Grande spettacolo ieri nell’ottava tappa de La Vuelta, caratterizzata dal duro arrivo in salita all’Alto de Moncalvillo: 8,3 km al 9,2% di pendenza media.

tappa ieri a La Vuelta
Foto facebook.com/lavuelta

La frazione è stata animata prima dal forcing della Movistar e poi, nei difficili chilometri finali, dagli scatti e controscatti tra Carapaz (leader della generale) e Roglic.
I due se le sono date di santa ragione, come non capitava di vedere da tempo, offrendo un grande spettacolo e facendo registrare dei valori notevoli sulla salita finale.

Prima di analizzare i dati dell’Alto de Moncalvillo, se vi siete persi la tappa, vi consigliamo di dare un’occhiata al video qui sotto, perché il finale vale davvero la pena:



Passiamo ora ad analizzare i numeri dell’ultima salita, grazie alle informazioni che è possibile raccogliere su Strava.

Roglic e Carapaz non hanno profili pubblici, ma in questo approfondimento ci aiuta Sepp Kuss, compagno di squadra di Roglic alla Jumbo-Visma, protagonista fino ai chilometri finali e arrivato sul traguardo con soli 54” di ritardo.

Partiamo dal wattaggio medio, il dato più oggettivo, ma forse quello più difficile da confrontare perché influenzato dalla variabile peso.
Kuss ha fatto registrare 383 watt medi su 25:19”.

Lo scalatore statunitense è alto 180 cm e dovrebbe pesare intorno ai 61 kg.
Ciò significa che sull’ultima salita ha fatto registrare 6,3 watt/kg.
Per i primi, quindi, possiamo ipotizzare un valore di circa 6,5 watt/kg, che nel ciclismo moderno è un dato eccezionale (considerando che è stato espresso a fine tappa e dopo oltre 1 settimana di corso).

Veniamo alla velocità media di scalata, un valore meno oggettivo, ma più semplice da contestualizzare per noi appassionati.
Kuss ha pedalato a 19,4 km/h su una salita dalla pendenza media del 9%.
Questo significa che i primi hanno scalato gli 8,3 km dell’Alto de Moncalvillo a oltre 20 km/h. Davvero tanta roba.

tappa ieri a La Vuelta

Infine, come abbiamo fatto spesso nelle ultime settimane, passiamo ad analizzare la VAM (Velocità Ascensionale Media), cioè il dislivello che un ciclista è potenzialmente in grado di coprire in un’ora, che costituisce un dato oggettivo e facile da utilizzare per fare dei confronti.

Ricordiamo che la VAM è influenzata dalla pendenza e dalla lunghezza della salita.
Più è alta la pendenza, più è facile ottenere un valore elevato.
Più è lunga la salita, più difficile sarà mantenere una VAM elevata.

L’Alto de Moncalvillo, dunque, con le sue pendenze elevate, si prestava ad ottenere valori molto alti e non ha deluso le attese.
Kuss ha fatto registrare una VAM di 1.745 m/h. Considerando il distacco di 54” da Roglic, lo sloveno ha scalato l’ultima salita oltre i 1.800 m/h.

Addirittura, se teniamo conto solo dei 6 km più duri (pendenza di quasi il 10%), registriamo un valore di 1.850 m/h.

tappa ieri a La Vuelta
Dan Martin, giunto terzo, distrutto dopo l’arrivo. Foto facebook.com/IsraelCyclingAcademy

I termini di VAM, i dati sono molto simili a quelli fatti registrare da Roglic e Pogacar nelle tappe con arrivo in salita del Tour de France, che ci rivelano tre cose interessanti:

1- Roglic ha recuperato alla grande dal Tour e conferma di avere una continuità di rendimento pazzesca.
2- Il livello della Vuelta è altissimo, visto che nonostante questi valori ben 8 corridori sono arrivati entro 1’ di distacco.
3- Per primeggiare negli arrivi in salita di una grande corsa a tappe si conferma indispensabile riuscire ad avvicinarsi (o superare) i 1.800 metri di VAM su salite comprese tra i 20 ed i 30 minuti (ben oltre 6 watt/kg di potenza).

Sabato e domenica ci saranno altre due tappe molto impegnative.
Domenica, in particolare, è prevista una frazione breve (solo 109 km), con arrivo in salita sul durissimo Angliru, che promette ancora spettacolo.

Per maggiori informazioni: lavuelta.es

Foto d’apertura Ineosgrenadiers.com/GettyImages