A inizio anno l'annuncio (QUI la nostra news) che ha finito per dare i connotati dell'ufficialità a un'indiscrezione trapelata a metà dicembre, durante il ritiro di Calpe (Spagna). La collaborazione tra Miche e Groupama-FDJ segna un passaggio storico per l'azienda di San Vendemiano (TV) che per la prima volta debutta nella massima serie del ciclismo mondiale.
Una svolta maturata all'ombra della rapporto già in essere tra Wilier ed il team transalpino diretto da Marc Madiot (Miche dal gennaio 2022 è parte dell'universo Wilier).
Tutto facile, direte voi, e invece non è così perché Groupama-FDJ dal 1997 vanta un rapporto di primo piano con Shimano al punto da essere uno dei punti di riferimento del colosso nipponico per lo sviluppo di nuovi prodotti.
Una piccola-media impresa come Miche che ad oggi conta 42 dipendenti e un fatturato di 10 milioni di euro com'è riuscita a "mangiare" una parte della fetta di Shimano? È solo una questione economica o c'è qualcosa di più? L'ingresso nel World Tour fa il paio con nuove ambizioni e prospettive su scala mondiale?
Lo abbiamo chiesto a Gregory Girard (foto sotto), ingegnere dei materiali compositi, ex ciclista dilettante e dal 1° maggio 2024 Direttore Generale di Miche.
- Miche e Groupama-FDJ: nel World Tour su bici Wilier. Naturale conseguenza o c'è altro?
- È una mossa che ha a che fare prima di tutto con la percezione del marchio.
- Il primo pensiero quando si pensa a Miche è componentistica compatibile e rapporti dedicati alle categorie giovanili...
- Esattamente! Stiamo lavorando per scrollarci di dosso questa etichetta grazie ad una nuova immagine e ad una sostanza tecnica che non è mai mancata. Ad esempio, non tutti sanno che tra il 1990 e il 1991 l'azienda ha fornito addirittura il gruppo trasmissione alla squadra belga S.E.F.B.-Saxon-Gan (nella foto sotto la maglia, n.d.r.). Nel 1994 abbiamo prodotto Primato, uno dei primi ingranaggi carenati al mondo, con dentature piuttosto particolari per l'epoca: 60, 61, 62, 63 e 64T. Soluzioni dedicate a Francesco Moser e al suo ultimo tentativo di Record dell'Ora poi non andato a buon fine (foto sotto n.d.r.). L'accordo triennale tra Miche e Groupama-FDJ intende collocare il marchio in un immaginario d'eccellenza facendo leva sopratutto sulle ruote.
- A proposito di ruote: come siete riusciti a prendere il posto di Shimano?
- La squadra aveva posto un condizione piuttosto netta per aprire la trattativa: dimostrare che le prestazioni erano almeno equivalenti a quelle delle ruote Shimano. Abbiamo raccolto dati inerenti l'efficienza aerodinamica in galleria del vento a Silverstone e Immenstadt (la galleria del vento di Airbus, n.d.r.). Test sulla ruota "nuda", test sulla bici completa, test sulla bici da cronometro, tutto questo per le diverse tipologie prodotto e le relative altezze cerchio.
A seguire due atleti Groupama-FDJ hanno messo alla prova le ruote in allenamento prive di qualsiasi riferimento. I riscontri positivi e la presenza di Wilier attorno al tavolo hanno permesso di chiudere l'accordo che come abbiamo visto è figlio di un processo di verifica piuttosto importante. C'è però un'altra sfumatura interessante...
- Ovvero?
- Le dimensioni medio-piccole di Miche unite ad una filiera che mette sotto lo stesso tetto progettazione e produzione ci dà l'opportunità di mettere a disposizione nuove soluzioni tecniche in tempi piuttosto rapidi. La squadra quest'anno, ad esempio, ha utilizzato con successo il movimento centrale Integrale RD formulando una richiesta: ridurre il peso. In quattro settimane abbiamo ridisegnato, prodotto e consegnato al team un nuovo movimento centrale che verrà messo sul mercato nelle prossime settimane.
- Questo scenario sembra rivelare interessanti evoluzioni per il prossimo futuro. Corretto?
- La squadra sta già mettendo alla prova alcune novità in ottica 2026. Il rapporto di collaborazione con un team World Tour innesca per forza di cose un cambio di mentalità. I confronti sotto l'aspetto tecnico tra team e azienda sono frequenti e serrati perché ogni dettaglio può contribuire a fare la differenza. Proprio come in Formula 1.
- Miche e Groupama-FDJ: quali sono i numeri della dotazione tecnica ruote 2025?
- Al team World Tour abbiamo fornito 50 ruote lenticolari Kleos RD Crono, 50 ruote a tre razze Kleos RD SPX3 e per la strada 350 coppie di ruote Miche Kleos RD distribuite sulle tre altezze cerchio disponibili: 36, 50 e 62 mm. Kleos RD che vengono utilizzate senza distinzioni in gara e in allenamento.
- Per quanto riguarda i componenti invece?
- Forniamo i perni passanti Light RD Strada (foto sotto, n.d.r.), il supporto ciclocomputer, il movimento centrale Integrale RD e l'ingranaggio da cronometro con profilo in carbonio X1-RD, visto che Shimano non produce dentature superiori al 58T. Anche quest'ultima creazione è figlia della filiera corta Miche. In meno di quattro mesi siamo passati dall'idea, ai primi prototipi al prodotto finito ad oggi in commercio. Questo metodo di lavoro ha finito per calamitare l'attenzione di un altro team World Tour, ma su questo non posso dire nulla.
- La collaborazione tra Miche e il team Groupama-FDJ apre a nuove sfide commerciali su scala mondiale?
- Certamente. Ad oggi il 90% del fatturato dell'Azienda è in Europa. Nel Vecchio Continente, il mercato francese è quello meno sviluppato. Il legame con la squadra è da spendere anche su questo terreno. Oltralpe abbiamo già potenziato la rete commerciale, ma guardiamo anche al di fuori dei confini europei con l'inserimento del marchio nei flagship store Wilier in Asia, visto che dal 1° luglio 2024 tutte le bici adottano senza più misteri ruote Miche.
- Il Made in Italy, che è parte della vostra filosofia, è ancora un biglietto da visita importante?
- Non più come qualche anno fa. Il ciclista appassionato oramai sa che tantissimi prodotti sono di provenienza asiatica e che la relativa qualità inizia ad essere piuttosto alta. Non abbiamo alcune intenzione di variare la nostra politica interna, ma è innegabile che qualcosa sta cambiando sotto questo punto di vista.
- Mettendo tutto assieme: quali sono gli obiettivi a medio-lungo termine di Miche?
L'obiettivo numero 1 è consolidare la presenza nella fascia di mercato medio-alta del segmento ruote, innescando così un bel cambiamento rispetto al passato. Siamo consapevoli che le nostre radici non ci permettono di essere così competitivi su prodotti di fascia inferiore anche per quanto riguarda la componentistica. In seconda battuta rimaniamo concentrati sui progetti speciali riservati in particolare alla pista. Una nicchia dove l'Azienda gode di una reputazione importante.
Per maggiori informazioni:
miche.it/it
equipecycliste-groupama-fdj.fr
Qui sotto tutti i dettagli del movimento centrale Integrale RD.
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Sull'autore
Giovanni Bettini
"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.