Come scegliere le scarpe da bici?
Quali sono gli aspetti da privilegiare?
Rigidità, leggerezza, sistema di chiusura? O altro ancora?

La risposta è difficile e delicata, anche perché spesso è diversa in base alla tipologia di ciclista e al modo in cui si usa la bici.

 scegliere le scarpe da bici
Foto credit Dario Belingheri/BettiniPhoto©2018

Quello che è certo è che la scarpa, insieme alla sella, è uno dei componenti più importanti nell’equipaggiamento di un ciclista e va fatta con estrema attenzione.
Scegliere le scarpe da bici non adatte alle proprie esigenze, quasi sicuramente, significherà doverle accantonare già dopo le prime uscite.

In questo articolo analizzeremo gli aspetti più importanti da valutare al momento dell’acquisto, cercando di indirizzare ogni tipologia di utente verso la scelta più adatta alle proprie esigenze.

 scegliere le scarpe da bici




COME SCEGLIERE IL NUMERO (E LA FORMA)
Scegliere il numero giusto è la prima cosa di cui ci sembra opportuno parlare, poiché è quella più importante.
Più di qualsiasi altro aspetto tecnico ed estetico.

La scarpa da ciclismo deve avere una calzata precisa: non troppo stretta, perché l’eccessiva compressione del piede potrebbe generare fastidi o dolori, ma neanche troppo abbondante, perché in questo modo il piede potrebbe avere spazio per effettuare dei movimenti anomali, specie nella zona del tallone, che a lungo andare possono causare infiammazioni e infortuni.

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Non tutte le scarpe da ciclismo hanno la stessa vestibilità (e spesso il numero non corrisponde a quello delle sneakers), quindi la cosa migliore è recarsi presso un negozio specializzato e provarle.
Si può acquistare anche on-line, ma il margine di errore è molto elevato, dunque è una soluzione che non vi consigliamo.

Al momento della scelta tenete presente che durante la pedalata, soprattutto in estate, il piede si gonfia un po’, perciò è necessario avere un piccolo margine all’interno della scarpa.

Un metodo per limitare gli errori è fare la prova della soletta, ovvero la stessa che si fa quando si provano le scarpe ai bambini piccoli.
Estraete la soletta dalla scarpa (lo si può fare quasi su tutti i modelli) e metteteci sopra il piede.
Lo spazio ottimale tra la punta del piede e la punta della soletta dovrebbe essere di circa 0,5 cm, anche se questo valore può cambiare in base alla forma della punta della scarpa (più o meno alta).

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Attenzione: se siete abituati a pedalare con dei plantari personalizzati, è indispensabile provare le scarpe con quei plantari (avendo cura di togliere la soletta originale della scarpa), poiché l’ingombro può essere diverso e questo può influenzare non poco la scelta finale.

Nel titolo di questo paragrafo abbiamo parlato di numero, ma anche di forma della scarpa.
Sì, perché ogni scarpa ha delle caratteristiche specifiche e le differenze tra un modello e l’altro sono notevoli.

A cambiare può essere la curvatura, ma soprattutto la larghezza della pianta.
Se avete un piede largo, evitate le scarpe affusolate e con pianta stretta, perché quasi sicuramente provocheranno una costrizione delle teste metatarsali, con conseguente dolore e formicolio.

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E’ un concetto che può sembrare banale, ma che troppo spesso viene trascurato, a volte anche “per colpa” del negoziante, che non sempre è in grado di spiegare le caratteristiche distintive dei vari modelli.

In genere, appena indossate, si capisce subito se una scarpa è adatta alla forma del proprio piede.
Se siete indecisi su un modello, ragionate su un “controllo incrociato”: se il modello che state provando è giusto di lunghezza, ma lo sentite stretto sui lati, probabilmente non è la vostra scarpa ideale.
La soluzione, in questo caso, non è scegliere una misura più grande, ma una scarpa diversa, magari con pianta più larga.

