Il galleggiamento (o floating) non è la scoperta dell’acqua calda, anche se il lettino brevettato Zerobody Dry Float di Starpool ne impiega ben 400 litri.

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Questo insolito dispositivo declina in chiave moderna le scoperte scientifiche del Dottor John Lilly, attorno al tema della deprivazione sensoriale grazie all’utilizzo di una vasca di galleggiamento.

Negli anni ’50 il neuroscienziato statunitense adattò una vasca, in origine dedicata agli studi sui sommozzatori durante la Seconda Guerra Mondiale, per verificare se l’assenza di stimoli sensoriali portasse veramente il “cervello in standby”.

A più di 60 anni dalle prime applicazioni la Scienza ha certificato che il galleggiamento ha diversi effetti positivi sul corpo umano.

– Riduce lo stress;
– diminuisce i dolori muscolari e articolari associati a stati di alterazione (es. autismo, artrite, ipertensione, mal di testa, etc);
– regolarizza ed agevola il sonno profondo;
– aumenta la concentrazione e le endorfine;
– migliora il recupero psico-fisico.

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Foto: Starpool

Il galleggiamento e l’acido lattico

L’obiettivo primario del galleggiamento (o floating) è ridurre al minimo gli stimoli sensoriali esterni per dar modo al cervello di essere più libero di lavorare su componenti psico-fisiche come la concentrazione, la respirazione, la visualizzazione, la consapevolezza di sé, la riduzione della tensione muscolare post allenamento/gara, etc.

Le vie d’applicazione sono due.
Galleggiamento: richiede di bagnarsi in acqua a 34-35°C satura di Sali di Epsom (Solfato di Magnesio).

Foto: journals.plos.org

Galleggiamento asciutto: che mantiene i benefici del floating aumentando di fatto la praticità d’applicazione.

In entrambi i casi l’ambienti deve essere protetto: assenza di rumore, buio o luce soffusa.

Foto: Starpool

La curiosità aumenta se pensiamo che il floating è stato ampiamente utilizzato da alcune leggende dello sport come Carl Lewis e Micheal Phelps ed è tutt’ora impiegato nello spogliatoio di diverse squadre di football americano della NFL e dai calciatori del Manchester City.

I calciatori del Genoa alle prese con il galleggiamento. Foto: Starpool

La Scienza grazie alla Biometria è arrivata a certificare benefici in ambito sportivo che non è azzardato definire stupefacenti.
All’inizio degli anni ’90 le indagini condotte su tennisti e giocatori di pallacanestro d’elite sottoposti ripetutamente a floating hanno rivelato un generale aumento delle prestazioni e capacità migliorate attorno una abilità appresa (es. il servizio).

Nel 2013 lo studio The acute effects of flotation restricted environmental stimulation technique on recovery from maximal eccentric exercise ha dimostrato che i soggetti sottoposti a galleggiamento sono in grado di ridurre in media del 62% l’acido lattico rispetto al gruppo di controllo con conseguente riduzione del dolore e ritorno in minor tempo allo stato di forma ottimale.

Foto: © A.S.O. / Charly Lopez

Una nuova frontiera

I riflettori nel mondo del ciclismo si sono definitivamente accesi nel 2016 quando 60 atleti australiani d’elite (28 uomini e 32 donne) attivi in ben nove discipline sportive diverse hanno partecipato volontariamente all’indagine Flotation restricted environmental stimulation therapy and napping on mood state and muscle soreness in elite athletes: A novel recovery strategy?

10 dei 60 profili coinvolti rappresentavano l’Australia nel ciclismo a livello internazionale.

Foto: AusCycling

È stata verificata non solo la riduzione dell’acido lattico, ma anche un miglioramento dell’umore in 15 delle 16 variabili prese in esame.
Inoltre, gli studiosi hanno osservato che un breve periodo di sonno associato al galleggiamento amplifica le potenzialità di questa tecnica.

La questione, al momento, non è esplosa “sul grande schermo del ciclismo” anche se sappiamo che il nostro Gianni Moscon (foto sopra e in apertura) già ai tempi del team Sky/Ineos ha utilizzato il galleggiamento del lettino Zerobody Dry Float di Starpool.

Elisabetta Borgia, psicologa del team Lidl-Trek e membro del Team Performance della Federazione Ciclistica Italiana, oltre un anno fa ha testato il dispositivo (foto sotto).

Al momento questa tecnica ha un solo limite: la logistica.
Il galleggiamento… Un’altra arma segreta nelle mani dei fuoriclasse di oggi?

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Foto: Elisabetta Borgia

Per maggiori informazioni: starpool.com

Foto in apertura: Starpool

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