesa.
La prima sensazione è stata quella di estrema reattività e rigidità nel momento in cui si rilancia in pianura. Inoltre sorprende la grande facilità con la quale si mantiene la velocità di crociera anche sopra i 40 km/h.

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Mi ha stupito la facilità con cui si pedala ad alte velocità nei tratti vallonati, terreno dove esprime le sue qualità in maniera ottimale.
Ovviamente, in salita la bici mostra qualche piccolo limite: stiamo pur sempre parlando di una bici estremamente rigida e performante, il cui test, tra l’altro, è stato effettuato con ruote dal profilo di 64 mm.
Sicuramente con ruote dal profilo minore le già ottime caratteristiche su strappi brevi potrebbero essere girate a proprio favore su salite più lunghe.
In discesa la bici, grazie alla sua rigidità e alla precisione del sistema sterzo-forcella, risulta veloce e precisa.

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Questo, ovviamente, significa che da un lato la bici garantisce la massima performance, dall’altro occorre essere bravi nel guidarla, perché ogni più piccolo errore si paga.
Anche in questo caso, una ruota dal profilo meno generoso potrebbe risultare ideale per estendere la polivalenza di un mezzo dalle performance altissime.
Parliamo pur sempre di una bici adatta alle competizioni e studiata per rendere al meglio nelle tappe vallonate o le classiche di un giorno.

I prezzi ufficiali
La Cannondale SystemSix top di gamma con cambio elettro-meccanico Shimano Dura-Ace Di2 Disc, telaio in fibra di carbonio Hi-MOD, ruote in carbonio HollowGram KNØT64, pedivelle HollowGram SiSL2 in carbonio, powermeter Power2Max con guarnitura Vision 52/36 e SystemBar KNØT ha un prezzo di 10.499€ (foto in basso).

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Stesso telaio con stessi componenti, ad eccezione del cambio elettro-meccanico Shimano Ultegra Di2 Disc, ha un prezzo di 7499€ (foto in basso).

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La Cannondale SystemSix sarà disponibile sul mercato a partire dal mese di Settembre 2018.

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Per informazioni Cannondale.com