Giant Propel, TCR e Defy: guida alla scelta...

Nicola Checcarelli
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Giant Propel, TCR e Defy: guida alla scelta...

Nicola Checcarelli
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Come scegliere tra Giant Propel, TCR e Defy? Ossia meglio una bici aero, da competizione oppure endurance?
Quali sono le principali differenze?
A chi è più adatto un modello piuttosto che gli altri?

In questo articolo approfondiremo questi aspetti e cercheremo di fornire qualche consiglio pratico per scegliere la bici più adatta alle proprie esigenze, andando oltre l'aspetto estetico.
A tutti infatti piacerebbe avere la bicicletta dei Pro', magari con la stessa impostazione e lo stesso dislivello sella-manubrio. In pochi, però, possono permetterselo (non solo per una questione economica).
La cosa da evitare, dunque, è acquistare una bici che ci appaga esteticamente, ma con cui non ci divertiamo perché non ci stiamo comodi e ci affatica troppo...

Se preferite il video alla lettura, cliccate qui sotto ??????

Geometrie

La geometria costituisce una delle differenze principali tra Giant Propel, TCR e Defy e, più in generale, tra bici da gara e bici endurance.

Propel e TCR sono progettate per i professionisti o, comunque, per la competizione. Hanno geometrie che aiutano il ciclista a mantenere una posizione in sella aerodinamica e protesa in avanti, soprattutto grazie ad un reach pronunciato e uno stack contenuto.

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Foto facebook.com/GreenEdgeCycling

Quest’impostazione è efficiente dal punto di vista delle prestazioni ma, diciamo la verità, non è per tutti. Reach generoso e stack ridotto, infatti, possono rappresentare un problema per chi ha poca flessibilità della schiena o dolori cervicali, a prescindere dall’età.
E anche per chi ha un cavallo molto lungo rispetto all’altezza e su bici di questo genere si trova a pedalare con tantissimo dislivello sella-manubrio.
Si può lavorare un po’ con gli spessori, ma andare oltre certi limiti è poco ortodosso, oltre che esteticamente poco gradevole.

Giant Propel, TCR e Defy

Propel e TCR, inoltre, hanno un carro compatto e un interasse contenuto, che garantiscono agilità di guida e reattività in fase di scatto, ma le rendono anche un po’ più nervose.

La Defy, al contrario, si distingue per geometrie meno aggressive.
E’ più corta e alta davanti, e questo permette al ciclista di mantenere una posizione più comoda, anche senza tanti spessori sotto l’attacco. Quando serve un po’ più di aerodinamica su una bici del genere sarà più facile impugnare il manubrio in presa bassa.
Tubo sterzo aperto, carro più generoso e interasse lungo, infine, contribuiscono a offrire maggiore stabilità e sicurezza di guida, sia in pianura che in discesa.

Qui sotto un'interessante tabella comparativa sulla misura M/L realizzata con geometrygeeks.bike:

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Passaggio ruota

L’ampiezza del passaggio ruota, la tire clearance come dicono gli inglesi, è l’altra grande differenza tra Giant Propel, TCR e Defy.
Ne abbiamo parlato spesso, ma vale la pena ricordare ancora una volta quanto le gomme (sia per tipologia che per dimensione) siano in grado di incidere sul comfort di una bicicletta.

La tendenza attuale è di allargare il passaggio ruota un po’ su tutti i modelli, ma questo comporta un piccolo aggravio di peso e sulle bici da competizione è necessario trovare un compromesso.

La Propel può ospitare gomme fino a 700x30.
La TCR fino a 700x32.
La Defy fino a 700x35.

Giant Propel, TCR e Defy

Il passaggio ruota rappresenta una delle differenze più significative tra le tre tipologie di bici. La Propel, nella foto qui sopra, è quella che può montare gomme meno larghe

Montando gomme da 28, o magari da 30, su una Propel o su una TCR si può ottenere una bici meno “cattiva” e più capace di smorzare le vibrazioni provenienti dalla strada, ma la Defy offrirà sempre maggiore libertà d’azione in questo senso.

Forme dei tubi e laminazione del carbonio

Anche il profilo dei tubi e la laminazione del carbonio contribuiscono a distinguere le bici da competizione da quelle endurance. In particolare, la tipologia di fibre e la direzione in cui sono disposte le pelli di carbonio possono modificare in modo sostanziale la resa del mezzo. 

Su bici come Propel e TCR le fibre sono disposte per esaltare reattività e rigidezza torsionale, anche a scapito del comfort. Sulla Defy, invece, la laminazione cerca di sfruttare al massimo la flessibilità e la capacità elastiche della fibra. Il segreto di un buon prodotto è quello di trovare il giusto equilibrio, senza sbilanciare troppo la bici da un lato o dall’altro.

