COMUNICATO UFFICIALE
Trek, unica azienda tra i grandi produttori mondiali di biciclette, presenta il suo rapporto di sostenibilità 2021.
Trek ha sviluppato da anni un programma di riduzione dei rifiuti e dell’impatto sull’ambiente che prevede interventi su alcuni processi interni di produzione e logistica.
Ora, per la prima volta, i risultati raggiunti vengono resi pubblici in un rapporto, disponibile a questo indirizzo, e che sintetizziamo di seguito.
Innanzi tutto, sono state individuate 10 aree di attenzione, per modificare i comportamenti aziendali e ridurre l’impatto sull’ambiente, come ad esempio la riduzione del trasporto merci per via aerea, l’aumento dell’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili, la riduzione dei viaggi aziendali, la riduzione della plastica dagli imballaggi, un maggiore uso di materiali riciclati e così via.
Uno dei primi passi è stato ridurre drasticamente i rifiuti di plastica: «Nel 2020 abbiamo introdotto un nuovo imballaggio che ha dimezzato i pezzi non riciclabili – commenta Davide Brambilla, amministratore delegato di Trek Italia – e, dopo questo primo passo, abbiamo esteso il processo a tutto il nostro packaging di biciclette e accessori, eliminando così oltre 160 tonnellate di plastica in un solo anno».
Ne abbiamo parlato in questo articolo:
Imballaggi bici Trek: meno plastica, si va verso confezioni riciclabili al 100%
A fianco di interventi concreti nel settore della logistica e degli imballaggi, Trek sta revisionando anche il processo di produzione in tutti i propri stabilimenti con l’obiettivo di ridurre a zero la quota di materiale “da portare in discarica” entro il 2024.
Per raggiungere questo traguardo ambizioso, l’azienda sta continuamente aumentando la quota di soluzione tecniche alternative: «Ci impegniamo a usare materiali riciclati, riciclabili, rigenerati o rinnovati, e a progettare, quando possibile, processi produttivi che si basano sulla circolarità – prosegue Brambilla – oggi, per esempio, realizziamo 15 prodotti interamente in materiali riciclati (come per esempio, borracce, portaborracce, manopole e altri accessori) e abbiamo in programma di svilupparne molti altri nel prossimo futuro.»
Nel rapporto di sostenibilità 2021, Trek sostiene anche la diffusione dell’utilizzo della bicicletta, in tutte le sue forme: «Il post pandemia ha dimostrato quanto sia utile, facile, economico e salutare una pedalata, sia per andare a scuola o in ufficio che per benessere fisico.» sostiene Filippo Zoboli, marketing manager di Trek Italia.
Per dare degli esempi concreti, Trek ha studiato quante sono le emissioni di CO2 legate alla produzione delle sue biciclette e ha stimato come compensare questa quantità grazie all’uso ottimale del mezzo.
Per la Marlin, uno dei modelli di maggior successo di Trek, l’azienda ha stimato uno scarico nell’atmosfera di 116 kg di CO2.
Per la Madone, a causa della lavorazione del carbonio, il costo in termini di emissione è di 197 kg di CO2.
Per la Rail, che è una bici elettrica, l’impatto aggiuntivo dovuto alla batteria e al motore porta l’emissione a 229 kg di CO2.
In media, la produzione di una bici Trek emette nell’atmosfera 174 kg di CO2 e, per compensare questo valore, l’utente finale della bici dovrebbe pedalare per 430 miglia, ovvero 50 chilometri alla settimana per meno di quattro mesi.
«Abbiamo dimostrato che la scelta di sostituire gli spostamenti in auto con una bici porta un concreto beneficio al nostro pianeta.» conclude Zoboli.
E poiché le persone vanno più facilmente in bicicletta dove sono presenti infrastrutture ciclabili, Trek sta investendo anche in questa causa.
Per conoscere meglio Trek, qui il sito dell’azienda.
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