Bici endurance o gravel?
E’ una domanda che ci arriva molto spesso in redazione e che interessa un numero sempre maggiore di appassionati.
Quali sono le principali differenze e a chi è più adatta l’una o l’altra?
Di base, le destinazioni d’uso delle due bici sono piuttosto diverse.
Tuttavia, con il lancio degli ultimi modelli sul mercato, entrambe le tipologie si sono fatte più versatili e, per certi versi, in parte sovrapponibili.
Le “moderne” bici endurance sono diventate ancora più confortevoli che in passato, ma allo stesso tempo sono più leggere e aerodinamiche.
Insomma, sono anche più performanti.
Inoltre, grazie al passaggio ruota maggiorato, possono essere utilizzate senza problemi anche su sterrati non troppo sconnessi.
Il mondo delle bici gravel è decisamente più variegato, nel senso che tra un modello e l’altro ci sono parecchie differenze.
Alcune hanno un’impostazione più stradale (e somigliano davvero tanto ad una bici endurance), altre si ispirano maggiormente alla Mtb e sono in grado di affrontare percorsi off-road tecnici e sconnessi, pur senza disdegnare le lunghe distanze e i veloci tratti in asfalto.
Anzi, è proprio questa capacità di adattarsi senza troppi problemi ad ogni contesto che le rende così interessanti.
Di seguito analizziamo quali sono le principali differenze e a chi può essere più adatta la bici endurance o la gravel.
Ma prima di proseguire nella lettura vi consigliamo di dare un'occhiata al video qui sotto. Oltre ai contenuti tecnici c'è da farsi anche due risate...
GEOMETRIE E IMPOSTAZIONE IN SELLA
Sia le bici endurance che quelle gravel sono caratterizzate da geometrie che permettono una posizione piuttosto rilassata (manubrio alto e busto non troppo allungato), sostenibile senza difficoltà per tante ore.
Tuttavia, sono molto diverse le soluzioni geometriche che permettono di arrivare a questa impostazione.
Differenze importanti, che si ripercuotono anche sulla resa e sul feeling di guida.
Lo stack è forse il valore più simile tra le due tipologie di bici, ma le gravel, in genere, hanno un tubo sterzo più corto, che deve compensare la maggiore lunghezza dei foderi della forcella, necessaria per ospitare gomme di sezione molto ampia.
Simile è anche il valore relativo all’angolo piantone.
Decisamente diverso, invece, è lo sviluppo “orizzontale” della bicicletta.
Le gravel hanno un reach (e un tubo orizzontale) più lungo rispetto alle bici endurance, abbinati ad un attacco manubrio corto e ad un angolo sterzo molto aperto (su alcuni modelli si arriva anche a 70°).
In pratica, si tratta di geometrie ispirate al mondo Mtb.
Alla fine, l’impostazione del ciclista con le mani sulle leve dei freni rimane simile su entrambe le bici, ma le geometrie delle bici gravel permettono una guida più stabile e sicura in fuoristrada e più adatta all’uso di gomme di grandi dimensioni.
Le gravel bike, inoltre, sono caratterizzate da un interasse molto più lungo (per alcuni marchi la differenza arriva anche a 4 cm), così come sono più lunghi i foderi bassi del carro.
Questa soluzione garantisce una maggiore stabilità, senza sacrificare troppo la maneggevolezza (anche grazie all’utilizzo di attacchi manubrio di dimensioni contenute).
COMPONENTI
I componenti utilizzati per l’allestimento delle bici endurance e delle bici gravel contribuiscono ad accentuare le differenze tra le due tipologie.
Ma è anche vero che, intervenendo su questi elementi, si può rendere una endurance più adatta allo sterrato e, viceversa, una gravel molto simile ad una bici da strada.
Gomme
Gli pneumatici rappresentano una delle differenze più sostanziali.
Le endurance utilizzano gomme da strada con una sezione che, in media, è compresa tra i 28 ed i 32 mm.
Anche se i modelli più recenti, come la Trek Domane, permettono di ospitare gomme fino a 38 mm, che quindi potrebbero essere usate senza problemi anche su sterrato.
Nel gravel lo standard attuale va dai 38 mm in su, ma sempre più spesso il passaggio ruota consente di utilizzare pneumatici fino a 50 mm, specie se con ruote da 650b. Insomma, siamo su misure da mtb, che garantiscono maggiore comfort e tenuta, anche sullo sconnesso.
Inoltre, mentre su strada si può ancora discutere sull’uso di gomme tubeless o per camera d’aria, nel gravel il tubeless è un must, poiché permette di viaggiare a pressioni più basse, senza il rischio di incorrere in forature.
Rapporti
Anche i rapporti contribuiscono ad evidenziare la diversa destinazione d’uso delle bici gravel e di quelle endurance.
Sulle bici endurance troviamo quasi sempre gruppi “da strada” con doppia corona e una rapportatura posteriore agile, ma non estrema (11-30 o 11-32 se parliamo di Shimano, 10-33 o 10-36 se parliamo di Sram).
