La tappa con arrivo a Piancavallo ha dato un primo vero scossone al Giro d’Italia.

La corsa è ancora lunga, ma (almeno ieri) si è visto che Kelderman (e il suo compagno Hindley) e Geoghegan Hart hanno una marcia in più.



Almeida non è più una sorpresa, anche se sulle rampe di Piancavallo ha dato fondo a tutte le sue energie e bisognerà vedere come riuscirà a recuperare nei prossimi giorni, quando le tappe dure si susseguiranno una dietro l’altra.

Majka, Nibali, Fulglsang, Bilbao e gli altri sono sembrati un gradino sotto.
In realtà, però, c’è da dire che analizzando i dati non sono loro ad essere andati così piano, ma i primi 4 ad aver volato, forse oltre le aspettative.

Insomma, i valori confermano quanto dichiarato da Paolo Slongo, preparatore di Nibali: Vincenzo pedala come ai tempi migliori (o quasi), semplicemente c’è chi va più forte.
E dunque smentiscono anche chi parla di una corsa con prestazioni atletiche di basso livello.

Per darvi un’idea più chiara, andiamo ad analizzare i dati di Piancavallo, salita conclusiva della tappa di ieri.
Nibali non ha scaricato i suoi dati su Strava, ma è giunto sul traguardo insieme a Fausto Masnada, quindi possiamo avere dei riferimenti abbastanza precisi.
Il segmento analizzato su Strava (13,71 km all’8,1%) corrisponde alla salita finale, anche se differisce di qualche metro rispetto all’altimetria ufficiale.

Il tempo di scalata di Masnada (e di conseguenza di Nibali) è di 39’20”. A ben guardare, Nibali ha impiegato solo 13” in più rispetto al 2017, quando arrivò sul traguardo insieme a Quintana e inflisse oltre 1’ a Tom Dumoulin.
Il giro alla fine l’avrebbe vinto Tom Dumoulin, ma con soli 31” su Quintana e 40” su Nibali.

E’ vero che nel 2017 l’arrivo a Piancavallo fu alla 19esima tappa, quindi con i corridori più stanchi, ma è anche vero che il profilo della tappa era leggermente meno impegnativo.

Classifica assoluta Strava.

Ieri la Vam di Nibali, Masnada, Fuglsang e Bilbao è stata comunque di tutto rispetto, poiché su una salita di quasi 40’ hanno fatto registrare un valore di 1.700.
Masnada ha espresso una potenza media di 393 watt, quindi intorno ai 6,2-6,3 watt al kg.

Ma veniamo alla prestazione dei primi 3, che è stata veramente eccezionale.
Oltre a Kelderman e Geoghegan Hart a stupire è stata anche la prestazione dell’altro atleta della Sunweb, Jai Hindley, il 24enne australiano infatti ha fatto l’andatura per buona parte della salita, facendo registrare il tempo di 37’50” e una VAM di 1759, non andando troppo lontano dal tempo di Marco Pantani del 1998.

Classifica 2020 Strava

Il tempo del Pirata nella 14’ tappa del Giro fu di 36’20”, con una VAM di 1867.
Sicuramente era un ciclismo di altri tempi, difficilmente paragonabile a quello attuale, ma che certifica la prestazione di altissimo livello dei primi tre.

Per tornare a qualcosa di più attuale, possiamo confrontare la scalata a Piancavallo con la cronometro di fine Tour a La Planche Des Belles Filles vinta da Tadej Pogacar.

Due tappe diverse, visto che stiamo paragonando una crono di 36 chilometri e una tappa di 185 chilometri con varie asperità prima della scalata finale, ma in entrambi i casi, se andiamo ad analizzare la VAM, troviamo valori molto simili.

Pogacar dopo aver percorso a “tutta” il tratto pianeggiante della crono ha scalato gli ultimi 5,86 chilometri di salita con una VAM di oltre 1800 per un tempo totale di 55’55”, valore che poco si discosta dai 1759 dei protagonisti della tappa del Giro.

Qui trovate un approfondimento riguardo la crono di La Planche Des Belles Filles.