A questo proposito, ricordate che molte aziende realizzano due versioni differenti degli stessi modelli di scarpa, uno a pianta “normale” e uno a pianta larga. 

IL SISTEMA DI CHIUSURA
Il sistema di chiusura è uno dei dettaglio importantissimo, poiché influisce sulla ritenzione del piede, ma anche sul feeling della calzata e sul comfort.

Una chiusura salda permette di trasferire meglio la potenza sul pedale e, inoltre, limita i movimenti anomali del piede.
Allo stesso tempo, non deve creare punti di pressione, poiché nel corso dell’uscita questi potrebbero provocare dolore.
I sistemi più diffusi sono i seguenti:

1- Doppio cricchetto con regolazione micrometrica (oggi i rotori Boa vanno per la maggiore, ma restano sul mercato anche altri sistemi)
E’ la soluzione che di solito si trova sulle scarpe di media e alta gamma.
Sacrifica qualcosa in termini di peso, ma a nostro avviso è la scelta migliore, poiché permette una ritenzione efficace e uniforme, senza creare punti di pressione in zone specifiche.

Inoltre, offre la possibilità di “personalizzare” la chiusura, poiché si può agire in modo autonomo su ciascun rotore, allentando o stringendo maggiormente la zona del collo o quella dell’avampiede.

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2- Cricchetto con regolazione micrometrica singolo
E’ una soluzione che si trova sia su scarpe di altissima gamma, che su quelle di media gamma.

Sui modelli top di gamma viene adottata per limitare il peso (due rotori pesano ovviamente di più). Di contro, si hanno meno possibilità di regolazione e per serrare in modo saldo la scarpa, a volte possono emergere punti di pressione indesiderati, ma dipende sempre da scarpa a scarpa.

Su quelle di media gamma la scelta è essenzialmente dettata da un piccolo risparmio in termini di costo e complessità costruttiva.
Si tratta comunque di un sistema più che valido.

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3- Cricchetto singolo + strap in velcro
E’ un po’ il compromesso tra rotore singolo e rotore doppio.
In questo caso, la funzione del secondo rotore, quello che di solito si trova sull’avampiede, viene svolta dal velcro.
La resa, però, non è esattamente la stessa.

4- Strap in velcro
Lo strap in velcro è una soluzione funzionale, leggera e meno costosa.
Fino a una ventina di anni fa era l’unico sistema utilizzato.
Oggi lo si trova quasi esclusivamente su modelli entry level o su scarpe da triathlon, disciplina in cui è essenziale la praticità e la velocità di chiusura.

La ritenzione non è paragonabile a quella dei rotori e dei cricchetti micrometrici, anche perché con il tempo il velcro cede leggermente e può capitare che anche nel corso dell’uscita sia necessario ristringere la scarpa.
Problema che si accentua in caso di pioggia e umidità.

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5- Lacci
Un sistema poco diffuso nel mondo della bici, ma che sta tornando in voga su alcuni modelli, soprattutto per una questione di “stile”.
Il laccio dà un tocco vintage alla scarpa, oggi molto di moda.

Stringendoli forte si riesce comunque ad ottenere una chiusura salda, ma il limite sta nel fatto che non è possibile intervenire “al volo” sulla ritenzione nel corso della pelata.
Se si vuole allentare o stringere la scarpa è necessario fermarsi.

Per questo è un sistema poco utilizzato e da sconsigliare per chi fa agonismo. 

LA SUOLA (RIGIDITA’ E FORMA)
La suola rappresenta il punto di contatto tra ciclista e pedale.
Influenza in modo importante la trasmissione della potenza del ciclista, ma anche il comfort e la biomeccanica della pedalata.

La principale distinzione che possiamo individuare è quella tra suole in carbonio e suole in materiale plastico (di solito nylon o fibra di vetro, a volte comunque iniettate al carbonio).

