TEST - Canyon Aeroad CF SLX 8 Di2: la bici smart che fa pace con il suo passato

Giovanni Bettini
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TEST - Canyon Aeroad CF SLX 8 Di2: la bici smart che fa pace con il suo passato

Giovanni Bettini
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È stato uno dei modelli che ha contribuito alla "rivoluzione aero" nel mondo del ciclismo. A 10 anni dall'introduzione del carbonio Super Light Extreme, la Canyon Aeroad CF SLX 8 Di2 ci ha permesso di scoprire pregi e difetti della quarta generazione prodotto.

Difetti che a dire il vero su questo modello, visto per la prima volta in competizione ad inizio giugno in occasione del Giro del Delfinato, sono difficili da rintracciare anche dopo la prova su strada.

Canyon Aeroad CF SLX

Diciamocela tutta... La precedente generazione (MY 2020) aveva qualcosa da farsi perdonare.
Il richiamo inerente i reggisella e il manubrio spezzato di Van der Poel a Le Samyn (QUI un approfondimento) avevano minato la fama di questa bici che da sempre è sinonimo di tecnologia e avanguardia per il marchio tedesco fondato nel 2001 da Roman Arnold.

Ora l'Aeroad è pronta per riprendersi ciò che le spetta.

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1– Dettagli tecnici

– Geometrie

Praticamente nulle le modifiche rispetto al passato.
Nelle piattaforme Canyon Aeroad CF SLX e Aeroad CFR 2025 cambia solo l'interasse: più corto di un millimetro rispetto alla precedente generazione.
Il rapporto stack-to-reach è di 1,42 in taglia M, molto simile a quello di un'altra bici aero per eccellenza: la Cervélo S5.

Canyon Aeroad CF SLX

Sette le taglie telaio disponibili: 2XS, XS, S, M, L, XL, 2XL.
Le geometrie tendono ad essere più abbondanti rispetto alla media a parità di taglia. In sostanza se siete a cavallo tra due misure valutate bene: nella maggior parte dei casi sarà necessario optare per un telaio più piccolo.

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Canyon Aeroad 2025 16.39.06

– Assetto in sella

Sono alto 168 cm, cavallo 78 cm per un'altezza sella che è pari a 69,5 mm.
Ho scelto, quindi, la taglia XS senza troppi indugi anche sulla base di una precedente esperienza con la seconda generazione.

L'attacco da 90 mm previsto di serie è leggermente corto.
Nel mio caso non copia del tutto l'assetto abituale anche dopo aver tolto in maniera autonoma e veloce tutti gli spessori (due da 0,5 mm e uno da 10 mm) posizionati sotto l'attacco del nuovo manubrio Canyon PACE (CP0048): il fiore all'occhiello di questa quarta generazione.

Canyon Aeroad CF SLX
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L'operazione è semplice: si svita prima la vite posteriore dell'attacco per poi liberare la vite superiore che chiude la serie sterzo.

Qui una parentesi è d'obbligo.

La struttura modulare del manubrio PACE oltre alla regolazione in altezza di 20 mm, consente sempre tre posizioni per quanto riguarda la larghezza (370, 395 e 420 mm). Fin qui siamo in linea con il "vecchio" manubrio Aerocockpit CP0018. Ed è proprio qui che arriva il bello.

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Tutte le nuove Canyon Aeroad CF SLX e Aeroad CFR vengono fornite di serie con il manubrio dotato di drop standard (130 mm, foto sotto) anche se è possibile modificare la configurazione della piega attraverso i terminali Aero Drop.

Il drop aero è più stretto di 20 mm nella zona delle leve rispetto alla versione standard di primo montaggio (vedi comparativa sotto).

Questa curva particolarmente amata dai pro' del team Alpecin-Deceuninck, adotta un angolo esterno (flare) aggressivo da 19° associato a un drop da 105 mm, più compatto quindi rispetto alla soluzione standard. Da non sottovalutare il fatto che la relativa sostituzione può essere eseguita senza dover spurgare i cablaggi idraulici.

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Altra novità interessante a livello di messa in sella è la possibilità di acquistare su canyon.com, in regime di vendita d'aggiornamento (aftermarket), la porzione centrale del manubrio (Canyon PACE T-Bar) disponibile in otto differenti lunghezze attacco.
Previo accordo scritto con Canyon è possibile operare a pagamento la sostituzione e il ripristino presso la sede italiana di Sommacampagna (VR) o, in alternativa, presso i service partner autorizzati.

