Lorenzo, tramite email
Buongiorno,
vi scrivo in merito ad un dubbio relativo all’inclinazione della sella.
Durante le uscite più lunghe mi capitava spesso di soffrire di fastidi alla zona perineale, così il mio negoziante di fiducia mi ha suggerito di abbassare la punta.
In effetti, in questo modo ho risolto il problema, però ora sento di caricare troppo peso sul manubrio e spesso ho formicolio alle mani.
Voi avete qualche consiglio da darmi in merito?

Risponde Nicola Checcarelli
Ciao Lorenzo e grazie per averci scritto.
La tua domanda è molto interessante e merita un approfondimento specifico.
Troppo spesso, infatti, si regolano altezza e arretramento della sella con grande meticolosità, senza dedicare la stessa attenzione alla ricerca della giusta inclinazione.

inclinazione della sella

L’inclinazione della sella, invece, è molto importante poiché può incidere in modo significativo sull’assetto del ciclista, influenzando la posizione e la rotazione del bacino, oltre che il bilanciamento in bici.
Cerchiamo di capirci qualcosa in più.

Sella in bolla

Si tratta dell’assetto “neutrale” e, se vogliamo, più sensato.
Non a caso è la tipologia di montaggio consigliata dalla maggior parte delle aziende, poiché permette un’interazione tra sella e ciclista esattamente corrispondente a quella pensata dal produttore in fase di progettazione.

inclinazione della sella

Tuttavia, l’anatomia e la forma del bacino cambia da ciclista a ciclista.
Così come l’assetto in sella, che può essere più votato al comfort o alla prestazione.
Per alcuni ciclisti tenere la sella in bolla genera un intorpidimento dei genitali e fastidi nella zona perineale, poiché soggetti ad eccessiva pressione.

Questo accade in particolare per quei ciclisti che hanno un dislivello sella-manubrio molto accentuato, che possono trovare giovamento inclinando la sella leggermente verso il basso.

Sella inclinata verso il basso

Inclinare la sella verso il basso provoca l’antiversione del bacino ed è proprio per questo che permette di raggiungere con più facilità il manubrio, oltre che alleviare la pressione nella zona genitale e perineale.
Come anticipato nel paragrafo precedente, si tratta della soluzione migliore per coloro che hanno un assetto in sella molto aggressivo, con un drop accentuato.

Inclinare la sella verso il basso, inoltre, garantisce un maggior sostegno posteriore, che secondo alcuni studi permette di migliorare la spinta del quadricipite e del gluteo.
Le conclusioni relative a quest’ultimo punto, però, sono ancora controverse e spesso influenzate dall’anatomia e dalla tipologia di spinta di ciascun ciclista.

Quello che è certo, per chi ricerca la massima performance, è che un bacino antiverso permette di schiacciare meglio la schiena e quindi di ottenere una posizione più aerodinamica.

L’altra faccia della medaglia, però, riguarda il bilanciamento e la distribuzione dei pesi.
Un’eccessiva inclinazione verso il basso della sella, infatti, può provocare uno “scivolamento” verso la parte anteriore della bici, con un sovraccarico su braccia e mani (come nel caso del nostro lettore Lorenzo).
Il consiglio, dunque, è di procedere un passo alla volta, modificando l’inclinazione poco alla volta, fino a trovare l’equilibrio giusto.

inclinazione della sella

Sella inclinata verso l’alto

Ci capita piuttosto spesso di vedere ciclisti pedalare con la punta della sella rivolta verso l’alto anche se, in realtà, a nostro avviso non ci sono motivazioni biomeccaniche valide che possano giustificare questo assetto.

Qualche anno fa questo tipo di montaggio della sella si era diffuso anche tra i Pro’, che oggi però sono tornati quasi tutti a utilizzare la sella in bolla o, più frequentemente, molto inclinata verso il basso (anche in virtù delle modifiche del regolamento Uci, che ora permette fino a 9° di inclinazione).

I ciclisti che inclinano la sella verso l’alto, di solito, lo fanno perché si sentono più stabili e la punta rivolta verso l’alto evita di scivolare in avanti e portarsi in punta di sella.
Tuttavia, questo assetto comporta una retroversione del bacino e quindi una posizione innaturale della schiena e una maggiore difficoltà a raggiungere il manubrio.
Oltre che un aumento della pressione nella zona perineale.

Se ci si muove molto sulla sella e si tende a spostarsi in avanti, alzare la punta della sella non è la soluzione.
Questo atteggiamento, molto probabilmente, dipende da un’errata regolazione di altri parametri, come l’altezza sella, l’arretramento e la distanza sella-manubrio.
Senza mai dimenticare che ogni ciclista ha un’anatomia e una tipologia di pedalata molto personale, che non sempre è necessario correggere.
A questo proposito, ricordate la pedalata di Alberto Contador: quando era sotto sforzo si spostava sempre in punta di sella, ma di certo non possiamo dire che la sua pedalata fosse poco produttiva…

inclinazione della sella

In conclusione

L’inclinazione della sella deve sempre tenere conto della morfologia e della posizione in bici del ciclista, ma per la maggior parte degli individui la sella con la punta inclinata leggermente verso il basso rappresenta la soluzione ottimale.

Un’inclinazione di 1,5-2°, infatti, permette di alleviare la pressione nella zona perineale, raggiungere con più facilità il manubrio, spingere meglio, senza generare particolari effetti collaterali.
Migliora anche il bilanciamento dei pesi e rende la bici più guidabile in discesa.
Attenzione, invece, a inclinazione più “estreme”, perché possono ridurre la pressione perineale, ma generare altri problemi, in particolare a carico di braccia, polsi e mani.

Qui trovate un articolo dedicato a come trovare la corretta altezza della sella, mentre qui abbiamo parlato di come scegliere la sella più adatta alle proprie esigenze.

Qui invece trovate altri articoli dedicati a biomeccanica e consigli tecnici pubblicati su BiciDaStrada.it