Allenarsi con il misuratore di potenza è ormai un’abitudine sempre più diffusa anche tra gli amatori.

Infatti, se fino a qualche anno fa il powermeter era uno strumento che si vedeva quasi esclusivamente sulle bici dei professionisti, oggi sono sempre di più gli appassionati ad utilizzarlo.

allenarsi con il misuratore di potenza



Come mai questa tendenza?
Da un lato hanno inciso la riduzione dei costi e la maggiore semplicità d’uso degli strumenti di nuova generazione.
Dall’altro c’è ormai la consapevolezza che il powermeter permette di allenarsi meglio (QUI abbiamo spiegato in modo più approfondito il perché), a prescindere da quale siano i propri obiettivi.

Può aiutare chi cerca di primeggiare in una gara o di piazzarsi bene in una Granfondo, ma anche chi vuole migliorare i propri tempi di scalata sulle salite intorno a casa o portare a termine eventi impegnativi senza arrivare distrutto.

Ad utilizzare il misuratore di potenza, infatti, non sono solo gli agonisti e gli amatori evoluti, ma anche tutti coloro che vogliono semplicemente migliorare le proprie prestazioni personali e allenarsi con metodo.

In questo articolo abbiamo racchiuso una serie di consigli semplici (ma essenziali) destinati proprio a chi ha iniziato da poco a utilizzare un powermeter o a chi sta per farlo.
Perché il misuratore di potenza è uno strumento straordinario, ma per sfruttarlo al meglio è necessario conoscere alcuni aspetti basilari.

Prima di continuare, però, vi consigliamo di dare un’occhiata a questa chiacchierata fatta insieme ad Omar Di Felice.

1- Fare un test e calcolare i propri valori di riferimento
Il misuratore di potenza fornisce una gran quantità di dati.
Per ottimizzare i propri allenamenti è indispensabile saper leggere questi dati e, soprattutto, sapere quali sono i riferimenti personali su cui basarsi.

Se siete completamente a digiuno di qualsiasi nozione, forse inizialmente può essere opportuno affidarsi ad un buon coach, in grado di guidarvi e spiegarvi alcune cose.

allenarsi con il misuratore di potenza

Altrimenti, la prima cosa da fare è calcolare la vostra FTP (potenza di soglia funzionale) e da qui le zone di lavoro di riferimento. Trovate tutte le indicazioni su come fare nell’articolo qui sotto.
Ricordate, inoltre, che il wattaggio medio espresso in una salita o nel corso di un allenamento, ha poco senso se non viene parametrato con il peso dell’atleta. Capirete bene che affrontare una salita di 20’ a 300 watt ha un valore diverso per un atleta di 60 kg e uno di 80 kg.

Misuratore di potenza: Watt, Ftp e zone di lavoro

2- Calibrare e aggiornare con regolarità lo strumento
I misuratori di potenza più recenti sono davvero molto intuitivi e semplici da usare.
Niente a che vedere con i primi prodotti che sono arrivati sul mercato qualche anno fa.

Tuttavia, per farli funzionare al meglio è necessario avere alcune accortezze.
Per prima cosa è necessario effettuare regolarmente la calibrazione.
La cosa migliore sarebbe calibrare lo strumento all’inizio di ogni allenamento.
In alternativa è importante farlo almeno una volta a settimana, in modo da avere sempre la massima precisione.

La modalità di calibrazione cambia da strumento a strumento, ma di solito richiede sempre pochissimi secondi.
La procedura più diffusa consiste nel mettere le pedivelle in posizione verticale (perpendicolari al terreno), selezionare lo strumento nel menù sensori del proprio ciclocomputer e iniziare la calibrazione.

Altro aspetto molto importante, come per tutti i device elettronici, è controllare periodicamente la disponibilità di aggiornamenti, in grado di migliorare la funzionalità del powermeter e risolvere eventuali bug.

Ogni misuratore di potenza, di solito, ha una propria app di gestione da dove è possibile controllare e installare gli aggiornamenti.
Nella maggior parte dei casi basta associare lo strumento al proprio smartphone via Bluetooth, lanciare l’app e il gioco è fatto.

