Fare un piccolo passo indietro “per farne tre avanti”, perché chi ama la montagna lo sa, che si sale un passo dopo l’altro.
O, nel caso di noi ciclisti, un colpo di pedale dopo l’altro.
Perchè sono i piccoli gesti ripetuti che portano lontano.

Nasce così “Car is over”, la proposta di chiudere tutti i giorni per due ore, dalle 10 alle 12, i Passi Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella alla circolazione di auto e moto.

Car is over

Il progetto prevede anche la possibilità di estendere l’iniziativa a Falzarego e Giau.
Parliamo quindi dei passi più amati e conosciuti dai ciclisti, ma non soltanto.
Se la bici è considerata lo strumento principe per esplorarli nel pieno rispetto della loro natura, l’invito a viverli in modo diverso è rivolto a tutti.

Se la proposta fosse accettata la chiusure dovrebbero prendere il via il 12 giugno prossimo e proseguire fino alla fine del mese di settembre.

Car is over

Un logo rosa per richiamare quel fenomeno, definito enrosadira, che colora ogni giorno le monumentali pareti delle Dolomiti. E, perchè no, per immaginare, come evocato dal nome scelto “Car is over”, un futuro più roseo.

A dare volto e voce all’iniziativa è su tutti Michil Costa, albergatore, “uomo di natura” e Presidente della Maratona delle Dolomiti, che già nell’intervista che trovate qui sotto aveva sottolineato la necessità di un turismo più sostenibile e a misura d’uomo.

Quale futuro per la Maratona dles Dolomites? A tu per tu con Michil Costa

Il nome dell’iniziativa nasce dalla sua passione per la musica e vuole essere un aperto richiamo al testo di John Lennon. Un segno di pace che le montagne, se ascoltate, possono ispirare.

Il progetto è sostenuto dalla sua fondazione Casa Costa e da un comitato scientifico che vede al suo interno architetti, esperti di mobilità e ambiente, filosofi, sociologi. Tutti pronti a mettere sul tavolo dati concreti che riguardano l’inquinamento sempre più preoccupante delle Dolomiti.

L’idea è semplice, ma richiede la collaborazione di tanti soggetti diversi per essere realizzata. In particolare per la regolamentazione del traffico e l’implementazione della segnaletica adeguata per realizzare in concreto la chiusura.

Un’altra richiesta che viene da “Car is over” è quella di rafforzare il trasporto pubblico e i controlli sulla circolazione stradale e sull’inquinamento acustico.
L’attuazione dipende in particolare dalla risposta delle tre province (Trento, Bolzano e Belluno) e alle due regioni (Veneto, Trentino-Alto Adige) toccate.

Al momento Michil Costa ha dichiarato che sono stati attivati diversi tavoli di confronto per valutare le possibilità di attuazione.

Altre iniziative sono già in via di realizzazione, a partire dalla ZTL per l’accesso controllato che dovrebbe entrare in vigore dal 2024, frutto di un accordo tra le Province autonome di Trento e Bolzano, la Provincia di Belluno, la Regione Veneto e i ministeri delle Infrastrutture e dell’Innovazione Tecnologica.

“Car is over” nasce tuttavia per dare un segnale concreto e immediato che risponda alla necessità urgente di un cambiamento prima di tutto culturale rispetto a forme di turismo più rispettose dell’ambiente.

Per chi pedala si tratterebbe di un regalo straordinario. Di certo il successo di manifestazioni come la Maratona delle Dolomiti, il Sellaronda Bike Day e il Dolomites Bike Day deve tanto alla coraggiosa scelta di chiudere le strade al traffico veicolare.

In qualche modo “Car is over” si propone di dare la possibilità a tutti di provare questa esperienza. L’invito è a riscoprire nel silenzio il “canto” delle Dolomiti. Ma sarà davvero possibile superare le inevitabili resistenze e mettere in atto il progetto?
Quel che è certo è che l’estate è alle porte e un’eventuale decisione dovrà essere annunciata a breve. Da parte nostra incrociamo le dita e teniamo pronte le bici.

QUI trovate maggiori informazioni sulla proposta “Car is over”.

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