Abbiamo ancora in corpo l’emozione che ci hanno regalato ieri i ragazzi dell’inseguimento a squadre, ma come facciamo di consueto cerchiamo di approfondire al meglio anche la parte tecnica e, in questo articolo, ci occuperemo di analizzare la velocità del quartetto km per km.
Purtroppo non è possibile risalire ai dati di potenza, ma la velocità media ci fornisce comunque un’idea della straordinaria prestazione degli azzurri, anche perché parliamo di una disciplina in cui aerodinamica e affiatamento contano almeno quanto i watt.
Il primo chilometro, con partenza da fermo, è stato percorso in 1:00.858 alla media di 59,154 km/h, con un picco a 68,680 km/h dopo circa 500 metri.
Il passaggio ai 2 chilometri è avvenuto con il tempo di 1:54.166, alla media generale di 63,066 km/h. 2.000 metri molto veloci, in cui eravamo ancora davanti, ma la Danimarca aveva già iniziato il suo recupero.
Il terzo chilometro è stato percorso in 54.360 alla media di 66,225 km/h.
E’ stato il momento più difficile per gli azzurri, soprattutto per merito dei danesi, che in questo frangente hanno pedalato fortissimo, presentandosi agli ultimi 1.000 metri con oltre 8 decimi di vantaggio.
Ma è da qui in poi che gli azzurri hanno compiuto il capolavoro.
L’ultimo chilometro, dopo 3.000 metri a tutta, è stato percorso in 53.506 alla media di 67,280 km/h, ma il dato mostruoso è quello relativo ai 500 metri finali, caratterizzati dalla trenata di Filippo Ganna.
Parliamo di 500 metri coperti in 26.404 alla media di 68,170 km/h, che sono valsi il nuovo record del mondo con il tempo finale di 3:42.032.
Alle Olimpiadi non conta il tempo, conta solo vincere, ma questi dati rendono ancora più evidente la prestazione stratosferica dei nostri ragazzi.
Per sviluppare una prestazione simile è stato necessario scegliere anche la combinazione di rapporti giusti, capace di garantire un ottimo spunto in partenza e di mantenere poi altissima la velocità.
I dettagli su questa scelta li trovate qui sotto:
Che rapporti hanno usato gli azzurri del quartetto a Tokyo2020?
Foto d'apertura Facebook.com/PinarelloBikes - Getty Images
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.