Il ciclista sceglie le scarpe da indossare sulla base di due caratteristiche. Comodità ed estetica diventano determinanti, ma nell'ultimo periodo la Scienza applicata allo sport sta iniziando ad indagare l'interazione tra scarpe da ciclismo e aerodinamica.
Uno studio condotto nella galleria del vento Silverstone Sports Engineering Hub (Regno Unito) mettere al centro questa terza variabile, che ovviamente interessa molto più il professionista che l'appassionato...
Scarpe da ciclismo ed aerodinamica: un nuovo paradigma
I tecnici di Silverstone svolgono attività di consulenza per svariati marchi, legati al mondo dell'automobilismo e delle due ruote a motore e pedali, e hanno messo alla prova tre calzature, differenti per marca e modello, dotate di altrettanti sistemi di chiusura. Due i protocolli di verifica: con e senza copriscarpe.
La potenza richiesta per mantenere due velocità differenti (40 km/h e 50 km/h) ad altrettanti angoli d'imbardata (0° e 5°) è diventata l'indicatore di riferimento per definire la miglior configurazione.
Per mantenere le condizioni costanti ed uniformi attraverso tutte le sessioni test sono state eseguire delle scansioni 3D dei ciclisti con le relative sagome proiettate su schermo che sono diventate vero e proprio modello da seguire per mantenere costante la posizione in sella durante ogni verifica.
L'impatto aerodinamico ha poi incrociato la variabile peso con rilevazioni eseguite prima di ogni sessione. Due condizioni che hanno definito il protocollo base.
Comodità sì, ma qualcosa potrebbe cambiare...
Cosa è emerso a Silverstone? Beh, viene innanzitutto sconfessato il dogma comodità-estetica.
A 50 km/h con un angolo d'imbardata pari a 0° il differenziale massimo tra le scarpe testate è pari a 8,3 watt! Una delta che va oltre la teoria dei marginal gains.
La tendenza viene mantenuta anche utilizzando i copriscarpe aero che diventano un vero e proprio scivolo aerodinamico.
Con angolo d'imbardata pari a 5° a 50 km/h il vantaggio è pari a 4,7 w.
Prove che rivelano importanti conclusioni.
La triangolazione tra atleta d'elite, sistema di chiusura e forma della scarpa (con e senza copriscarpe) descrive così una cornice dove il guadagno aerodinamico inizia ad essere importante.
Una dimensione forse fin troppo trascurata in fase di scelta.
I produttori cosa dicono?
Per maggiori informazioni: silverstonesportshub.co.uk
Qui tutti i nostri approfondimenti sui marginal gains.
Qui sotto, invece, i dettagli della bici utilizzata dal nostro Filippo Ganna per conquistare il Record dell'Ora.
Nei dettagli della bici di Ganna per il Record dell'Ora. Ecco la Bolide F HR 3D
Condividi con
Tags
Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.