Oggi il Giro d’Italia ha pedalato sul percorso della Nove Colli e, non dimentichiamolo, sulle strade di Marco Pantani, che proprio su questi colline era solito allenarsi.

204 km con oltre 3.800 metri di dislivello.
Una tappa nervosa e dura, molto attesa dagli appassionati, perché capace di mettere a confronto, sullo stesso percorso, professionisti e amatori.

Nove Colli
L’altimetria della tappa di oggi, ovvero il percorso della Nove Colli



Non che ci siano dubbi sulle differenze tra le due categorie: i professionisti sono di un altro livello anche rispetto al granfondista più forte.
Ma una “sfida” sullo stesso tracciato, per di più di una Granfondo mitica come la Nove Colli, è sempre suggestiva.

E’ chiaro che il confronto lascia il tempo che trova dal punto di vista tecnico.
Prima di tutto perché la Nove Colli è una gara secca e viene affrontata a tutta dall’inizio alla fine.
Per i professionisti, invece, si è trattato della dodicesima tappa del Giro, con le fatiche che iniziano ad accumularsi e con l’attenzione a risparmiare energia in vista delle tappe future.

A questo c’è da aggiungere che la frazione di oggi, a partire da metà percorso, è stata flagellata da pioggia e freddo.
Condizioni che hanno reso ancora più duro il percorso, ma che rendono meno significativi i riscontri cronometrici, sia assoluti, che sui singoli segmenti.

La partenza della Granfondo Nove Colli

Fatta questa premessa, proviamo comunque a estrapolare qualche dato interessante.

Partiamo dal tempo totale, che per il vincitore Narvaez è stato di 5h31’24”.
Nel valutare il tempo finale c’è da considerare che l’ecuadoriano della Ineos-Grenadiers ha percorso quasi l’intera tappa in fuga, prima in un gruppo di 14, che si è andato via via assottigliando, per poi pedalare negli ultimi 10 km in solitaria fino all’arrivo.

Se a questo aggiungiamo la pioggia della seconda metà di gara, che ha reso viscide le discese, è ragionevole immaginare che, in una giornata di tempo buono, se il gruppo avesse interpretato a tutta la tappa, avremmo visto un tempo finale intorno alle 5 ore.

Nove Colli
L’arrivo vittorioso di Jhonatan Narvaez

Le ultime edizioni della Nove Colli sono state vinte con tempi tra le 5 ore 50’ e le 6 ore, anche se nei primi anni 2000, quando a vincere erano quasi sempre ex pro’, abbiamo visto anche tempi vicini alle 5 ore 30’.
Nel 2015, quando si è svolta sotto la pioggia, i primi hanno impiegato 6 ore e 11′.

Continuiamo la nostra analisi valutando alcuni dei segmenti più interessanti della Nove Colli, attraverso i dati estrapolati da Strava.

PRIMI 25 KM DI PIANURA
I fuggitivi hanno percorso i chilometri di pianura iniziale fino alla salita del Polenta alla media di 47,2 km/h, praticamente in linea con il tempo più veloce fatto registrare dal gruppo alla Nove Colli, nell’edizione 2019.

Il gruppo maglia rosa, da quanto emerge dal profilo di Fausto Masnada, l’ha presa un po’ più comoda (si fa per dire) transitando con circa 3 minuti di ritardo dalla fuga, a 43,1 km/h di media.

DISCESA DEL CIOLA
Discesa tecnica e divertente.
Tratto interlocutorio nella tappa di oggi. Momento piuttosto importante per la Nove Colli, visto che anticipa l’attacco del Barbotto.

L’abbiamo inserita per mostrare che la differenza i pro’ la fanno anche in discesa. Pur non essendo una fase decisiva di gara, il gruppo l’ha percorsa forte e quasi tutti i migliori tempi della classifica sono registrati nella data di oggi…

Nove Colli

BARBOTTO
Il Barbotto è la salita simbolo della Nove Colli: 4,4 km, con una pendenza media dell’8,1% e una massima del 18%.
Qui, quasi sempre, nella Granfondo si seleziona il gruppo dei migliori che poi si giocherà la vittoria.

Nove Colli
Il Gpm del Barbotto, ovviamente fotografato durante la Granfondo

I corridori in fuga sono saliti regolari, mentre il gruppo, pur rimanendo compatto, ha iniziato ad aumentare l’andatura.
Fausto Masnada è salito in 13’25”, a quasi 1.600 di VAM e con una potenza media di 362 watt.
Il record è di Manuel Senni, fatto registrare ad agosto 2018 (immaginiamo in allenamento) in 12’59”.

I migliori tempi fatti registrare alla Nove Colli negli ultimi anni dagli amatori vanno dai 13’43 ai 14’.

Nove Colli

Nove Colli

MADONNA DI PUGLIANO
E’ la sesta salita della Nove Colli: 8,9 km con una pendenza media del 5,9%.

Qui i dati si fanno interessanti perché nella tappa odierna abbiamo assistito ad una forte accelerazione del gruppo sotto l’impulso della NTT di Pozzovivo.
E infatti, tutti i migliori tempi sono di oggi e la differenza con gli amatori più forti della Nove Colli si fa decisamente più significativa.

Il Kom è di Sergio Samitier (Movistar), con 21’24”, con una VAM di 1.470.
I corridori in fuga qui hanno perso circa 2 minuti.

I migliori tempi registrati alla Nove Colli, sempre del 2019, partono da oltre 25 minuti (4 minuti in più dei Pro’).

Da notare, tra l’altro, che nonostante l’asfalto bagnato Simon Clarke ha fatto registrare il miglior tempo assoluto nella discesa…

 

 

Nove Colli

GOROLO
Ultima salita del percorso, che oggi è stata caratterizzata ancora dal forcing della NTT e dall’attacco (non troppo convinto) di Pozzovivo.

Il gruppo dei migliori è salito in meno di 11 minuti, con wattaggi superiori ai 6 watt/kg, nonostante il freddo e la pioggia.
Dai dati forniti da Velon.cc, nel tratto più duro Pello Bilbao ha espresso addirittura 7 watt al kg.

I tempi degli amatori più forti, nonostante le difficoltà dovute al meteo, sono di circa un minuto più alti (comunque prestazioni di alto livello).

Nove Colli

 

ULTIMI 10 KM
Qui non abbiamo un segmento su Strava, ma ci piace riportare i dati di Narvaez pubblicati da Velon.cc.

Nonostante le condizioni meteo terribili, e con tutta la tappa percorsa in fuga, il corridore della Ineos-Grenadiers ha pedalato a 46,8 km/h di media, ad una potenza media di 310 watt.

QUI trovate tutti gli altri articoli pubblicati all’allenamento con il misuratore di potenza pubblicati su BiciDaStrada.it

Qui sotto, invece, il nostro racconto della Nove Colli 2019

La mia Nove Colli 2019: quella crisi sul Pugliano in mezzo a 200 km di emozioni