In questo modo è possibile avere un range di rapporti sufficientemente ampio per fare velocità in discesa e affrontare pendenze importanti, ma senza soffrire di salti eccessivi tra un pignone e l’altro.
Sulle gravel, invece, sempre più spesso troviamo gruppi dedicati, come lo Shimano GRX o lo Sram Force AXS Wide, oppure un mix tra guarniture e comandi road, con cambio posteriore e pacco pignoni da Mtb (ne abbiamo parlato in occasione del lancio della nuova Specialized Diverge).
Rispetto alle bici Endurance, inoltre, sulle gravel è sempre più diffuso l’utilizzo del monocorona.
Questa configurazione sacrifica la gradualità della scala posteriore (il salto tra i pignoni è maggiore), ma permette un range più ampio e quindi dà la possibilità di avere combinazioni buone sia per fare velocità nei tratti di asfalto, sia per affrontare seduti in sella segmenti molto ripidi e sconnessi.
Va sottolineato che i gruppi gravel sono quasi sempre abbinati a rotori di dimensione maggiore rispetto a quelli usati sulle bici da strada, per offrire una frenata potente anche nelle situazioni più estreme, che a volte ci si trova ad affrontare durante un’uscita off-road.
Attacco e manubrio
Per quanto riguarda gli attacchi manubrio, la differenza principale tra le due tipologie di bici sta nella lunghezza.
Sempre più spesso, infatti, come vi abbiamo già illustrato nel paragrafo relativo alle geometrie, sulle bici gravel troviamo attacchi molto corti (anche da 60 o 70 mm), che limitano l’effetto “lentezza” degli pneumatici di sezione maggiore rendendo lo sterzo più agile.
In merito ai manubri, invece, la differenza riguarda la forma.
Sulle bici endurance abbiamo le classiche pieghe da strada, in alluminio o carbonio.
Sulle gravel bike sono sempre più diffuse pieghe specifiche, con un flare molto accentuato, vale a dire con la parte bassa della curva che tende ad allargarsi verso l’esterno.
Questa soluzione permette di avere un’impugnatura più ampia, e quindi più stabile e sicura, quando si posizionano le mani in presa bassa.
E IL PESO?
La differenza di peso, a parità di allestimento, non è sconvolgente, ma l'ago della bilancia pende sempre in modo piuttosto importante a favore delle bici endurance.
In media, una gravel top di gamma si aggira tra gli 8,5 ed i 9 kg, vale a dire almeno 1 kg abbondante in più rispetto ad una endurance di pari livello.
La differenza di peso non sta tanto su telaio e forcella, ma si concentra sui componenti, specie sulle gomme, molto più larghe e tacchettate, e sulle ruote, che richiedono maggiore affidabilità e robustezza.
Un fattore da tenere a mente, soprattutto se pedalate prevalentemente su asfalto e vi piace affrontare salite lunghe e ripide.
BICI ENDURANCE O GRAVEL. A CHI L’UNA O L’ALTRA?
Come avrete capito, le bici endurance sono progettate per essere usate prevalentemente su asfalto.
La possibilità di montare gomme da 30 o 32 mm garantisce comfort e sicurezza, e permette di affrontare senza troppi problemi anche tratti sterrati, purché scorrevoli e ben battuti.
Sono più versatili rispetto ai modelli da strada più corsaioli, soprattutto perché permettono una posizione in sella meno estrema.
Rappresentano la scelta ideale per chi ama le lunghe distanze, non è ossessionato dalle prestazioni e vuole una bici versatile, stabile e sicura, ma con l’idea di utilizzarla prevalentemente su asfalto.
Pedalare su sterrato è possibile, ma rimane comunque un utilizzo secondario.
Chi invece vuole percorrere lunghe distanze, ma alternando con maggiore regolarità asfalto e sterrato, magari inserendo anche tratti tecnici e sconnessi, troverà nella bici gravel la risposta alle proprie esigenze.
La gravel, inoltre, è più adatta alle avventure e ai viaggi, poiché grazie ai numerosi punti di fissaggio su telaio e forcella permette di trasportare borse e bagagli.
Insomma, in linea di massima è la scelta giusta per chi con una bici sola vuole fare tutto, a patto di non essere ossessionati dalle prestazioni e dalla leggerezza.
Su asfalto sarà un po’ meno veloce e scorrevole di una bici endurance (ma più comoda e stabile), però risulterà senza dubbio più versatile.
Se a prevalere è l’uso off-road, il consiglio è di andare su una trasmissione monocorona con un ampio range di rapporti.
In caso contrario, una doppia corona anteriore può offrire qualche combinazione in più.
Infine, per sfruttare a pieno la versatilità della gravel, non dimenticate la possibilità di allestire una seconda coppia di ruote specifica per l’asfalto, con gomme da 30-32 mm e una casetta posteriore più “stradale”.
In questo modo, in pratica, avrete due bici in una.
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Qui invece il confronto tra bici gravel e ciclocross e tra gravel e mtb.
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.