Che bello il ritorno alle Granfondo.

Abbiamo atteso più di un anno, ma ce l’abbiamo fatta.
Siamo tornati a pedalare insieme e a goderci un bel weekend in compagnia, condividendo la nostra passione per la bici, seppure con le giuste attenzioni ancora necessarie.
L’occasione è stata la Granfondo Squali – Trek, con partenza da Cattolica e arrivo a Gabicce Monte dopo 93 km e circa 1.500 metri di dislivello sulle colline romagnole.

Di come preparare questo rientro alle competizioni ve ne avevamo parlato QUI, in questo articolo, invece, vogliamo condividere con voi i 4 momenti che più ci hanno emozionato del ritorno alle Granfondo.



SPILLARE IL NUMERO SULLA MAGLIA, CHE SENSAZIONE…
La vigilia è una giornata intensa, e animata dall’incontro con amici e conoscenti con i quali non c’era stata più occasione di vedersi per troppo tempo.
Le strade di Cattolica sono popolate da migliaia di ciclisti, chi per la sgambata, chi per ritirare il pettorale.
Un continuo via vai di ciclisti che in un attimo mi catapultano in una realtà di cui mi ero quasi dimenticato.

Subito dopo pranzo ci dirigiamo verso la Shark Arena, il luogo ideale per tuffarsi nel cuore dell’evento.
Allo stand Trek ritiriamo le bici da utilizzare e confrontare in gara (una Emonda, una Domane e una Madone, ve ne parleremo in un articolo specifico) e intervistiamo Letizia Paternoster (QUI il video), ma non ci lasciamo sfuggire l’occasione per goderci l’atmosfera.

Ritorno alle Granfondo

La serata arriva presto.
Cena sul lungomare, gelato e si torna in camera per preparare bici e completino.

Sì, questo è forse il rituale che ci è mancato di più in questi mesi: pettorale spillato sulla maglia, numero sulla bici, chip al reggisella e capisci che ci sei quasi.
Alla corsa manca veramente poco, una nottata (più o meno in bianco), una rapida colazione e via in griglia.

Ritorno alle Granfondo

L’ADRENALINA DEL PRIMO COLPO DI PEDALE
Si parte dall’albergo e ci immergiamo nel fiume di corridori che si dirige verso la partenza.
Piccolo ingorgo per entrare in griglia, dovuto ai necessari controlli della temperatura anti-Covid e siamo dentro.

Siamo tra i “fortunati” ai quali spetta la prima griglia, un vero e proprio lusso in una manifestazione in cui la partenza si annuncia velocissima, un po’ per il percorso, un po’ per la smania di mettersi alla prova che si percepisce tra tutti i partecipanti.
Mi volto e gli oltre 2.000 corridori alle mie spalle fanno venire i brividi.
Una colonna di ciclisti che sembra infinita, un vero e proprio spettacolo.

Ritorno alle Granfondo

Mancano 20 minuti alla partenza, il “clima” si fa bello caldo, grazie alle parole dello speaker e soprattutto della musica “sparata” a tutto volume.
Sulle note di Thunderstruck degli AC/DC non puoi rimanere impassibile, la testa comincia a seguire il ritmo, i battiti salgono e l’adrenalina schizza alle stelle.
Per chi era abituato a gareggiare con una certa regolarità, forse è proprio questa scarica di adrenalina una delle cose che è mancata di più…

8:00 in punto.
In un attimo le transenne si aprono e la gara prende il via.
I primi chilometri sono controllati, ma dopo qualche pedalata sono già “al medio”.

Ritorno alle Granfondo

QUANTI FUORI SOGLIA… E CHI CI ERA PIU’ ABITUATO?
Conosco bene questa Granfondo e so che i primi chilometri sono una delle fasi più importanti.
Le velocità sono molto alte, almeno se vuoi rimanere “davanti” come mi sono prefissato, e in alcuni tratti cittadini le insidie sono sempre dietro l’angolo (rotatorie, spartitraffico, qualche tratto di asfalto malconcio e qualche granfondista che eccede con i rischi…).

Fortunatamente tutto fila liscio e grazie ad un po’ di esperienza arrivo in ottima posizione alla prima salita.
Qui il percorso non dà scampo, è tutto un su e giù e ci sarà da soffrire.
I tratti per rifiatare sono pochi e a complicare le cose ci si mette anche un forte vento che spira dall’entroterra verso il mare…

A dire la verità non ho portato il cardio, ma vi posso assicurare che ogni salita l’ho fatta con il cuore in gola, mi sono “salvato” solo grazie ad un po’ di esperienza e alla conoscenza del percorso, ma quanti fuori soglia!

Ritorno alle Granfondo

Il più grande allo scollinamento della salita che porta a Monteluro (l’ultima prima del San Bartolo).
Stavo per mollare, poi un cartello giallo che indicava la svolta a sinistra visto in lontananza mi ha fatto immaginare che fossimo a fine salita e giocare un bel “jolly” per rimanere attaccato.

Da quanto tempo non sentivo questa sensazione di essere al limite.
Cose che in allenamento non si possono provare e che nonostante la sofferenza ti fanno amare questo sport.

Ritorno alle Granfondo

IL PROCESSO ALLA TAPPA ???
Il post gara è uno dei momenti che amo di più.
I commenti a caldo appena oltrepassato il traguardo: complimenti, sensazioni, delusioni e a volte discussioni fanno parte della Granfondo stessa.

Sono solo le prime fasi del post gara, perché poi si parte con l’analisi delle classifiche in cerca della propria posizione.
Nel mio caso, ad esempio, arrivando nella volata del primo gruppetto alla quale non ho voluto partecipare, un po’ per qualche accenno di crampi e un po’ per non rischiare, non sapevo bene il mio risultato.
Scoprire la propria posizione, la 65esima, è qualcosa di necessario, controllare i distacchi e il posizionamento dei nostri amici e avversari è d’obbligo.

Ma sappiamo tutti che la faccenda non finisce qui…
Dopo la doccia, ed in genere durante il pranzo, per chi usa Strava inizia l’analisi dei wattaggi, dei segmenti, delle precedenti prestazioni sulla stessa gara e via dicendo…

Anche questo fa parte dell’esperienza appena vissuta e potrebbe intrattenere per tutta la giornata se non per qualche giorno, con buona pace di amici e familiari! ??

Spero che anche voi, come me, vi siate emozionati per il ritorno alle Granfondo.
La Granfondo Squali – Trek è stata proprio un bell’evento, che ha riunito un gran numero di appassionati che non vedevano l’ora di ripartire.
L’augurio è che presto si possa tornare alla normalità e che si possa riattaccare il numero sulla schiena con regolarità e maggiore serenità.
Buone pedalate e a tutti…