Sono le bici utilizzate dai pro’ del Team Bahrain Victorious e all’ultimo Tour de France hanno conquistato ben tre tappe con Pello Bilbao, Wout Poels e Matej Mohorič. Merida Scultura e Reacto compongono il segmento competizione (race) del marchio taiwanese fondato nel settembre del 1972 dall’ingegnere Ike Tseng.

Merida Scultura e Reacto
Foto: © A.S.O. / Pauline Ballet
Foto: Luca Bettini / SprintCyclingAgency

Due bici che ancora una volta riavvolgono il nastro della storia fino alla scintilla che portò Tseng a fondare Merida dopo un viaggio negli Stati Uniti.
Sull’uscio di un negozio specializzato incassò questa frase: «Non ripariamo biciclette taiwanesi di scarsa qualità».

Una volta in patria Tseng (foto sotto) non esitò a posare la prima pietra di Merida a Yuanlin con un solo obiettivo: sfatare lo stereotipo. Il nome Me-ri-da si rifà alla traduzione dei principi cardine dell’azienda: “Muoversi con passione e coraggio”.

Nel 2022 il valore del brand stimato dal Taiwan Institute for Economic Research si è assestato a ben 467 milioni di dollari.
Merida è al 10° posto nella speciale classifica dei brand più importanti (e ricchi) di Taiwan…

Tra peso e rigidezza

Merida Scultura e Reacto: bici da scalatori e da velocisti/passisti.
Vero, ma solo fino ad un certo punto, perché un conto sono i professionisti ed un altro sono gli appassionati che vanno in bici per il puro piacere di pedalare e magari sfidare se stessi e gli amici in qualche competizione amatoriale.

Entrambi i modelli sono disponibili in due differenti laminazioni: CF3 e CF5.

Una scelta che oltre ad incidere sul peso e sul prezzo finale crea di fatto due configurazioni che differiscono per modulo d’elasticità longitudinale (modulo elastico o modulo di Young) e resistenza a trazione.

Queste due qualità trovano traduzione pratica nella modalità con cui le varie pezze di tessuto vengono combinate assieme alla resina all’interno dello stampo.

Non è solo una questione di costo, quindi.
La prospettiva dovrebbe virare piuttosto sulle qualità strutturali e meccaniche richieste dal ciclista anche a parità di geometrie. Un telaio Scultura o Reacto CF3 avrà un’elasticità leggermente superiore rispetto alla laminazione CF5.

Qualità che potrebbe andare a beneficio del comfort, con un leggero aggravio di peso. Elasticità che di contro ha ripercussioni sulla capacità della bici di ricevere e “trasformare” l’energia prodotta ad ogni pedalata.

Merida Scultura e Reacto

Qual è la laminazione giusta allora?
Dipende dalle priorità… Se l’ago della bilancia propende verso il comfort non è da escludere la configurazione CF3. Se prima di tutto ci sono prestazione e leggerezza meglio guardare al modulo più pregiato.

Geometrie e taglie

Le geometrie dei telai Scultura e Reacto delineano un carattere da competizione, ma non troppo aggressivo.
I due modelli in taglia M adottano un rapporto stack-to-reach identico: 1.41.
Significa che al di là di qualche lieve discrepanza millimetrica l’assetto non viene intaccato.

Una scelta che è stata studiata per dare modo ai professionisti di “saltare” da una bici all’altra a seconda del profilo altimetrico della competizione, senza reali differenze nell’impostazione in sella.

Entrambi i modelli sono proposti in 6 misure (dalla XXS alla XL), anche se con alcune discrepanze tra un allestimento e l’altro.
A proposito di taglie, è utile sottolineare che le bici Merida “vestono molto”, vale a dire sono più grandi rispetto alla maggior parte dei competitor.

Una M Merida, infatti, corrisponde ad una 56, cioè ad una L della maggior parte degli altri produttori. In fase di acquisto tenetene conto e se non siete convinti fatevi consigliare dal venditore o da un bravo biomeccanico.

Per capire di cosa stiamo parlando, qui sotto trovate la tabella taglie di Scultura e Reacto, che vi sarà utile per osservare che le geometrie tra i due modelli sono praticamente identiche…

In alto la tabella geometrica della Scultura, qui sopra quella della Reacto. Come vedete sono praticamente identiche…

Merida Scultura e Reacto. Dedicate a…

In taglia M con laminazione CF5 il telaio della Scultura ha un peso dichiarato di 822 grammi mentre il telaio Reacto nella medesima configurazione ferma l’ago della bilancia a 965 grammi.

Sono 143 i grammi di differenza. Non pochi per un professionista, non tanti per un appassionato. Anche perché a incidere in modo più significativo sul peso finale è l’allestimento…

Merida Scultura e Reacto

Merida Scultura e Reacto

Sullo scatto secco, in salita e non solo, un peso ed una massa più contenuta portano in linea generale ad avere una bici che si accelera più velocemente.

In occasione del nostro test (qui sotto) eseguito dall’ex pro’ Matteo Montaguti la Scultura non si è però rivelata così brillante durante i rilanci.

TEST – Merida Scultura Team: ottima in salita, super in discesa e pianura

La bici eccelle, invece, per quanto riguarda il peso (da valutare sempre e comunque in base all’allestimento), il feeling di guida in discesa ed il compromesso tra comfort e prestazioni. Nel complesso, si tratta senza dubbio di una delle bici da competizione più versatili e facili, che a nostro avviso la rendono particolarmente appetibile anche all’appassionato che cerca un mezzo performante, ma non troppo “estremo”.

Un punto di forza che è da ricondurre alla laminazione del telaio (oltre 400 le pezze di tessuto impiegate) ed all’associazione del modulo a specifiche forme e geometrie.

Resa aerodinamica ed una maggior rigidità torsionale costituiscono i pro della Reacto, che si rivela più “stabile” quando i watt iniziano a sfiorare valori a quattro cifre e velocità medio-alte. Semplificando molto, è un mezzo più adatto a percorsi misti e a corridori pesanti e potenti.

Ma è pur vero che se non si guarda il tempo di scalata al secondo, con un allestimento di qualità non sfigura nemmeno in salita, soprattutto fin quando le pendenze non sono a doppia cifra…

Merida Scultura e Reacto
Foto: Team Bahrain Victorious

In discesa la Reacto è una bici che ben si adatta a tutti coloro che amano una guida aggressiva. Uno stile che spesso ha a che fare con una certa esperienza…
Le geometrie, infatti, sono identiche alla Scultura, ma le sezioni dei tubi oversize e la maggiore rigidezza strutturale restituiscono sensazioni diverse.

Infine, in fase di scelta, non è da escludere un ragionamento sulle velocità di percorrenza e le pendenze delle salite affrontate abitualmente. Se siete veloci anche quando la strada sale, la Reacto non è da escludere, anzi.

Qui sotto il nostro test.

TEST – Merida Reacto 8000-E: dettagli di alto livello, grinta e stile

Per maggiori informazioni: merida-bikes.com/it

Qui tutte le news, gli aggiornamenti ed i test riguardanti Merida.

Qui sotto i dettagli della Reacto Limited Sonny Colbrelli.

Merida Reacto per Sonny Colbrelli: 71 esemplari come quel dorsale…