Insomma, ora la messa in sella è più intelligente e meno blindata rispetto al passato anche se a monte viene richiesto un investimento economico non proprio indolore.

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Canyon PACE T-Bar: si può cambiare la lunghezza dell'attacco acquistando il componente aftermarket

– Cura costruttiva

Design minimalista, pulito ed essenziale.
Questa Canyon Aeroad CF SLX 8.0 Di2 replica l'estetica e le geometrie della piattaforma CFR proponendo un telaio costruito con fibra di carbonio derivata da PAN (poliacrilonitrile, QUI un approfondimento).

Una caratteristica che pone la bici in linea con la maggior parte dei modelli ad oggi sul mercato e che allo stesso tempo traccia un confine netto con il segmento CFR (Canyon Factory Racing) che propone un composito derivato da pece (PITCH) dotato di caratteristiche (e prezzo) superiori.

Canyon Aeroad CF SLX

Andando oltre l'anima del telaio, la quarta generazione non lascia scampo all'improvvisazione.
Rimanendo sul manubrio PACE oltre alle opzioni sopra descritte c'è la possibilità di applicare e rimuovere in maniera veloce un base bar con appendici (Canyon Gear Groove Aero Extension) dedicato ai triathlon veloci.

C'è poi l'ecosistema accessori.
Il sistema d'innesto Gear Groove contempla un supporto per ciclocomputer semplice o, in alternativa, una soluzione dotata di fanale integrato.

Una volta fuori dall'imballo la bici è assemblata al 95% e si fa presto a capire che la declinazione smart va oltre il manubrio.

Ad esclusione delle viti portaborraccia tutta la minuteria costruita in acciaio inossidabile (titanio su Aeroad CFR), adotta viti con testa Torx T25.

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In sostanza basta un solo utensile per agire sulle varie parti. Utensile T25 che è parte del Quick Release alloggiato in uno dei due perni e che deve essere inteso come un attrezzo di emergenza che non può sostituire la chiave dinamometrica...

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C'è poi il nuovo reggisella Canyon SP0077 con arretramento (offset) - 10 mm: completamente rivisto per quanto riguarda design e lunghezza.

Nuovo anche il morsetto che consente la regolazione fine indipendente dell'arretramento e dell'inclinazione della sella attraverso una nuova vite posizionata nella zona posteriore.

La chiusura del reggisella taglia completamente i ponti con il passato e torna sul tubo orizzontale ricordando vagamente la seconda generazione.

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Qui la testa della vite è più debole rispetto ad altre zone: massima attenzione in fase di regolazione. Si raccomanda una chiave dinamometrica di buona qualità

Dal macro al micro... Mi hanno colpito in modo particolare i due inserti posizionati sulla forcella sotto l'asola d'innesto dei perni passanti chiusi: una finezza che permette di non rovinare la vernice quando si appoggia la bici a terra senza ruota anteriore.

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La decalcomania posizionata sul tubo obliquo genera un richiamo che ha fatto scuola nel mondo del ciclismo contemporaneo al punto da influenzare le scelte estetiche della concorrenza.
Il fondo Crystal White con dettagli neri è un superclassico racing del marchio di Coblenza.

Una finitura che per Canyon è sinonimo di successi sportivi e commerciali.

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Philippe Gilbert LBL 2009 Roche aux faucons
Da Cadel Evans a Philippe GIlbert (in foto alla Liegi-Bastogne-Liegi 2009 su Ultimate CF Pro) fino a Mathieu Van der Poel. Il bianco con dettagli neri genera un evidente legame con il passato e la competizione. Foto: LesMeloures/CC BY-SA 2.5

– Componentistica utilizzata

L'allestimento 8 Di2 si posiziona al vertice del segmento Canyon Aeroad CF SLX 2025 ed è di tutto rispetto: gruppo trasmissione Shimano Ultegra R8100 (52-36 e 11-30 i rapporti), ruote DT Swiss ARC 1400 DICUT (canale interno da 20 mm con spalla dotata di uncino), sella Selle Italia SLR Boost Superflow Kit Carbonio, pneumatici Continental Grand Prix 5000 S TR da 28 mm con camera d'aria in butile (32 mm la sezione massima consentita).

I dischi in taglia XS sono da 140 mm ant./post. e tutto sommato (peso 70 kg) non ho rimpianto il 160...

Canyon Aeroad CF SLX

A completare la lista montaggio il misuratore di potenza 4iiii Precision 3 montato su pedivella sinistra: accuratezza +/- 1%, spessore 5,5 mm ed estensimetro a tre punti di rilevazione.