Allenarsi con il misuratore di potenza

 3- Non usare la potenza istantanea
La potenza istantanea (di solito identificata dalla sola voce “Power” sui vari device) è un dato praticamente impossibile da gestire, perché soggetta a variazioni troppo repentine, anche di decine di watt.

Il valore più corretto da visualizzare sul proprio ciclocomputer per allenarsi senza impazzire è quello della potenza media a 3 secondi (di solito identificata dalla voce “3s Power” o “Avg Power 3s”). In pratica si tratta del valore di potenza media espressa negli ultimi 3 secondi ed è molto più stabile della potenza istantanea.

Chi si avvicina al misuratore di potenza per la prima volta, potrebbe iniziare anche utilizzando la potenza media a 10 secondi.
Tenete conto, però, che questo dato è ottimo per fare lavori estensivi (ripetizioni senza variazioni di ritmo superiori a 5 minuti), ma non permette di eseguire in modo preciso ripetute brevi (accelerazioni di 20-30 secondi, variazioni di ritmo, ecc).

Nell’articolo qui sotto abbiamo parlato proprio di quali valori settare sullo schermo del proprio device per allenarsi con il powermeter.

Impostare il Garmin: quali dati visualizzare per allenarsi (bene)

4 – Una gamba spinge più dell’altra? Non vi preoccupate troppo
Uno dei dati che i neofiti del powermeter vanno ad osservare con più curiosità è il bilanciamento della pedalata, ovvero se gamba destra e sinistra spingono in maniera equilibrata (sempre che il misuratore fornisca questo dato).

Quasi sicuramente scoprirete che c’è una leggera differenza tra i due arti, poiché solo pochissimi atleti hanno un perfetto bilanciamento al 50%.

In genere, le differenze sono più marcate quando si pedala a ritmo blando, mentre si assottigliano quando l’intensità sale, poiché il fisico tende a ricercare un maggiore equilibrio posturale quando ne ha più bisogno.

Se le differenze sono nell’ordine del 55%-45% non preoccupatevi troppo.
Se sono più marcate, potrebbe essere il caso di rivolgervi ad un biomeccanico e (a seguire o contemporaneamente) ad un fisioterapista/osteopata.
Considerate che spesso queste differenze non sono dovute a dismetrie tra i due arti, ma a “vizi” posturali.

5 – Incrociate i dati di potenza con quelli del cardio
Una volta presa un po’ di confidenza con il powermeter vi verrà naturale allenarvi quasi esclusivamente con i watt, senza più guardare la frequenza cardiaca.

Se è vero che la potenza è un valore più preciso e oggettivo, è importante, almeno qualche volta, “incrociare” i dati di potenza con quelli del cardio.

Valori di Frequenza cardiaca molto alti o molto bassi rispetto a quelli di potenza potrebbero indicare uno stato di affaticamento oppure che la condizione di forma sta migliorando ed è necessario rifare un test per ritirare le zone di lavoro.

6 – Non diventarne schiavi e non dimenticare le sensazioni
Il misuratore di potenza è uno strumento eccezionale, in grado di ottimizzare l’allenamento, soprattutto di chi ha poco tempo a disposizione.
Allo stesso tempo, però, è importante non diventarne schiavi, soprattutto quando si è in gara.

Ben intenso, c’è gara e gara. 
Nelle Granfondo e nelle gare con molte salite lunghe, dove è importante tenere un ritmo sostenuto ma regolare, il powermeter è utilissimo per sfruttare al meglio le proprie potenzialità ed evitare di andare in fuorigiri.

Foto Deejay100.it

Nelle gare più brevi e veloci, dove la dinamica di corsa (scatti, fughe, scia, ecc) ha un’importanza chiave, il misuratore di potenza potrebbe addirittura risultare un limite.
Ci sono alcuni frangenti, infatti, in cui è indispensabile dare tutto per rimanere nel vivo della corsa, senza guardare cosa “dice” il misuratore, sperando che successivamente ci sarà modo di recuperare.

Infine, diciamo due o tre volte al mese, allenatevi a sensazione, senza guardare il misuratore.
Questo vi servirà a non perdere confidenza con le sensazioni del vostro fisico…

Se volete approfondire ulteriormente l’argomento, QUI trovate tutti gli articoli sul misuratore di potenza pubblicati su BiciDaStrada.it