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Giant Propel, TCR e Defy

E il peso?

Un lay-up della fibra pensato per accrescere il comfort, di solito, comporta un peso più elevato. Questo è il motivo per cui le bici endurance, in media, sono più pesanti di quelle da competizione. Detto questo, la differenza in termini di telaio è davvero ridotta, specie nel caso di Giant.

Quello che può penalizzare la Defy, semmai, è che non è prevista una versione Advanced SL, cioè con carbonio premium. D’altronde non è una bici nata per la competizione e la scelta è comprensibile. Nonostante questo il delta in termini di peso è davvero ridotto.

La nuova Propel Advanced SL ha un telaio dal peso dichiarato di 845 grammi (uno dei più bassi della categoria aero), la TCR Advanced SL di 765 grammi e la Defy di 920 grammi. Insomma, a fare la differenza è soprattutto la componentistica e volendo spendere soldi si può allestire una Defy da meno di 7 kg.

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Giant Propel, TCR e Defy

Altri componenti

Per concludere l’analisi delle differenze tra Propel, TCR e Defy vale la pena parlare anche di altri due componenti importanti, cioè reggisella e manubrio. La Defy utilizza il reggisella D-Fuse e il manubrio Contact SLR D-Fuse, entrambi progettati per ottimizzare la capacità di assorbimento verticale delle vibrazioni.

La differenza si nota soprattutto con le versioni Advanced SL di Propel e TCR, che hanno reggisella integrato e quindi più leggero e rigido, ma meno flessibile.

Giant Propel, TCR e Defy

Giant Propel, TCR e Defy

In alto il reggisella della Defy, progettato per flettere e assorbire le vibrazioni. Qui sopra l'integrato della Propel

A chi l’una e a chi l’altra: andiamo oltre l’estetica

Tiriamo le somme sottolineando il concetto chiave che vogliamo far emergere con questo articolo: va bene scegliere la bici facendosi guidare dall’aspetto estetico, ma non si possono completamente perdere di vista le caratteristiche tecniche del mezzo e, soprattutto, le proprie esigenze e capacità fisiche.
Proviamo a identificare l’utente ideale per i tre modelli proposti da Giant.

Giant Propel
E’ una bici aerodinamica, pensata per ottenere il massimo delle prestazioni su percorsi veloci o collinari, anche se il notevole risparmio di peso l’ha resa più versatile, tanto che molti Pro’ la usano pure in gare con parecchio dislivello.
E’ rigida e scattante, ma richiede attenzione e abilità per spingerla al limite in discesa ed è esigente sulle lunghe distanze.
E’ la bici ideale per l’agonista che si dedica a gare veloci e per il ciclista evoluto attento alle prestazioni. Se volete stare comodi e avete qualche problema a cervicale e schiena, prima di comprarla pensateci due volte.

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Giant TCR
E’ la bici da gara per eccellenza. Rispetto alla Propel è più leggera e quindi più versatile e orientata ai percorsi con tanta salita piuttosto che a quelli completamente pianeggianti. Le geometrie sono identiche alla Propel e dunque valgono gli stessi discorsi fatti in precedenza. Anche in questo caso le prestazioni vengono prima del comfort, ma se non avete particolari problemi a pedalare con abbondante dislivello sella-manubrio potreste renderla un po’ più comoda semplicemente lavorando su sezione e pressione delle gomme.

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Giant Defy
Se non prendiamo in considerazione il lato emozionale (a tutti piace andare con la bici uguale a quella dei Pro’) rappresenta il modello in grado di andare incontro alle esigenze della fetta più ampia di appassionati.

Consente una posizione meno aggressiva e quindi più sostenibile sulle lunghe distanze, ma è anche più facile da guidare, stabile e sicura, aspetto per nulla banale al giorno d’oggi e sulle nostre strade.
E’ il mezzo ideale per chi vuole pedalare in compagnia degli amici, per tante ore, senza l’assillo della prestazione. Non ha la prontezza e la reattività necessarie per le kermesse e le gare in circuito, mentre con l’allestimento giusto può diventare una vera “macchina da guerra” per le granfondo.

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Per maggiori informazioni: giant-bicycles.com/it

Qui sotto, invece, un altro articolo in cui parliamo di come scegliere la bici adatta alle proprie caratteristiche fisiche:

Diventare un ciclista migliore, pt 1: la bici giusta per il tuo fisico



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Sull'autore
Nicola Checcarelli

Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.

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