Le bici gravel stanno conquistando uno spazio sempre più ampio tra gli appassionati grazie alla loro versatilità d’uso.
Sono ideali per lunghe pedalate tra asfalto e sterrato, ma con alcuni accorgimenti si trasformano in mezzi eccezionali anche per affrontare tecnici percorsi off-road oppure pedalate in condizioni prettamente invernali, come ad esempio sul ghiaccio o nella neve fresca.
E’ per questo motivo che Omar Di Felice, ultracyclist di livello internazionale, ha scelto proprio una bici gravel (nello specifico un prototipo della Wilier Jena oggi sul mercato) per affrontare una delle sue ultime avventure estreme (e gelide): la Through the Arctic Canada.

bici gravel
Omar di Felice durante la Through The Arctic Canada, affrontata a marzo 2018, con quello che a suo tempo era ancora un prototipo della Wilier Jena oggi in commercio. Foto Luigi Sestili @6stili #6stili.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui proprio in merito alle bici gravel, per scoprire trucchi e accorgimenti utilizzati durante le sue avventure nel gelo e nella neve.
Ma anche per capire quali sono gli aspetti che caratterizzano una gravel bike, approfondendo alcune tematiche ben precise, che troverete nel proseguo dell’articolo.
Prima di continuare la lettura, godetevi il video:



 LE GOMME
Omar Di Felice usa la gravel bike soprattutto per pedalare sulla neve, per questo la bici che abbiamo visto nel video era montata con specifiche gomme invernali: le Schwalbe Marathon Winter, dotate di un battistrada con 25 chiodi.

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Per pedalare sulla neve esistono specifiche gomme chiodate, come le Schwalbe Marathon Winter. Una soluzione da tenere presente per chi, soprattutto nel nord Italia, vuole pedalare anche in inverno.

Per un uso “tradizionale”, invece, è importante scegliere uno pneumatico che garantisca un buon compromesso tra grip e scorrevolezza e che, soprattutto, sia adatto all’uso che intendete farne.
Se utilizzate la bici gravel principalmente su asfalto e sterrati battuti, optate per battistrata non troppo scolpiti, in modo da avere una maggiore scorrevolezza.

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Se invece la utilizzate su terreni più sconnessi e scivolosi, la scelta si deve orientare verso una gomma più aggressiva, privilegiando la tenuta di strada.
Per quanto riguarda le sezioni, quasi tutte le moderne bici gravel sono in grado di ospitare pneumatici da oltre 40 mm di sezione, a tutto vantaggio del comfort.
Se non si hanno esigenze specifiche, però, una gomma tra i 35 e i 38 mm permette di ottenere un buon compromesso tra comfort, scorrevolezza e tenuta di strada.

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I RAPPORTI
Abbiamo detto che le bici gravel sono molto versatili. Per questo è facile vedere gravel bike allestite con rapportature molto differenti tra loro.
Nel caso di un uso prevalentemente stradale, come quello che ne fa Omar Di Felice, una trasmissione a doppia corona garantisce un’ampia gamma di rapporti.
Omar utilizza un gruppo Shimano Ultegra con guarnitura 50-34 e pacco pignoni posteriore 11-34, compromesso ideale per percorsi scorrevoli, sia in asfalto che sterrato.
Una soluzione altrettanto interessante, soprattutto per chi ha intenzione di affrontare pendenze importanti, è rappresentata dalla guarnitura anteriore 48-32 o 46-30.

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Per le trasmissioni a doppia corona gli allestimenti presenti sul mercato sono quasi esclusivamente Shimano: in questo caso può essere utile valutare la versione Ultegra Rx, che grazie alla frizione mutuata dai cambi Mtb, riduce le vibrazioni sui percorsi accidentati e quindi il rischio di caduta di catena.

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Il cambio Shimano Ultegra Rx, che grazie all’utilizzo dello stabilizzatore della catena migliora la funzionalità della trasmissione sui terreni accidentati o irregolari.

Chi si cimenta prevalentemente in fuoristrada, invece, troverà nel monocorona un’alternativa altrettanto valida, che elimina le problematiche relative all’uso del deragliatore.
In quest’ultimo caso la maggior parte de i montaggi che si trovano nei cataloghi dei principali marchi sono firmati Sram.

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FRENO A DISCO
Se nel mondo delle di bici da corsa il dibattito sul sistema frenante è ancora molto accesso, in ambito gravel il freno a disco è ormai l’unica soluzione possibile.
Fango, sporco, fondi sconnessi e scivolosi rendono indispensabile il sistema a disco, una garanzia di funzionalità e sicurezza.
Omar Di Felice ha testato l’impianto a disco Shimano anche nelle condizioni estreme dell’artico, con temperature fino a 30 gradi sottozero, senza mai avere problemi di frenata o di congelamento del sistema.
Difficilmente qualcuno pedalerà in situazioni simili, ma visto che le Gravel si usano spesso in inverno, questo test offre ancora maggiori garanzie sull’affidabilità del sistema.

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GEOMETRIE E POSIZIONE IN BICI
La geometria delle gravel bike è simile a quella delle bici da corsa, ma con maggiore attenzione al comfort e alla guidabilità. Anche la struttura, ovviamente, è più robusta poiché deve resistere a urti e sconnessioni ben più intense.
Sul mercato ci sono gravel bike con geometrie molto diverse tra loro, ma gli aspetti che differenziano una gravel da una bici da corsa si ritrovano su quasi tutti i modelli:

  • Interasse più lungo rispetto alla bici da corsa, per garantire maggiore stabilità sullo sconnesso (e anche su terreni scivolosi, come la neve).
  • Forcella con foderi più lunghi e dalla forma diversa, in grado di ospitare gomme di sezione maggiorata.
  • Tubo sterzo più lungo, e di conseguenza stack ridotto, per permettere al ciclista di mantenere una posizione più alta e rilassata, a tutto vantaggio di comfort e guidabilità in discesa.
  • Angolo sterzo molto aperto, anche in questo caso con l’obiettivo di assorbire meglio le sconnessioni del terreno e di migliorare la stabilità in discesa.
  • Tubo orizzontale più corto, per permettere una posizione più rilassata in sella.

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PEDALI
Sulle gravel siamo abituati a vedere pedali Spd da mountain bike, che ben si sposano con la versatilità che caratterizza queste bici.
Omar, però, ci mette in testa una suggestione particolare: usare anche sulla gravel bike pedali da strada.
Lui ha fatto questa scelta poiché predilige percorsi scorrevoli, dove difficilmente è costretto a scendere, e quindi preferisce godere della maggior rigidità dell’accoppiata pedale/scarpa da strada.
In questo modo, tra l’altro, può sfruttare il feeling con una scarpa che utilizza molto più spesso rispetto a quella da mountain bike.
Un suggerimento che può rivelarsi interessante per tutti gli stradisti che utilizzano la gravel su percorso per nulla estremi, oppure che non hanno (ne hanno intenzione di acquistarli) pedali e scarpe da mtb.

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Omar Di Felice a Campo Imperatore, durante uno dei suoi lunghissimi allenamenti in vista delle prossime sfide da Ultracyclist. Foto Luigi Sestili @6stili #6stili.

Per scoprire in modo più approfondito chi è Omar Di Felice: ultracyclingman.com

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