

Vedremo sempre più ruote d'alta gamma con raggi in carbonio. Le Vision Metron 45 RS, presentate a marzo di quest'anno assieme alle sorelle con cerchio da 60 mm (QUI la nostra news), sono solo uno degli ultimi esempi.

Il debutto in competizione alla Milano-Sanremo (vedi QUI), i Grandi Giri, fino al Mondiale in Ruanda dove Ben Healy (3°, foto sotto) ha addirittura utilizzato le Metron 60 RS allestite con gomme Vittoria Corsa Pro Speed da 30 mm nonostante i 5.475 metri di dislivello.

In queste settimana ho messo alla prova le 45 RS allestite con pneumatici tubeless Michelin Pro 5.
Il tutto montato sulla bici che mi sta accompagnando da più di un anno: la Pinarello Dogma F.

La scelta è ricaduta sulle ruote da 45 mm per diversi motivi: l'altezza più "democratica" e la possibilità di elaborare un confronto più attendibile con le "vecchie" Metron 45 SL e le SC 45 i23, altra ruota provata a lungo, che vanta una costruzione più tradizionale e una collocazione in gamma inferiore.
Nel video short qui sotto le caratteristiche salienti, i pregi e i difetti delle Vision Metron 45 RS.
Ulteriori dettagli a seguire.
1 – Dettagli tecnici
– Caratteristiche dei cerchi
La fibra di carbonio Torayca (confermata) incontra un nuovo schema di laminazione ed una sezione aggiornata in particolare nella zona del ponte superiore.

Qui ad emergere è una spalla più sfinata e "aperta" che descrive il primo cambio di passo rispetto al passato.
I cerchi Metron 45 RS e Metron 45 SL (vedi immagine sotto) adottano la medesima larghezza esterna da 31,1 mm, ma la differente lavorazione della spalla ha ricadute sul canale interno che passa da 21 a 23 mm.


Nella gola Vision ha ricavato un binario, che lavorando in sinergia con le due pareti, va a creare un vero e proprio letto dedicato in particolare allo pneumatico tubeless.

I fori dei nippli (21 sulla ruota anteriore, 24 sulla posteriore in linea con il passato), non sono più ricavati meccanicamente, al contrario, sono nativi nello stampo.
Ciò è possibile grazie all'inserimento di inserti plastici nello stampo (uno per foro, foto sotto) che vanno a riempire il vuoto per poi essere rimossi in fase di rifinitura. Un dettaglio da non trascurare.

Questa costruzione permette di preservare l'integrità del modulo aumentando la resistenza della struttura e riducendo al tempo stesso il possibile rischio di cricche/cedimenti in fase di tensionatura dei raggi.

Anche la grafica è nativa nello stampo e non prevede l'impiego di decalcomanie ad acqua.
Tra la superficie della piastra e il primo strato di fibra di carbonio, Vision posiziona una mascherina che alla temperatura di 200°C imprime lo stile con finitura lucida direttamente sul cerchio.
Si crea così l'effetto tono su tono dove spicca il baffo cromo silver applicato in maniera tradizionale che ad oggi contraddistingue le ruote riservate alle squadre sponsorizzate.


– Caratteristiche dei raggi
Assieme al canale interno più largo e alla differente lavorazione della spalla, i raggi aero in carbonio da 3,2 mm doppio spessore forniti da un noto produttore cinese, costituiscono la terza caratteristica distintiva delle Vision Metron 45 RS.

La testa a T antitorsione (che blocca il raggio sulla flagia mozzo), all'estremità opposta è abbinata al filetto del nipplo.
Nipplo che a sua volta viene instradato nel cerchio in modo classico grazie ai fori presenti sulla gola.

Da notare il fatto che testa e filetto non sono incollate al corpo principale, ma unite a pressione.
Questa costruzione declinata su una comune raggiatura 2:1 permette di sostituire rapidamente i raggi in caso di rottura con i classici utensili.
A patto di rispettare le indicazioni sul ripristino fornite da Vision (disponibili QUI, QUI).


A livello di banco prova, le ripercussioni su rigidità radiale e torsionale (o se vogliamo trazione e snervamento) emergono in maniera evidente.
Secondo i dati riportati da Vision, il raggio in carbonio sotto carico è nettamente più stabile rispetto ad un raggio tradizionale in acciaio che può restituire una deformazione elastica/scostamento non indifferente: fino a 2 mm, vedi grafico sotto.
Non sempre però "più rigido è meglio" e va bene per tutti. Proseguendo scoprirete perché...

