La nuova Merida Silex è stata svelata nell’ottobre 2023 ed è “diventata famosa” perché è stata usata da Matej Mohorič per vincere il mondiale gravel dello scorso anno a Pieve di Soligo (TV).
Non si tratta, però, di una gravel orientata in modo specifico alle prestazioni, quanto piuttosto di una bici versatile, con geometrie che derivano dal mondo mtb. L’impressione che abbiamo avuto durante il test, infatti, è quella di un mezzo camaleontico, capace di adattarsi a differenti terreni e utilizzi in base al tipo di ruota e al tipo di gomma (disegno, sezione e pressione) utilizzate.
La nuova Merida Silex è disponibile con telaio in carbonio CF2 oppure con telaio in alluminio. Noi abbiamo testato il modello in carbonio, ma in un allestimento “demo”, con Shimano GRX Di2 11v, che in Italia non è in commercio.
1 – Dettagli tecnici telaio
– Geometria: 9
Le geometrie sono ispirate al mondo della Mtb, con un reach abbondante, un angolo piantone dritto e un angolo sterzo molto aperto. Il tutto da usare con attacco manubrio corto. L’angolo piantone è da 74,5° e lo sterzo da 69,5° in tutte le taglie.
In taglia M il rapporto stack to reach è di 1,47.
Soluzioni che permettono una buona reattività quando ci si alza sui pedali, ma che soprattutto migliorano la stabilità sulle discese tecniche anche in caso di allestimento bikepacking.
Le misure sono 5 e la cosa che è sempre bene ricordare quando si parla di Merida è che “vestono tanto”. Per intenderci, una M corrisponde ad una L di quasi tutti gli altri marchi. Di seguito la tabella taglie nel dettaglio:
– Assetto in sella: 10
Sono alto 183 cm, pedalo a 77,5 cm di altezza e per quanto spiegato al punto precedente ho utilizzato una taglia M anziché la L che scelgo di consueto.
Devo dire che poche volte mi sono trovato così bene su una bici test sin dalla primissima uscita, come se la Silex fosse tagliata su misura per me.
L’unica modifica che ho fatto è stata abbassare di 1 cm l’attacco manubrio, non tanto per una questione di comfort, ma perché sentivo l’avantreno in discesa un po’ “leggero”…
– Cura costruttiva: 8,5
La nuova Merida Silex è una bici moderna, curata nei dettagli, ma senza estremizzazioni, che a volte possono comportare qualche problema. In sintesi, direi che è un mezzo che bada al sodo, esattamente quello che serve nel gravel.
Il telaio in carbonio CF2 ha un peso dichiarato di 1.220 grammi, non tra i più leggeri in assoluto, ma comunque competitivo. La forcella pesa invece 540 grammi.
Come ormai è consuetudine per bici di media-alta gamma, anche gravel, il serraggio sella è nascosto e il passaggio cavi interno. Questi ultimi, però, non passano dentro l’attacco, ma sotto, per poi entrare nel telaio dalla cover della serie sterzo. Un compromesso più che valido tra estetica e praticità.
Il passaggio ruota massimo consente di montare gomme fino a 700x45, ma per quello che abbiamo visto sulla bici in prova, forzando un po’ la mano si può andare anche oltre, visto che la luce è abbondante. Ammesso che serva…
A testimoniare che si tratta di una bici che strizza l’occhio alla versatilità ci sono i tanti punti di fissaggio: sopra e sotto il tubo orizzontale, sotto il tubo obliquo, sui foderi della forcella, senza dimenticare la possibilità di installare i parafanghi.
Tra gli altri dettagli, infine, vi facciamo notare il sistema disc cooler. Si tratta di dissipatori di calore in alluminio forgiato posizionati in corrispondenza delle pinze freno che, grazie al loro disegno, generano turbolenze. Secondo i dati forniti da Merida riducono le temperature di disco e pastiglie del 35%. Sono sicuramente più utili in ambito gravel che strada…
– Componentistica utilizzata: 8
Qui una precisazione è d’obbligo. L’allestimento utilizzato su questa bici test, come già anticipato, non è in catalogo. Il voto lo diamo in riferimento alla versione Silex 7000, quella più pregiata e montata con Shimano GRX 800 1x12v. Anche se la votazione, per ovvi motivi, è data “sulla carta” e in virtù delle esperienze passate.
Del nuovo GRX 12v abbiamo parlato abbondantemente in questo articolo e rispetto al Di2 2x11 impiegato per il test ha un vantaggio non da poco: un range di rapporti più ampio, che permette di affrontare senza troppi problemi anche tratti di salita ripida e sconnessa. Cosa che con il Di2 2x11 non è così semplice.
Per come intendo io il gravel, la combinazione 42x10-51 proposta di serie è davvero interessante.
I rotori di serie sono da 180 mm sia all'anteriore che al posteriore. Tanta roba, forse fin troppo per le capacità della bici. Magari possono tornare utili soprattutto ai ciclisti un po' più pesanti...
Le ruote Easton EA70 AX sono in alluminio, ma di discreta qualità e con un canale interno da 24 mm che ben si sposa con l’utilizzo off-road. Certo, avendo la possibilità di passare ad un set in carbonio è sempre un altro andare. Le gomme Maxxis Rambler TR 700x45 si sposano bene con questa bici, in quanto brillano soprattutto per versatilità.
