Il nuovo Shimano 105 meccanico a 12 velocità lanciato a fine agosto è un gruppo che ha suscitato un certo dibattito.

Non ha avuto lo stesso clamore delle novità più pregiate come Dura Ace o Ultegra, ma ha contribuito a far emergere due modi diversi di intendere il ciclismo e i suoi componenti.
Per alcuni era un gruppo “necessario”, perché caratterizzato da un ottimo rapporto tra funzionalità e prezzo e perché non tutti amano l’elettronica.
Per altri è un prodotto quasi anacronistico, in un contesto in cui la bike industry sembra definitivamente orientata verso l’elettronica.

A nostro avviso, se la cosa vi può interessare, è un gruppo che ci voleva, soprattutto in questo momento storico. Un’alternativa funzionale e meno costosa alle versioni Di2.
E’ chiaro che sulla media e alta gamma il futuro sarà elettronico, ma la “filosofia Shimano” che prevede di accontentare tutti, o quasi, imponeva l’introduzione di un gruppo con queste caratteristiche. Il peso non è contenutissimo, ma chi si orienta su questo segmento è disposto a passarci sopra, a patto di poter acquistare una bici che funziona bene a cifre “umane”.

E quest’ultima considerazione, secondo noi, è di fondamentale importanza.
Al di là degli aspetti tecnici, di cui abbiamo già parlato QUI, il nuovo Shimano 105 meccanico a 12 velocità ha un forte valore simbolico. E’ un gruppo che segna una rinnovata attenzione da parte della bike industry verso le esigenze e le richieste “dell’utente medio”, che smania di conoscere le ultime novità e le evoluzioni tecnologiche, ama approfondire le soluzioni tecniche utilizzate dai Pro, ma che non per questo è disposto a spendere oltre 10.000 euro per una bicicletta.

nuovo Shimano 105 meccanico

L’impressione, infatti, è che il nuovo 105 meccanico sia nato dalla volontà di Shimano di mantenere in gamma un gruppo ponte tra l’alta e la bassa gamma, ma anche dalla richiesta delle aziende di bici, che in questo modo sono tornate a proporre mezzi in fibra di carbonio, di buona qualità, a prezzi inferiori ai 3.000 euro.
Opzioni che erano la normalità fino a qualche tempo fa e che nell’ultimo periodo parevano introvabili…

Esempi concreti in questo senso sono la Wilier Garda che vedete in queste foto, proposta a partire da 2.700 euro con ruote in alluminio, la Orbea Orca M30 che costa 2.599 euro, la Canyon Ultimate CF SL7 venduta a 2.799 euro.
Prodotti funzionali e intelligenti, anche se non leggerissimi, che quando verranno “tempi migliori” potranno essere ottimizzati, magari con delle ruote più pregiate. Sempre che se ne senta la necessità.

nuovo Shimano 105 meccanico

Da che parte andranno i prezzi?

Il nuovo Shimano 105 meccanico segna uno spartiacque importante, che probabilmente risponde anche a mutate esigenze da parte della maggior parte degli appassionati, sempre meno ossessionati dalle prestazioni e più attenti al divertimento.
Il periodo storico ci pone di fronte a difficoltà quotidiane, il ciclismo deve rimanere un piacere, non può essere un’ulteriore fonte di stress, sembra essere questo il pensiero più diffuso tra chi pedala…

Ma che la corsa al rialzo dei prezzi fosse arrivata al capolinea ormai era chiaro da tempo. Se osservate con attenzione le ultime novità lanciate in questi mesi dalle aziende, Specialized su tutte, i prezzi sono rimasti uguali, o addirittura sono calati, rispetto ai modelli precedenti. Cosa che non accadeva più da tempo.

E poi basta fare un giro tra i siti dei vari marchi, anche quelli più famosi, per notare come sia tutto un fiorire di offerte, sconti, finanziamenti a tasso agevolato o tasso zero.
Se poi entrate in qualche negozio, le proposte potrebbero diventare ancora più allettanti.

Cosa succederà nei prossimi mesi/anni? I prezzi continueranno a scendere e fino a che punto? Difficile dirlo. Di certo servirà ancora un po’ di tempo prima che il mercato ritrovi il suo equilibrio, dopo il boom del periodo Covid e post-Covid e l’inevitabile effetto rebound che stiamo vivendo in questo 2023.
Inevitabile, ma che, colpevolmente, molte aziende non hanno messo in conto.

Non vi aspettate che i prezzi tornino al pre-covid, perché difficilmente lo faranno e l’inflazione corre in tutti i settori. Con tutta probabilità si assesteranno a metà strada tra gli eccessi dell’epoca Covid e il passato, con prodotti più convenienti di altri, come è sempre stato.
In questo caso spetta all’utente individuarli. E pure a noi media segnalarli.
Vi promettiamo che ci impegneremo a farlo perché anche questo fa parte del nostro lavoro…

In conclusione

Non è un segreto che la bike industry stia vivendo un momento delicato, in cui dopo anni di euforia la domanda è tornata ad essere inferiore all’offerta. Per vendere bisogna avere il prodotto buono, ma proporlo anche ad un prezzo concorrenziale.

Un contesto in cui qualcuno rischia di farsi male (soprattutto lato negozianti), ma che strizza l’occhio al consumatore finale, che ha l’opportunità di concludere ottimi affari.
Insomma, non possiamo sapere cosa accadrà in futuro, ma se avete un po’ di budget a disposizione e una mezza voglia di cambiare bici o componenti, questo è un momento buono per farlo…