– Caratteristiche dei mozzi
I corpi in lega in alluminio della nuova serie V-1000, come anticipato, adottano flange dedicate alla testa dei raggi in carbonio.


Il mozzo posteriore ripropone il sistema ratchet PRS a 72 denti con angolo di ingaggio pari a 5°, già presente sulle Metron SL.

Osservando il relativo esploso (rintracciabile attraverso il codice QR stampigliato sui due corpi) emerge un assemblaggio semplificato.

Vision a tal proposito ha rimosso la relativa ghiera (foto sotto, componente C) che impediva di montare/smontare l'intero insieme con le mani.
Una miglioria che agevola le operazioni di manutenzione liberando ulteriormente il cuscinetto.
Rivisto anche il corpetto ruota libera, ora scaricato.

Le 45 RS sono equipaggiate con cuscinetti ceramici che debuttano di serie nell'alto di gamma strada. Vision non ne rivela le specifiche: si tratta però di un rotismo dotato di piste in acciaio e sfere in materiale ceramico.

– Peso
Peso dichiarato: 1.290 gr (82 gr in meno rispetto alle 45 SL). Peso rilevato con nastro camera d'aria: 1.318 gr. L'aggravio del nastro copertoncino bianco fornito di serie è di 54 gr. Le ruote nude pesano così 1.264 gr.
Se volete un paragone con un'altra ruota da 45 mm tenete presente che una coppia di Campagnolo Bora Ultra WTO C23 (che non richiede l'applicazione del nastro) pesa 1.325 gr.
Tra i marchi di primo piano Vision propone così uno dei set a profilo medio più leggeri .

– Prezzo
Listino alla mano le Vision Metron 45 RS costano 3.109 euro.
Quasi mille euro in più rispetto alle "vecchie" Vision Metron 45 SL (listino 2.149 euro), tra le ruote più economiche utilizzate a livello World Tour.
Non sono economiche anche se a livello di street price il marchio italo taiwanese rimane allineato alle proposte di alta gamma dei marchi blasonati.

– Garanzia
A vita per il primo proprietario con politica crash replacement in caso di incidente. Confermate, quindi, le coperture già adottate per le SL.


2 – Prestazioni
– Comportamento in salita
Un terreno dove si raccolgono più conferme che indizi...
Se ne avete da spingere e i watt/kg giocano a vostro favore, queste ruote possono diventare un alleato prezioso.
Rispetto ad una ruota tradizionale con raggi in acciaio la differenza c'è e si avverte in maniera direttamente proporzionale alla forza che imprimete sui pedali in ogni frangente.

Montate su una bici da World Tour come la Dogma F, le RS finiscono per elevare ulteriormente la resa complessiva del mezzo messo sotto stress.
Ne consegue che se andate a spasso la differenza tra una ruota tradizionale e queste Vision Metron 45 RS tenderà a scemare...

– Comportamento in discesa
Quanto anticipato sopra nel paragrafo dedicato ai raggi - non sempre "più rigido è meglio" - trova riscontro pratico in questa cornice.
La reattività su questo terreno ha ricadute sulla sensibilità. E la sensibilità è prerogativa di tutti coloro che sulla bici da strada hanno maturato uno stile di guida deciso su questo terreno.
Ciò che mi ha colpito delle 45 RS è la reazione in fase d'ingresso in curva nel momento in cui si inizia a piegare (punto di inserimento). Non serve spingere troppo per accorgersene.
La bici tende ad essere più veloce anche se è difficile maturare un riscontro empirico.

A questo si aggiunge il fatto che la bici tende a riprendere velocità più velocemente, "raddrizzando" il ciclista in fase di accelerazione. Questa sensazione nel mio caso è stata sempre abbinata ad un leggero sottosterzo che tende a "portarti fuori" dalla traiettoria prefissata.
Qualcosa di simile l'avevo percepito in maniera molto più marcata, lungo la medesima discesa test, guidando le Newmen Advanced Advanced SL R.50 Streem montate di serie sulla Cube Litening (canale da 18 mm e gomma tubeless da 28 mm).

