Il sole brucia sulla pelle.
Continua a spingere, dico.
L’esecuzione migliora il gesto.
Il concetto ciclico di salita e discesa.
Fatica e vittoria.
Gioia e delusione.
Così, tutti i miei giorni.
Una lezione appresa e mai finita.
Affinata, metro dopo metro.
Metri verticali.
Ascese, pretese, contese.
La dimensione verticale mi attrae.
Lo sguardo ruota in alto.
La sfida, lo spirito, il mondo oltre.
Va tutto bene.
Ovunque io sia, oggi, vinco contro tutto.
Niente mi abbatte.
Sono forte.
Sono ricco.
E niente di ciò ha a che fare con le solite cose.
Concezioni di benessere lontane.
Il lusso è nel cuore.
Le convinzioni sgocciolano via sul tubo obliquo.
Le gambe disegnano cerchi perfetti.
L’ombra è fissa su quella mattonella.
Continua a spingere, dico.
Spingi sui pedali, ragazzo.
Niente ti abbatte.
Come nei giorni migliori.
E’ ancora così.
Adesso stringi il manubrio.
Guarda lontano.
La strada piega a sinistra.
Poi a destra.
E chi sa immaginarsi oltre, vince.
Passa, supera, esulta.
Guarda oltre e prosegue.
Con il flusso che gli dice l’istinto.
Resta concentrato.
Continua a spingere.
Non riesco più a dormire bene.
Vorrei mollare.
Scendere.
Urlare, stritolare, colpire, scalfire.
Mi sono fatto male, oggi.
Il dolore è vita.
Sperare mi fa vivere.
Tieni duro.
Continua a spingere, ragazzo.
Per te, per la dimensione verticale.
La salita più dura è sempre.
Nel tuo cuore.
Nelle tue gambe.
L’ombra è ferma su quella mattonella.
Lo sguardo ruota in alto.
Una nuova lezione da apprendere.
Non sono solo.
Sono ancora vivo.
Adesso.
Sono un ciclista.
L’uomo delle montagne.
Quello della fatica che conquista.
Quello del lusso della vetta.
Da qui il mondo è un posto migliore.
E poi arriva la discesa.
Il sole brucia sulla pelle.
Sono ancora ricco.
E forte.
Lo metto sul tavolo, prendetene tutti.
Dura la lezione da apprendere.
Lo sguardo ruota in alto.
E presto sarà discesa.

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