Come preparare la bici per le Strade Bianche?
Quali accorgimenti tecnici apportare?
Ci sono dei consigli di guida per affrontare al meglio lo sterrato?

La Granfondo Strade Bianche ricalca in parte il percorso della gara dei professionisti che si è svolta nel mese di marzo e con i suoi 31,6 km di sterrato (sul percorso lungo) è sicuramente uno degli eventi amatoriali più affascinanti e impegnativi d’Europa.

preparare la bici per le Strade Bianche
Foto facebook.com/GFStradeBianche

Pedalare su sterrato non è complicato come affrontare il pavé, ma richiede comunque un po’ di abitudine e delle accortezze particolari, sia per non danneggiare la propria specialissima, sia per ottenere una buona prestazione, limitando al minimo problematiche e inconvenienti (e dunque godersi l’evento al 100%).

In questo articolo riportiamo una serie di consigli su come preparare la bici per le Strade Bianche, frutto dell’esperienza maturata da diversi membri della nostra redazione, che hanno partecipato a parecchie edizioni, anche in condizioni meteo critiche.

Prima di proseguire, soprattutto se non avete mai partecipato, date un’occhiata al video realizzato nel 2019 dal nostro direttore Simone Lanciotti.
In pochi secondi vi troverete nel cuore dell’evento e inizierete a capire cosa vi aspetta…



TUBELESS O CAMERA D’ARIA?
Il problema principale della Granfondo Strade Bianche è rappresentato dalle forature.
Il tubeless riduce questo rischio e dunque il nostro consiglio è di optare per questa scelta tecnica.

Attenzione, però: il rischio di foratura, anche se più basso, resta e quindi scegliete il tubeless solo se avete un po’ di dimestichezza nel montaggio e nello smontaggio. L’abbinamento cerchio/gomma ust, a seconda dei modelli, può rendere difficile l’operazione di tallonamento.
Dovete essere sicuri di saperlo fare nel caso vi capiti una foratura in gara, con la conseguente necessità di inserire una camera d’aria.
Il consiglio è quello di provare un’operazione di montaggio e smontaggio nei giorni precedenti.

preparare la bici per le Strade Bianche
Foto facebook.com/GFStradeBianche

Se non vi sentite “all’altezza” optate per il normale copertoncino, ma non dimenticate di portare con voi almeno 2 (anche 3) camere d’aria di scorta.
Una può andare nel borsellino sottosella, una nelle tasche posteriori della maglia e una terza legata con del nastro adesivo al tubo orizzontale (meglio se protetta da una bustina di plastica).
Oltre alle bombolette di C02, in questa Granfondo è opportuno anche avere con sé una pompa.

preparare la bici per le Strade Bianche

In caso di emergenza, vi potrebbe tornare utile una pezza o un pezzo di vecchio copertone per effettuare una riparazione di fortuna a lo pneumatico nel caso di tagli “importanti”.

Visto l’elevato rischio di forature, sconsigliamo l’uso del tubolare.

IN OGNI CASO GOMME ROBUSTE
Che sia tubeless o copertoncino, lasciate perdere la leggerezza estrema e badate alla robustezza.
Scegliete una gomma robusta, meglio se con una protezione antiforatura che interessa anche la spalla.

PRESSIONE E SEZIONI
Gli sterrati della Granfondo Strade Bianche sono ben battuti e in ottime condizioni e dunque non richiedono sezioni eccessive.
Coperture tra i 25 e i 28 mm vanno benissimo, ma se non vi sentite molto sicuri potreste optare anche per un 30 mm da gonfiare almeno un bar in meno del solito.

Il tubeless in questo caso vi aiuterà, perché permette di utilizzare pressioni più basse senza perdere scorrevolezza nei tratti di asfalto.

Se utilizzate la camera d’aria, attenzione a non scendere sotto il mimino consentito da lo pneumatico, perché aumentereste tantissimo il rischio di pizzicatura.

PROTEGGERE IL TELAIO
Una delle preoccupazioni principali di chi partecipa alle Strade Bianche è quella di rovinare la bici, soprattutto se nuova e di valore.
Il tratto sterrato più critico, in questo senso, è sicuramente il primo, che si affronta a forte velocità e presenta molti sassi piuttosto grossi.

La soluzione più semplice ed economica è quella di applicare nei punti più esposti delle protezioni adesive “gommose” e sufficientemente spesse.
Il nostro consiglio è di utilizzarle sotto il tubo obliquo, dietro il piantone, nelle parti interne di forcella e carro posteriore.