Sulle 45 RS il sottosterzo è meno marcato.
Questo effetto richiede una capacità di guida e un bilanciamento di pesi sulla bici che una ruota classica, a mio avviso, non richiede anche se si adotta una gomma da 30 mm che considero "obbligatoria" su una componente di questo tipo.

Ricapitolando...
Stile preciso, capacità di gestire la distribuzione del peso in sella, conoscenza delle pressioni d'esercizio della gomma. Se possedete queste caratteristiche, con le RS divertirete... Viceversa, meglio una più progressiva SC 45 i23 o un'altra ruota tradizionale.

- Rigidità torsionale
Il metro di paragone è dato dalle "sorelle minori" appena citate. La differenza a mio avviso è evidente e emerge in maniera netta quando si ha intenzione di mettere alla prova sé stessi e di conseguenza il mezzo.
La rigidità e la reattività in genere sono qualità sempre ben accolte da chi ha accumulato un po' di esperienza in gara, ma non a tutti potrebbe piacere questo genere d'impostazione.

- Scorrevolezza
Le SC 45 i23 sono state messe alla prova con camera d'aria in butile e copertoncino da 28 mm, non Michelin Pro 5, ma un pari gamma della concorrenza.
La rigidità finisce per avere ricadute su questo aspetto anche se come spesso accade è la sinergia tra i componenti del sistema ruota a fare la differenza.
Ce lo dicono i dati in laboratorio e me lo ha confermato la strada: una ruota di questo tipo disperde meno energia. Ciò significa più forza scaricata a terra che equivale a più velocità.
Chiaramente se a queste ruote abbinate una gomma dedicata alla prestazione.

- Comfort
Uno dei pregi del carbonio è la capacità di essere laminato in base alla destinazione d'uso.
Covavo un pregiudizio sotto questo aspetto per via dell'esperienza precedente.
Le nuove specifiche unite ad una gomma più larga non mi hanno fatto rimpiangere altri set anche dopo aver passato sei ore in sella...
Torna anche qui, inevitabilmente, il beneficio dato dalla gomma, ma deve esserci una base ben studiata e queste RS lo sono.

- Robustezza
La qualità c'è. L'ingaggio della ruota libera è preciso e non perde un colpo. Il classico su e giù per i marciapiedi, i salti dei dossi, gli ingressi allegri sui tratti in lastricato non sono riusciti a "piegare" le Vision Metron 45 RS.
Nulla da segnalare.
Attenzione però quando caricate la bici in macchina: i raggi in carbonio sono piuttosto delicati e meno resistenti di quelli in acciaio ad attriti e schiacciamenti.

Vision Metron 45 RS: in conclusione
La differenza rispetto ad una ruota Vision e ad una concorrente a costruzione tradizionale è evidente.
Le RS finiranno per riscuotere il vostro consenso e la relativa approvazione se avete una buona dose di watt nelle gambe abbinata ad una buona capacità di "leggere" il comportamento della bici in discesa.

Ne consegue che l'ultima novità di casa Vision non è alla portata di tutti. Lasciamo da parte il prezzo per un attimo.
Qui prima di tutto c'è una valutazione tecnica da fare. La reattività e la capacità di incidere sulla scorrevolezza possono far gola, ma con la gestione della velocità in discesa e la conduzione del mezzo come la mettiamo?
La scheda tecnica è di alto livello è rappresenta un ulteriore "pasticcino" per ingolosire l'appassionato che spesso desidera usare quello che usano i Pro'.

Sul piano delle prestazioni la ruota è eccellente nulla da dire. Al tempo stesso il meglio emerge quando il ciclista inizia veramente a spingere.
"Fanno veramente per me?", "che tipo di ciclista sono?", "quali sono le velocità affrontate abitualmente?". Le risposte potrebbero dirvi se queste ruote fanno veramente per voi.

Perché comprarle
- - Alta qualità complessiva
- - Stabili in pianura anche con vento forte se abbinate ad una gomma da 30 mm
- - I raggi in carbonio elevano la resa complessiva della ruota e della bici
Perché non comprarle
- - In discesa non si guidano come una ruota tradizionale e serve qualche accortezza in più
- - Prezzo: non sono economiche
- - I raggi in carbonio sono più delicati (occhio quando le caricate in macchina)

Per maggiori informazioni: shop.visiontechusa.com/it
Vision dal 2003 è sotto l'ombrello di FSA. Nell'approfondimento qui sotto la storia di una piccola grande rivoluzione.
Condividi con
Tags
Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.