Le suole in carbonio sono ormai una prerogativa imprescindibile per tutte le scarpe di media-alta gamma.
Si distinguono per lo straordinario rapporto tra rigidità e leggerezza (anche se con differenze sostanziali tra un prodotto e l’altro).
Inoltre, le caratteristiche della fibra permettono di realizzare suole sempre più sottili, senza perdere rigidità, e questo migliora sia la trasmissione di potenza sia la biomeccanica della pedalata.
Di contro, la rigidità della suola, soprattutto nelle uscite più lunghe, può provocare indolenzimenti e fastidi alla pianta oltre che la famosa sensazione di piede “caldo”.

Le suole in materiale plastico sono comunque molto leggere, ma non hanno la stessa rigidità di quelle in fibra.
Attenzione, però, non pensate di farle flettere provando a piegarle con le mani, perché sono comunque prodotti di buona qualità, che potrebbero soddisfare le esigenze di un’ampia fetta di ciclisti.
Il vantaggio è che la minore rigidità, in genere, rende la scarpa più comoda e il piede meno soggetto a surriscaldamento. Oltre che essere decisamente meno costose.

LA QUALITA’ DELLA TOMAIA
La tomaia ha il compito di avvolgere e sostenere il piede, quindi deve essere sufficientemente contenitiva, ma allo stesso tempo morbida e traspirante, per non sacrificare il comfort.
Il tutto con un peso contenuto.

Shimano S-Phyre RC 9

Un equilibrio non facile da ottenere, che le aziende stanno cercando di migliorare sempre di più grazie a materiali innovativi, come ad esempio il Dyneema.
Ultimamente si stanno diffondendo anche le tomaie in Knit, cioè in maglia, che garantiscono una calzata più morbida e avvolgente, oltre che maggiore leggerezza e traspirabilità.
Questo tipo di tomaia, al momento, è usata solo da alcuni brand e solo sui modelli al top della gamma.

scegliere le scarpe da bici

Sui modelli di alta gamma, che utilizzano materiali d’avanguardia, è più semplice raggiungere il compromesso tra le caratteristiche che abbiamo detto.

Sulle scarpe entry level, invece, la questione è un po’ più complicata.
Il consiglio è di evitare tomaie troppo rigide, perché alla lunga potrebbero creare fastidi e punti di pressione.

IL PESO
La leggerezza è un altro degli elementi da valutare quando si è chiamati a scegliere le scarpe da bici.
Tenete conto che tra una scarpa di alta gamma e una entry level, ci possono essere anche 200 grammi a scarpa di differenza.
Quindi 400 grammi al paio.

Se siete degli agonisti attenti alla prestazione, questo è un aspetto che non può essere trascurato. Anche perché si tratta di una massa in movimento, quindi la differenza di peso si avverte parecchio.

E’ vero che per acquistare modelli molto leggeri bisogna spendere cifre considerevoli, ma se pensate a quanto si è disposti a sborsare per risparmiare anche solo qualche centinaio di grammi sulle ruote o altri componenti, forse può valerne la pena.

Una scarpa leggera, oltre che ridurre il peso complessivo dell’insieme ciclista-bicicletta, migliora l’efficienza del gesto, rendendo la biomeccanica della pedalata più naturale.

Perciò, anche se non siete agonisti, non tralasciate completamente questo aspetto.
Non c’è bisogno di acquistare per forza le scarpe più leggere sul mercato, ma un buon compromesso può rappresentare la scelta giusta.



PRENDERSI IL TEMPO GIUSTO PER ABITUARSI ALLA NOVITA’
Avete scelto con attenzione una scarpa adatta al vostro piede e avete montato correttamente le tacchette.
Il numero è giusto, la chiusura non è troppo serrata, eppure durante le prime uscite fate fatica a trovare il giusto feeling, la pedalata non vi sembra naturale, ci sono dei punti che vi danno fastidio?
Non vi preoccupate, può essere normale.

