“The History-Maker”, “Le Trés-Haut du pavé”. Dominatore, al punto d’essere quasi divino. Van der Poel alla Roubaix 2024 porta a casa il secondo successo consecutivo (back-to-back) inanellando una serie impressionante di record.

Van der Poel alla Roubaix 2024
La prima pagine de L’Équipe incorona un “divino” Van der Poel.

Sua la Roubaix più veloce di sempre grazie anche al vento a favore e al fondo stradale sostanzialmente asciutto. 259,7 km in 5:25:58. 47,802 km/h la media oraria “costruita” su una prima ora di gara folle volata via a 54,670 km/h.

Una vittoria in maglia iridata ad una settimana dal trionfo al Giro delle Fiandre: non accadeva dal 1962.A riuscirci fu il belga Rik van Looy.

Van der Poel alla Roubaix 2024
Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet

Fino a ieri bisognava risalire al 2013 per l’ultima doppietta Fiandre-Roubaix (Fabian Cancellara) con l’ultimo back-to-back all’Inferno del Nord messo a segno da Tom Boonen (2009).

Van der Poel ha conquistato la 121° edizione della “regina delle classiche” con un’impresa solitaria di 59,7 km dopo aver allungato di prepotenza sul pavé di Orchies (settore 13, tre stelle). Nessuno come lui dal 2000 ad oggi.

Solo Andrei Tchmil (foto sotto) nel 1994 ha fatto meglio: si tratta di poche centinaia di metri…

Il divario di 3′ netti che ha separato Van der Poel dal compagno di squadra Jasper Philipsen (1° e 2° come nel 2023) è il distacco più alto delle ultime 20 edizioni.

Le parole dell’ex Campione del Mondo Mads Pedersen (Lidl-Trek), 3° al traguardo, sono la sintesi perfetta di una prestazione superlativa.

«Mathieu era di un altro livello oggi. Impressionante il modo in cui ha corso, quando ha attaccato eravamo tutti pancia a terra per non lasciargli alcun margine, ma non riuscivamo ad avvicinarci. Ad un certo punto stava ancora guadagnando tempo ed è iniziata la corsa per il secondo posto».

Il podio della Parigi-Roubaix 2024. 1° Mathieu Van der Poel (al centro), 2° Jasper Philipsen (a sinistra), 3° Mads Pedersen (a destra). Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet

Gomme a meno di 3,5 bar

Grazie ad un video girato pochi istanti prima della partenza, diffuso da cyclingnews.com (vedi sotto), Van der Poel avrebbe gonfiato le coperture Vittoria Corsa Pro da 32 mm a meno di 3,5 bar (4,2 bar la pressione suggerita da Vittoria per un ciclista di 75 kg).

 

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Tra cerchio e pneumatico è stato posizionato l’inserto per tenere in sede lo pneumatico in caso di foratura e pedalare in modalità run flat fino al cambio ruota/bici.

Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet

Van der Poel alla Roubaix 2024 ha utilizzato la bici di sempre: la Canyon Aeroad CFR che ha pure accarezzato in prossimità dell’ingresso nel velodromo di Roubaix.

Guarnitura 54-40 con pedivelle da 172,5 mm e pacco pignoni 11-30.

Van der Poel alla Roubaix 2024
Foto: Canyon/@lpf.photo

Van der Poel ingiocabile: sul pavé a 50 km/h

Cosa serve per battere Van der Poel?
La domanda potrebbe avere una risposta scontata: tanta classe, ma non solo.

Sulle pietre serve forza, ma anche un’eccellente abilità di guida ed una certa sintonia con la bicicletta. Senza dimenticare la tenuta mentale, determinante per far fronte agli imprevisti sempre dietro l’angolo al nord.

Van der Poel alla Roubaix 2024
Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet

Se volete provare a battere il fuoriclasse olandese, o semplicemente capire la portata della sua impresa, bastano i dati condivisi su Strava da Gianni Vermeersch, uno che sullo sterrato si sente a suo agio viste le esperienze nel ciclocross e nel gravel (primo Campione del Mondo di specialità nel 2022 a Cittadella).

Vermeersch al traguardo abbracciato da Philipsen e Van der Poel.

Vermeersch (173 cm per 68 kg) oltre ad essersi messo a disposizione di Van der Poel nelle fasi salienti ha tenuto duro ed è arrivato 6° al traguardo.

La potenza normalizzata (clicca QUI per sapere cos’è) fatta registrare dal corridore belga è notevole: 316 W.

Emergono altri dati interessanti…

Strava assegna a Vermeersch il KOM sul pavé di Orchies (1,72 km) dove Van der Poel ha fatto la differenza.

2’13” il tempo di percorrenza a ridosso di John Degenkolb (2’12”), uno che la Roubaix l’ha vinta nel 2015. Quest’ultimo ha messo a segno la sua prestazione sforando la barriera dei 47 orari di media al netto della pendenza favorevole.

E c’è di più.

Nel momento in cui Van der Poel allunga Vermeersch sta andando fortissimo (vedi sotto), salvo poi alzare il piede dall’acceleratore per “fare il buco” e creare quel momentaneo istante d’impasse che quando hai a che fare con “l’Altissimo del pavé” può risultare fatale.

Vermeersch ha chiuso gli ultimi 60 km a 42,8 km orari di media, giungendo sul traguardo con un distacco di 3:47″ da Van der Poel. Basta qualche calcolo per ottenere la velocità media che il campione del mondo ha tenuto durante il suo lungo attacco solitario: 44,8 km/h.

Veermersch in quest’ultimo tratto ha espresso 306 watt medi, pedalando nel gruppetto inseguitore. Non è possibile calcolare la potenza di Van der Poel, ma considerando il distacco e il fatto che ha pedalato sempre in solitaria, siamo sicuramente molto sopra i 350 watt medi per circa 1h20′.

Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet

Per maggiori informazioni: paris-roubaix.fr

QUI la classifica completa della Parigi-Roubaix 2024.

Foto in apertura @Paris-Roubaix