L’SRM PC8 di Pogačar è diventato uno dei “protagonisti” del Fiandre dopo che a fine gara lo sloveno aveva dichiarato di averlo perso in una caduta e, dunque, aver corso tutta la gara senza.
“Ho perso il mio SRM – ha dichiarato Tadej dopo l’arrivo – Non avevo più l’unità principale e quindi mi sono affidato alla radio e al mio direttore sportivo. Alla fine, forse, è stato anche meglio senza dati, ero meno nervoso”.

SRM PC8 di Pogačar
Dall’immagine in alto si nota come lo sloveno sia sprovvisto dell’SRM PC8. Foto facebook.com/UAETEAMEMIRATES

Per i meno esperti, ricordiamo che il PC8 non è altro che il device su cui  vengono trasmessi e visualizzati i dati di potenza rilevati dal misuratore di potenza SRM posizionato sulla guarnitura (insieme a molti altri dati).
A ritrovare l’SRM PC8 di Pogačar è stato il fotografo Leon Van Bon, che gli appassionati si ricorderanno, in quanto è stato un forte ciclista professionista tra la fine degli Anni ’90 e l’inizio degli Anni 2000 (campione olandese, due tappe al Tour, una alla Tirreno-Adriatico e molto altro).

La caduta è avvenuta dopo circa 20 km e non ha avuto conseguenze per il corridore, se non, appunto, la rottura del supporto del PC8.
Come si vede dal video qui sotto, Van Bon ha provato a restituire subito il device a Pogačar, ma lo sloveno non se n’era accorto perché intento a ripartire il prima possibile.
Ora sarà recapitato alla squadra per posta.

Andando oltre questo aneddoto, curiosando sui social ci siamo imbattuti in un post di SRM Italia, che ci ha fornito lo spunto per un approfondimento interessante, che raramente capita di poter fare.

Nella storia pubblicata da Van Bon, infatti, si vede bene il display del PC8 e dunque è possibile osservare quali dati Pogačar abitualmente tiene sotto controllo.
Non si possono ottenere informazioni particolari (e non sarebbe giusto farlo), ma semplicemente approfondire come lo sloveno ha configurato il suo display per la gara.

SRM PC8 di Pogačar

Nella riga centrale, ovvero quella con i dati più in evidenza, troviamo il tempo e la distanza, due informazioni indispensabili quando si è in corsa.
In alto ci sono velocità, frequenza cardiaca e potenza.
Nella riga più in basso, invece, la cadenza, il dato relativo alla VAM (che molti ancora sottovalutano) e quello sul consumo energetico (che permette di risalire anche al consumo calorico).

In pratica tutti i dati fondamentali per tenere sotto controllo l’andamento della gara e del proprio “motore”.
Interessante, come sottolinea SRM Italia, è il dato sull’energia consumata espressa in kJ (un’unità di misura che indica il dispendio energetico di tipo meccanico), un valore che oggi è diventato uno dei pilastri dell’allenamento moderno, fondamentale per definire con precisione consumo energetico e strategie di integrazione.
Per calcolare questo dato in modo affidabile non basta il cardiofrequenzimetro, ma serve un misuratore di potenza preciso.

Ma su cosa sono i kJ, sulla loro importanza e sulla relazione con il powermeter torneremo con un approfondimento specifico nei prossimi giorni.

Per maggiori informazioni su SRM: srm.de/it