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Foto effettomariposa.eu

QUALI RUOTE?
Come per le gomme, anche in questo caso è giusto privilegiare la robustezza più che l’eccessiva leggerezza.
L’alto profilo è consigliato solo ai più esperti, poiché rende la bici più rigida e difficile da guidare su sterrato.

Se utilizzate il freno tradizionale meglio lasciare a casa le ruote in carbonio (almeno se ci tenete), perché polvere, sporco o fango potrebbero danneggiare le piste frenanti.

Con il disco il problema è risolto, ma è chiaro che il carbonio è comunque più esposto a possibili danneggiamenti nei tratti sterrati.

I RAPPORTI
La Granfondo Strade Bianche non presenta grandi salite, ma non lasciatevi ingannare dall’altimetria.
Il percorso è un continuo su e giù, con tanti strappi corti e ripidi che tagliano le gambe.
Le pendenze più aspre, tra l’altro, si trovano negli ultimi 30 km, quando le energie sono al lumicino.

A questo va aggiunto che nei tratti ripidi e sterrati è opportuno rimanere seduti in sella, per avere migliore trazione ed evitare che la ruota posteriore possa slittare.

A nostro avviso un rapporto da 30 (ma anche 32 per chi ha gabbia del cambio adeguata) sul posteriore è d’obbligo, da abbinare ad un 34 o 36 anteriore in base al livello di allenamento.

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ALTRE ACCORTEZZE
I tratti sterrati non sono così mal messi, ma se dovesse continuare a rimanere bel tempo per tutti i prossimi giorni il fondo potrebbe risultare molto “duro”.

Un nastro con inserti in gel, o semplicemente l’uso di un doppio nastro, può migliorare il comfort in modo considerevole e ridurre i fastidi a mani, braccia e spalle.

Importante usare anche il lubrificante giusto, meglio se non troppo denso poiché raccoglierebbe con più facilità polvere e sporco.

COME GESTIRE LE FORZE
Difficile dare un’indicazione valida per tutti, ma quello che ci sentiamo di consigliare a chi fa il percorso lungo è di non lasciarsi prendere dall’entusiasmo nelle fasi iniziali e conservare un po’ di energie per gli ultimi 25-30 km, che a nostro avviso sono i più difficili.
Arrivarci senza forze potrebbe significare dover mettere piede a terra.

Un punto chiave del percorso è quello situato tra Buonconvento e Monteroni d’Arbia: uno dei pochi segmenti pianeggianti e scorrevoli.
Sfruttatelo per rilassarvi, mangiare e recuperare energie nervose in vista dell’ultima parte della gara.

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QUALCHE CONSIGLIO DI GUIDA
Affrontare lo sterrato richiede una maggiore sensibilità rispetto all’asfalto, soprattutto nei tratti in discesa e veloci.
Azionate i freni con delicatezza e cercate di essere “morbidi” sulla bici, utilizzando le braccia come degli ammortizzatori.

Se siete in gruppo l’impugnatura migliore è quella sulle manopole dei freni (che non sacrifica la sicurezza). Se vi ritrovate da soli e in tratti rettilinei utilizzate la presa alta, che vi permetterà di assorbire meglio le vibrazioni (così come fanno i pro’ alla Parigi-Roubaix).

Se proprio non avete mai usato la bici da corsa su sterrato, provate qualche tratto nei giorni precedenti la gara, per cercare di capire come reagisce il mezzo.

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Foto gfstradebianche.it

E SE DOVESSE PIOVERE?
Se dovesse piovere la questione si fa terribilmente più complicata e tutti i consigli precedenti acquistano ancora più valore.

In questo caso utilizzate un olio per la catena molto più denso che in condizioni di asciutto (potreste optare anche per del grasso) e attrezzatevi per portare dell’olio in gara (ci sono anche confezioni monouso nate per le gare in Mtb) da rimettere sulla catena almeno un paio di volte, così da non farla lavorare completamente a secco.

Al bando totale le ruote in carbonio per rim brake, (se non le volete distruggere).

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Subito dopo la gara, sopratutto in caso di pioggia e fango, portate la bici dal vostro meccanico di fiducia per una pulizia e una lubrificazione approfondita.

Se questo articolo su come preparare la bici per le Strade Bianche vi è piaciuto, QUI trovate  altri consigli tecnici pubblicati su BiciDaStrada.it

Per maggiori informazioni: gfstradebianche.it