Il connubio piede-scarpa è molto delicato e, spesso, è necessaria qualche uscita per abituarsi ad una nuova calzata (e per dare il tempo alla scarpa di “sformarsi” un po’).

Quanto tempo occorre?
Difficile dirlo. Dipende dal materiale della scarpa, dalla sensibilità del vostro piede e anche da quanto frequentemente vi allenate.
In genere, dopo una decida di uscite, i fastidi dovrebbero scomparire.

E LE SCARPE INVERNALI?
Le scarpe sono sempre più ventilate e traspiranti, ma questo ovviamente  le rende poco adatte all’utilizzo invernale.
Se non siete troppo freddolosi (e abitate in zone con inverni miti), potreste comunque affrontare i mesi freddi con l’ausilio di scarpe invernali e di un buon paio di copriscarpa.

Questa soluzione vi permetterà di continuare a usare la scarpa a cui siete abituati e, inoltre, di risparmiare la spesa per l’acquisto di un paio di scarpe invernali.

Se però soffrite molto il freddo ai piedi, allora le scarpe invernali potrebbero fare al caso vostro.
Realizzate in Goretex o altra tipologia di membrana, sono antivento e (molto spesso) antipioggia.
In genere sono anche dotate di sottili imbottiture per isolare ancora meglio il piede dall’ambiente esterno.

Di contro, hanno un costo medio piuttosto elevato e in fase d’acquisto è necessario tenere a mente che non calzano esattamente come le scarpe estive (di solito, anche se parliamo della stessa marca, vestono un po’ meno).

Inoltre, quasi tutte le scarpe invernali fasciano anche la caviglia e questo può avere qualche lieve ripercussione sulla dinamica della pedalata.
All’inizio, dunque, non sorprendetevi se non riuscirete a trovare da subito il feeling giusto.

IN CONCLUSIONE
Non esiste una scarpa ideale per tutti i tipi di piede e, soprattutto, per tutte le tipologie di ciclista.
Per scegliere le scarpe da bici più adeguate alle proprie esigenze è indispensabile partire da questa domanda: che ciclista sono?

Se siete agonisti, ricercate il massimo della performance e vi piace vestire come i pro’, allora dovrete optare per i modelli top di gamma, con suole in carbonio rigidissime e leggere.
Ma dovrete essere disposti a spendere cifre importanti (di solito oltre 300 euro di listino) e, quel che più conta, a sacrificare un po’ il comfort, soprattutto sulle lunghe distanze (anche se i prodotti più moderni riescono a coniugare sempre più spesso prestazioni e comodità).
Diciamo che queste tipologie di scarpe sono molto accattivanti, ma non sono esattamente “per tutti”.

Se siete alle prime armi, a nostro avviso la scelta dovrebbe ricadere su prodotti entry level (diciamo sotto le 100 euro), con suole rigide, ma non estreme.
La chiusura in velcro o con un singolo pomello è più che sufficiente.

I prodotti intermedi, infine, probabilmente sono quelli in grado di soddisfare le esigenze della maggior parte dei ciclisti (al netto del desiderio di avere il prodotto top, lo stesso dei pro’).
Suola in carbonio, ma con rigidità intermedia, sufficientemente leggere, con uno o due cricchetti micrometrici per la chiusura e meno estreme rispetto ai modelli di punta.
Se vogliamo individuare una fascia di prezzo, a grandi linee, parliamo di scarpe comprese tra i 150 ed i 220 euro.

In tutti i casi, come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, prestate particolare attenzione alla scelta del numero e della forma adeguata al vostro piede, perché questi sono gli elementi davvero in grado di fare la differenza.

Se avete trovato interessante questo articolo su come scegliere le scarpe da bici, QUI trovate altri consigli tecnici pubblicati su BiciDaStrada.it

QUI invece cosa fare per risolvere il problema dei dolori ai piedi.