Infine, spendo due parole sul manubrio Merida Expert GRII: è in alluminio, non ha caratteristiche speciali, ma ha un’ergonomia davvero ben studiata, che permette di stare comodi con ogni impugnatura, anche per lungo tempo. Quello che serve nel gravel…
– Peso bici: 7
Il peso rilevato in taglia M, senza pedali, è di 9,5 kg. Il valore della nuova Merida Silex 7000 con Grx 1x12 meccanico non dovrebbe essere molto diverso. Non è tra le gravel più leggere, ma in relazione al prezzo è un valore interessante.
– Prezzo bici: 8
Visto che la bici in test non è in vendita, anche in questo caso il voto si riferisce alla Silex 7000, che è anche quella montata meglio e ha un costo di 3.490 euro. Per gli standard attuali è una proposta molto interessante.
– Garanzia sul telaio: 10
Merida prevede una garanzia a vita per tutti i telai in carbonio e in alluminio a catalogo dal 2016. Per le forcelle gli anni di garanzia sono 5.
Voto finale (da 1 a 10): 8,66
2 – Comportamento in salita
– Su asfalto: 8
In questo allestimento il peso non è dei più contenuti e sul ripido si sente. Tuttavia colpisce la facilità con cui si riesce a rilanciare la bici quando ci si alza sui pedali, nonostante il peso, nonostante le gomme larghe.
Provata con ruote in carbonio a profilo medio, più leggere, come era lecito attendersi le prestazioni migliorano in modo sostanziale, a testimonianza che il telaio ha molto da dare.
– Su sterrato: 9
Vale un po’ il discorso fatto per l’asfalto, ma su sterrato contano anche altri fattori, come il grip e il bilanciamento, che per la nuova Merida Silex sono ottimi. Si riesce a salire ovunque, a patto di avere i rapporti giusti, mantenendo sempre una buona trazione sul posteriore, anche sui tratti più sconnessi. Bici efficiente, ma mai nervosa.
Voto finale (da 1 a 10): 8,5
3 – Comportamento in discesa
– Su asfalto: 9
Bici molto maneggevole e altrettanto stabile. Nelle prime uscite ho avuto l’impressione di un avantreno "un po’ leggero", ma ho risolto il problema abbassando l’attacco di 1 cm, in modo da mettere più carico sull’anteriore. Con questa modifica il feeling è stato davvero super.
– Su sterrato: 9,5
Le geometrie sono più orientate allo sterrato che all’asfalto e infatti anche in off-road permette di togliersi delle belle soddisfazioni a patto, ovviamente, di adeguare la pressione delle gomme al tipo di percorso.
L’aspetto che mi è piaciuto in modo particolare è che permette di “recuperare” anche da situazioni un po’ al limite e questo infonde grande sicurezza. Lo pneumatico da 700x45 sicuramente aiuta in questo senso.
Divertente per chi ama scendere forte, sicura per chi non vuole prendersi troppi rischi.
Voto finale (da 1 a 10): 9,25
4 – Comportamento sul pedalato
– Su asfalto e sterrato: 8,5
Non è una gravel racing, ma come sugli altri terreni sorprende per la brillantezza e le prestazioni che è in grado di offrire, sia su asfalto che su sterrato, segno evidente che il mix tra geometrie e laminazione della fibra è ben riuscito.
Sulle lunghe distanze si apprezza anche il comfort, che permette di tornare a casa, anche dopo aver fatto parecchi chilometri di sterrato scassato, mai troppo stanchi. Cosa non del tutto scontata con una bici che comunque è priva di ammortizzatori…
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,66
Nuova Merida Silex: in conclusione
Come avrete capito la nuova Merida Silex è una bici che mi è piaciuta molto.
Il punto di forza è senza dubbio la versatilità. Non è la bici più performante sui tratti veloci, né quella che si guida meglio sui percorsi da Mtb, ma si difende egregiamente su ogni terreno. Esattamente come dovrebbe essere una bici gravel destinata ad un pubblico vasto, almeno secondo me.
L'impressione è che il mix tra laminazione della fibra e geometrie sia particolarmente azzeccato e che la bici si possa orientare più verso le prestazioni o più verso il divertimento in fuoristrada in base alla scelta di ruote e gomme.
La volontà di rivolgersi ad un pubblico ampio, non troppo di nicchia, riguarda non solo le scelte tecniche, ma anche quelle commerciali.
La Silex in Italia non è proposta in tantissimi allestimenti, ma tutti "intelligenti" e in linea con la destinazione d'uso e il momento storico. Non ci sono montaggi di altissima gamma (il più pregiato ha un prezzo di 3.490 euro), ma che permettono di avvicinarsi ad una gravel in carbonio a prezzi "umani". Per chi vuole spendere meno c'è anche la più spartana versione con telaio in alluminio (prezzo di partenza 1.490 euro).
Insomma, come l'abbiamo definita nel titolo, una gravel per tutti, sia sotto il punto di vista tecnico sia, tutto sommato, sotto quello del prezzo...
Perché comprarla
- Versatilità d’uso
- Ottimo rapporto qualità/prezzo su tutti i modelli
- Comodità, garantita sia dalle geometrie azzeccate che dalla buona capacità di assorbire le vibrazioni
Perché non comprarla
- In Italia non ci sono molti allestimenti tra cui scegliere
Per maggiori informazioni: merida-bikes.com
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.