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A partire dal 2024 sarà introdotta la ZTL sulle Dolomiti.
Una scelta che fa notizia ma che, obiettivamente, visto il traffico motorizzato degli ultimi anni era inevitabile.
Qualcuno si lamenterà, ma sarà un toccasana per l’ambiente e, soprattutto, per la godibilità dei passi e delle valli di montagna. Guardandola dal nostro punto di vista, sarà anche una svolta per tutti coloro che quei passi amano scalarli in bicicletta.
Chiunque abbia provato ad affrontare i passi dolomitici nei mesi estivi, almeno negli ultimi anni, si sarà reso conto di quanto sia complicato districarsi tra auto e moto. Senza considerare i rischi per la sicurezza, propria e degli altri.
Nasce anche da qui il successo di eventi come la Maratona dies Dolomites, il Sellaronda Bike Day e il Dolomites Bike Day, che danno la possibilità, per qualche giorno l’anno, di pedalare con le strade chiuse al traffico motorizzato.
Ma torniamo all’argomento centrale di questo articolo, cioè in cosa consiste questa ZTL sulle Dolomiti, di cui ci aveva anticipato qualcosa anche Michil Costa in un’intervista di qualche mese fa…
Quale futuro per la Maratona dles Dolomites? A tu per tu con Michil Costa
ZTL sulle Dolomiti: come funzionerà?
Più che di ZTL sulle Dolomiti sarebbe corretto parlare di Low Emission Zone, un’iniziativa che rientra nel piano di Mobilità sostenibile dei Passi dolomitici, nato dall’accordo tra le Province autonome di Trento e Bolzano, la Provincia di Belluno, la Regione Veneto e i ministeri delle Infrastrutture e dell'Innovazione Tecnologica.
L’area geografica interessata è quella intorno ai Passi Gardena, Campolongo, Pordoi, Sella e alle valli circostanti della Val Gardena, Val Badia, Val di Livinallongo e Val di Fassa.
“Un progetto da 30 milioni di euro che si baserà sulla georeferenziazione dei livelli di traffico” ha spiegato sui social Zaia, Governatore del Veneto. “Entro il 2026 i tornanti dei valichi saranno corredati di ciclabili e parcheggi scambiatori a valle, con navette per la salita ai passi”.
Non si conoscono ancora i dettagli, ma in soldoni le strade dei valichi dell’area interessata diventeranno a numero chiuso, raggiungibili soltanto se ci saranno posti disponibili nei parcheggi e previa una prenotazione on line. I primi portali digitali saranno installati nel corso dell’estate 2023, per poi diventare concretamente operativi dal 2024.
Nessuna limitazione per chi sale a piedi, in bici o con i mezzi pubblici.
Il modello a cui ci si è ispirati è quello del Lago di Braies, in val Pusteria, dove da anni è in vigore una limitazione all’accesso con i mezzi privati (che tuttavia non ha scoraggiato i visitatori…).
Lo scopo del progetto è quello di ridurre le emissioni di CO2 nella zona dolomitica, che nei periodi di alta stagione estiva e invernale raggiungono picchi molto elevati, ma anche di migliorare la qualità della vita e dell’esperienza turistica.
Per far sì che il progetto abbia successo, come è logico che sia, è prevista non solo la regolazione della circolazione con sistemi digitali, ma anche la creazione di parcheggi d’interscambio, un rafforzamento del trasporto pubblico e l’incentivazione della “mobilità attiva”.
Un provvedimento che per tanti sarà difficile da digerire, ma che era diventato quasi obbligato e che contribuirà a rendere le vacanze in quei luoghi più sostenibili e piacevoli.
Così come la vita di chi ci abita tutto l'anno...
Per maggiori informazioni: mit.gov.it
Foto d'apertura Dolomites Bike Day / Freddy Planinschek
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Sull'autore
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Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.