Filippo Ganna è stato il primo italiano a conquistare la maglia iridata a cronometro, specialità in cui oltre al motore contano tanto anche i materiali e le scelte tecniche.

L’azzurro, come di consueto, ha corso con una bici da crono Pinarello Bolide TT in carbonio, con un manubrio stampato in 3D che segue perfettamente la forma delle sue braccia, allestita con gruppo Shimano Dura Ace Di2 con guarnitura 58-46.



Pure il body realizzato da Castelli è pensato per ridurre le turbolenze e migliorare la penetrazione aerodinamica, visto che quando si viaggia oltre i 50 km/h ogni dettaglio è in grado di fare la differenza.

Anche le ruote (anzi, soprattutto le ruote) hanno un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione delle prestazioni aerodinamiche ed è sicuramente in questa direzione che va la scelta di una ruota anteriore “strana”.

Ad utilizzarla, in realtà, non è stato solo Filippo Ganna, ma tutti gli atleti del Team Ineos-Grenadiers, che come sappiamo è sempre molto attenta nella scelta dei materiali (ricorderete che da qualche anno usa le ruote Lightweight al posto di quelle Shimano per le tappe dei Grandi Giri con tanta salita).

Di che ruota si tratta? E a cosa serve quel profilo?
La ruota è una Princeton Wake 6560 in carbonio, in versione copertoncino, che si caratterizza per il particolare profilo sinusoidale del cerchio, ovvero con un’altezza variabile.

ruote ha utilizzato Filippo Ganna

Il profilo “oscilla” 24 volte, passando da un’altezza massima di 65 mm ad una minima di 60 mm (il nome della ruota fa riferimento proprio a questo).

Questo particolare profilo, che con alcune differenze troviamo anche sulle Zipp NSW 454, deriva da soluzioni di ingegneria aerospaziale. Permette di ridurre le turbolenze e garantisce una grande stabilità anche con forte vento laterale, il che si traduce in una significativo risparmio di watt.

ruote ha utilizzato Filippo Ganna

La ruota anteriore ha 16 raggi e con i mozzi Tune (utilizzati per le versioni di serie) ha un peso di 657 grammi.

Il cerchio è tubeless ready, con un canale interno da 18 mm, ottimizzato per pneumatici da 23 mm, poiché la sezione ridotta migliora la penetrazione aerodinamica.
Per la crono mondiale, però, Ganna ha deciso di non utilizzare il tubeless, ma copertoncini Continental TT da 23 mm (foto sotto) sull’anteriore e 25 mm sul posteriore, abbinati a camere d’aria in lattice, poiché dagli studi effettuati sono risultati più scorrevoli.

Più difficile, invece, individuare le caratteristiche della ruota lenticolare posteriore, ovviamente anche in questo caso in carbonio.
Tuttavia, osservando il profilo, sembra che si tratti di un altro modello firmato Princeton, ovvero la Blur 633, anche se senza scritte…

Si tratta di una ruota da 2.500 dollari, prodotta in soli 25 pezzi per il 2020.
Il set Wake 6560/Blur 633, invece, ha un costo di 3.800 dollari.

Per maggiori informazioni: princetoncarbon.com