Le Colnago di Pogačar per il Mondiale in Ruanda: Y1Rs o V5Rs?

Giovanni Bettini
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Le Colnago di Pogačar per il Mondiale in Ruanda: Y1Rs o V5Rs?

Giovanni Bettini
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Sei bici: due TT1 da cronometro, due Y1Rs, due V5Rs. Sono queste le Colnago di Pogačar per il Mondiale 2025.
Una dotazione tecnica corposa, ma al tempo stesso limitata se pensiamo che lo sloveno in concomitanza degli appuntamenti più importanti ha sempre al seguito sei bici da strada complete.

In Nazionale Tadej può contare sul suo meccanico di sempre, Boštjan Kavčnik (foto sotto): un amico, un compagno di allenamenti e di vita. Boštjan Tadej l'ha visto crescere: tra le sue mani sono passati tutti i mezzi utilizzati dal fuoriclasse sloveno. Dalla prima Billato (marchio italiano con sede a Padova) alla Gusto RCR fino alle odierne Colnago Y1Rs e V5Rs.

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Foto: Slovenian Cycling Federation / Uroš Škaper

In Ruanda non sono stati pochi i nodi tecnici da sciogliere, al punto che perfino Pogačar ha dimostrato una certa indecisione sulla scelta del modello da utilizzare per la gara in linea: una questione che ad oggi rimane aperta.

Accantonata la bici da crono, il Campione del Mondo uscente ha costantemente alternato le due bici di punta del marchio dell'Asso di Fiori nelle ricognizioni sul percorso di Kigali. Dalle due ore di scarico il giorno dopo la crono sulla V5Rs, passando per le sei ore e mezza di martedì sulla Y1Rs.

Nel reel qui sotto, ad esempio, registrato durante l'uscita di lunedì scorso è sulla V5Rs.

«Le due bici sono identiche - precisa Boštjan - e lui si trova bene su entrambe. La scelta definitiva dipenderà dalla triangolazione tra telaio, ruote e pneumatici».
Andiamo a fondo...

Le Colnago di Pogačar per il Mondiale: la Y1Rs

Il circuito cittadino di Kigali e il tratto in linea intermedio, entrambi caratterizzati da strappi in lastricato con pendenza a doppia cifra (QUI tutti i dettagli), non hanno richiesto un ritocco della configurazione.

Colnago di Pogačar
Foto: Leon Van Bon

Pogačar utilizza così su questa piattaforma l'impostazione mostrata all'esordio di questa stagione.
L'esemplare in foto è quello utilizzato in versione "scaricata" occasione della cronoscalata di Peyragudes al Tour de France (QUI i dettagli). Senza vernice, dotato solo di una finitura trasparente.

L'unica variazione rispetto ai primi mesi del 2025 è la sella Fizik.
Ora la copertina della Argo è personalizzata al 100% secondo il protocollo One-to-One. Un aggiustamento collaudato con successo al Tour.

Colnago Y1Rs Pogacar Mondiale Ruanda 19
Foto: Leon Van Bon

Lato ruote Pogačar utilizzerà la Colnago Y1Rs abbinata alle Enve SES 4.5 Pro, presentate a inizio luglio e caratterizzate da un canale interno ridotto (23,5 mm) con spalla mini hook, che stacca rispetto al canale da 25 mm hookless delle Enve SES 4.5.

Colnago di Pogačar
Le Enve SES 4.5 Pro montate sulla V5Rs. Foto: Leon Van Bon
Enve SES 4.5 Pro
La sezione cerchio delle Enve SES 4.5 Pro
Enve SES 4.5 old
La sezione cerchio delle "vecchie" Enve SES 4.5

Il tutto è abbinato a pneumatici Continental Grand Prix 5000 TT TR 700x28c.

Un modello che in Ruanda copre l'intera dotazione con l'unica eccezione della sezione: la gomma da 30 mm è stata montata anche su un'altra coppia di SES 4.5 Pro mentre sempre le 28 mm allestiscono le più "pesanti" Enve SES 4.5, montate sulla Y1Rs oggetto di questo articolo.

Colnago Y1Rs Pogacar Mondiale Ruanda 20
Foto: Leon Van Bon

La Colnago Y1Rs di Pogačar per il Mondiale in Ruanda: in sintesi

Telaio: Colnago Y1Rs, taglia M 
Manubrio: CC.Y1, attacco 125 mm x 377/400 mm (larghezza curva leve/fine piega)
Gruppo: Shimano Dura-Ace Di2 9200
Guarnitura: Shimano Dura-Ace con powermeter, corone Carbon-Ti 55-40, pedivelle 165 mm
Movimento centrale: Bikone DCTech BSA Road Ceramic Hulk edition
Pacco pignoni: Shimano Dura-Ace 11-34
Rotori: Shimano RT-CL900 ant. 160 mm, 140 mm post.
Forcellino: Framesandgear
Sella: Fizik Vento Argo R1, 140 mm, One-to-One
Ruote: Enve SES 4.5 Pro (in foto le Enve SES 4.5)
Gomme: Continental GP 5000 TT TR 28 mm, pressione 4.1 bar anteriore e 4.3 bar posteriore
Ciclocomputer: Wahoo
Portaborraccia: Elite Leggero Carbon
Peso: 7,23 kg completa (con Enve SES 4.5 e Continental GP 5000 TT TR 28 mm)

Le Colnago di Pogačar per il Mondiale: la V5Rs

Prima scelta in questo avvio di stagione è stata "accantonata" in gara, ma non in allenamento.
L'arrivo delle ruote SES 4.5 Pro di Enve più leggere di 137 gr ha portato Tadej a preferire la soluzione aero abbinata a questo set.

Colnago di Pogačar
Foto: Leon Van Bon
Colnago V5Rs Pogacar Mondiale Ruanda 13
Il raggio argento è segno distintivo delle Enve SES 4.5 Pro. Foto: Leon Van Bon

A conti fatti, però, l'alternanza fra i due modelli ha rivelato un sostanziale pareggio.

V5Rs e Y1Rs sono del tutto speculari in fatto di impostazione.
L'unica eccezione è rappresentata dalla gestione dello sterzo visto che su questo modello è presente una curva integrata tradizionale che però replica le medesime specifiche del manubrio CC.Y1.

Colnago di Pogačar
Foto: Leon Van Bon

Le decalcomanie personalizzate replicano in stile afro alcuni dei momenti più importanti della carriera del fuoriclasse sloveno.

La Colnago V5Rs di Pogačar per il Mondiale in Ruanda: in sintesi

Telaio: Colnago V5Rs, taglia 48,5
Manubrio: Enve SES Aero Pro One-Piece Handlebar, attacco 125 mm x 377/400 mm
Gruppo: Shimano Dura-Ace R9200 Di2
Guarnitura: Shimano Dura-Ace con powermeter, corone Carbon-Ti 55-38, pedivelle 165 mm
Movimento centrale: Bikone DCTech BSA Road Ceramic Hulk edition
Pacco pignoni: Shimano Dura-Ace 11-34
Rotori: Shimano RT-CL900 ant. 160 mm, 140 mm post.
Forcellino: Framesandgear
Sella: Fizik Vento Argo R1, 140 mm, One-to-One
Ruote: Enve SES 4.5 Pro
Gomme: Continental GP 5000 TT TR 28 mm, pressione 4.1 bar anteriore e 4.3 bar posteriore
Ciclocomputer: Wahoo
Portaborraccia: Elite Leggero Carbon
Peso: 6,8 kg completa

Per maggiori informazioni: colnago.com/it

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Sull'autore
Giovanni Bettini

"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.

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