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C'è tanta sostanza. Rimane un nodo da sciogliere: la possibilità di scegliere la lunghezza della pedivella un attributo che al momento rimane non modificabile.

Il canale da 20 mm delle ruote, associato alla camera d'aria, rende l'interno sistemo meno docile e confortevole rispetto ad allestimenti su canale da 22, 23 o 24 mm e più.

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– Peso

In taglia M, senza pedali, Canyon dichiara 7,45 kg.

Noi abbiamo rilevato 7,61 kg in taglia XS.
Uno scarto che rientra nei normali intervalli di tolleranza (in genere +/- 5%) per un allestimento d'alta gamma, ma non di vertice. L'impiego di camere in TPU ad un costo relativamente basso può far risparmiare oltre 150 gr.

Mi aspettavo però 150 - 200 gr rispetto a quanto dichiarato viste le due taglie in meno.

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– Prezzo

Per portarsi a casa la Canyon Aeroad CF SLX 8 Di2 servono 6.649 euro.
Poco o tanto?

Se guardiamo il mercato nel suo complesso potremmo dire che oggi a 5.599 euro si acquista una bici utilizzata dai pro' montata Shimano Ultegra con misuratore di potenza di serie e ruote in carbonio.

Dall'altra parte se osserviamo il panorama delle bici aero potremmo dire che il rapporto prezzo/peso/qualità a parità di allestimento non viene battuto da nessuno dei grandi marchi. L'unico rivale è un noto marchio svizzero che a 6.799 euro offre una lista montaggio molto simile, ma senza il misuratore di potenza.

Canyon Aeroad CF SLX

A conti fatti questa Canyon Aeroad CF SLX rimane la prima della classe nel suo segmento anche se c'è da dire che questa bici qualche anno fa comandava in senso assoluto.
Al prezzo base vanno aggiunti due costi accessori: 19,90 euro per l'imballo e 49,90 euro per la spedizione (vedi immagine sotto)

Si potrebbe far qualcosa di più per rendere l'offerta più accattivante.
Perché non includere negli allestimenti 8 Di2 e 8 Di2 Speed anche gli Aero Drop?

Aeroad CF SLX 8 sale

– Garanzia sul telaio

Canyon offre la formula 2+4.
La garanzia legale di anni due copre tutte le parti prodotte da Canyon (telaio, forcella, manubrio e reggisella).

La garanzia convenzionale ai termini descritti sopra aggiunge quattro anni di copertura ed è destinata esclusivamente al primo proprietario.
QUI tutte le informazioni e i dettagli.

A questo si aggiunge il programma crash replacement che consente l'acquisto di telaio, forcella e componenti proprietari in caso di danni accidentali ad una tariffa agevolata entro il termine di tre anni dalla consegna dell'ordine.
Le coperture offerte dal marchio tedesco non possono essere di certo trascurate in fase di scelta.

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2 – Comportamento in salita

Lascia qualcosa sul piatto in termini di reattività nei rilanci e nelle accelerazioni violente rispetto ad una Pinarello Dogma F o a una Cube Litening Air, bici che ad ogni modo hanno una vocazione differente.

Canyon Aeroad CF SLX

Una volta raggiunta la velocità desiderata questo delta si annulla ed è difficile percepire differenze anche perché lo scarto di peso non è così marcato rispetto alla maggior parte delle bici da salita.

La barra dritta del manubrio PACE è all'insegna della tradizione.
La presa alta è agevolata dalle dimensioni della struttura, certo che un leggero downsweep associato ad backsweep (vedi manubrio Trek Aero RSL su Trek Madone Gen 8) avrebbe ulteriormente assecondato le curve fisiologiche della tipica posizione da scalatore.

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3 – Comportamento in discesa

La vocazione racing inizia ad emergere su questo terreno.

Mi aspettavo uno sterzo molto sensibile e reattivo e invece sono stato smentito.
Nei rapidi cambi di direzione la bici c'è e si gestisce bene merito anche delle dimensioni del tubo sterzo compatte, in genere proposte su telai di taglia inferiore, e dei nuovi cuscinetti a doppio schermo in acciaio inossidabile.

Canyon Aeroad CF SLX

Allo stesso tempo la Canyon Aeroad CF SLX non è per nulla nervosa, anzi, si dimostra stabile e sicura anche alle alte velocità là dove altri modelli iniziano a soffrire.
In ogni fase della curva (ingresso, mantenimento del punto di corda, uscita) è precisa ed in grado di perdonare anche le lievi correzioni di traiettoria, ovvero, quelle piccole indecisioni che su altri modelli innescano il sovrasterzo.

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Si apprezza a pieno se avete uno stile di guida deciso, sicuro e pulito.
A conti fatti avere una bici aero precisa, poco scorbutica e sempre stabile non è affatto male.

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4 – Comportamento in pianura

Assieme alla discesa è il terreno dove la bici dà il meglio di sé.
Difficile stabilire il grado di efficienza a livello scientifico, ma di sicuro le qualità emergono oltre i 36-38 km/h.

Conoscendo piuttosto bene questo mezzo, la sua storia e i miei valori di riferimento su un determinato segmento non ho esitato a spingere lungo 12 km pianeggianti caratterizzati da condizioni di vento pressoché nullo e poco traffico.

Aeroad CF SLX flat test

Lungo questo tratto ho capito in maniera avidente che la Canyon Aeroad CF SLX è una bici che deve essere "mandata in temperatura" per due motivi.

La struttura deve vincere un momento d'inerzia iniziale in fase di rilancio (es. partenza da fermo). Di contro una volta superata questa fase la bici mantiene egregiamente la velocità.
Alle condizioni esposte sopra ho notato che la scia generata dagli autoveicoli in sorpasso genera una effetto risucchio che finisce per spingere in ciclista in avanti in maniera più marcata rispetto ad altre bici.

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Non sono certamente un esperto di aerodinamica, ma l'impressione è che questa Aeroad sia ben tarata sul principio di Bernoulli: se il flusso del fluido (aria, n.d.r.) è veloce, la pressione è minore e viceversa. In altri termini minor pressione equivale a minor attrito e ad una resa aerodinamica maggiore.

C'è solo un nodo da sciogliere: riuscire a mantenere velocità attorno i 40 km/h per un lungo periodo di tempo, ma questo è un altro paio di maniche.

Canyon Aeroad CF SLX

Canyon Aeroad CF SLX 8 Di2: in conclusione

In un momento in cui molte aziende tornano a proporre la bici unica per ogni terreno, Canyon rimane fedele alla sua storia recente quasi a voler riscattare definitivamente le debacle della precedente generazione prodotto.

C'è una sostanza tecnica difficile da trovare altrove.
Le soluzioni attorno al nuovo manubrio PACE agevolano la messa in sella e aprono la porta a quelle regolazioni che in passato non erano consentite, come il cambio della T, per ottenere un attacco più lungo o più corto.

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Il fascino generato dalle forme e dall'opzione colore è indiscutibile se a piacere è un certo tipo di standard.
L'ecosistema accessori che si integra con la piattaforma sottolinea ulteriormente la cura costruttiva.

Me la comprerei? La risposta è dipende. Un sì netto per quanto riguarda l'estetica che fa breccia nel mio gusto personale. Allo stesso tempo quella leggera pigrizia in salita non mi fa impazzire.
La discriminante in definitiva potrebbe essere rappresentata da un mix di variabili: il livello di prestazione sul quale si viaggia abitualmente, i percorsi affrontati, la velocità, le vostre caratteristiche personali.

Se la bici la portate a spasso questa Canyon Aeroad CF SLX è quasi inutile. Viceversa non vi deluderà.

L'ultima considerazione è dedicata al prezzo: accattivante per il segmento aero, non così entusiasmante in senso assoluto.
Gli Aero Drop costano 235,95 euro: non propriamente regalati. Consegnare di serie questo componente avrebbe elevato ancor di più la caratura della bici oltre a giustificare in maniera netta le condizioni economiche.

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Perché comprarla

  • - Assetto racing: siete nel posto giusto
  • - Resa superiore alla media in pianura oltre i 36/38 km/h
  • - Possibilità di personalizzare il manubrio (larghezza, altezza, attacco in aftermarket)
  • - Ecosistema accessori

Perché non comprarla

  • - Prezzo: non accattivante in senso assoluto
  • - Leggermente pigra in salita nei rilanci 
  • - Dà il meglio di sé solo oltre determinate velocità
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Per maggiori informazioni: canyon.com/it/bici-da-strada/aeroad

QUI tutte le news, i test e gli approfondimenti sulle bici Canyon.

Qui sotto la prova di lunga durata della Ultimate, altro iconico modello del marchio tedesco. Una bici dedicata alla salita.

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Sull'autore
Giovanni Bettini

"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.

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