Il Giro d’Italia 2022 è stata l’occasione per molti marchi per svelare, più o meno ufficialmente, diversi nuovi prodotti da cronometro.
Prima dell’inizio della corsa rosa avevamo visto la Bmc realizzata in collaborazione con Red Bull, poi la Colnago TT1 e la Wilier Turbine SLR.
Nella crono di Verona è stata la volta di un’altra bici non ufficialmente sul mercato, ovvero la nuova Scott da crono utilizzata da Arensman del Team DSM, secondo all'arrivo.
La bici, in realtà, era stata utilizzata da Arensman e Bardet anche nella crono d’apertura di Budapest, ma ora siamo riusciti a mettere meglio a fuoco le differenze rispetto al modello precedente.
Non abbiamo molte informazioni tecniche, ma siamo già certi del nome, poiché figura tra le bici di recente omologazione nella lista Uci: Scott Plasma 7.
Prima del Giro 2022 i pro’ del Team DSM per le prove contro il tempo avevano sempre usato la Plasma 5, lanciata nel 2014. Nel 2020 Scott aveva presentato anche la Plasma 6, ma si trattava di un modello esplicitamente dedicato al triathlon e non omologato dall’Uci, a causa delle sue forme e del sistema di idratazione integrato.
Osservando le immagini (in basso) possiamo notare che le modifiche rispetto alla Plasma 5 sono sostanziali e vanno ben oltre il passaggio dal freno tradizionale a quello a disco. Una delle poche cose simili rimaste è solo il profilo del tubo obliquo.
La zona posteriore è stata ridisegnata e notevolmente snellita, un po’ come sulla nuova Wilier Turbine SLR. I fazzoletti aerodinamici posizionati sotto lo snodo sella e sopra la ruota posteriore sono del tutto scomparsi e anche i foderi alti sembrano più sottili, oltre che più arcuati e distanti dalla ruota posteriore.
Soluzioni che probabilmente tengono conto di nuove valutazioni aerodinamiche, ma che soprattutto permettono di alleggerire la bici, rendendola più agile e pronta nei rilanci.
Anche forcella e zona sterzo sono state completamente riviste.
La forcella ha foderi più squadrati e profondi, specie man mano che si avvicinano al mozzo.
Il profilo aerodinamico del tubo sterzo è molto più accentuato e si allunga con una forma tutta nuova in modo deciso verso il retro della bici.
L'attacco del cockpit in carbonio ora è un tutt'uno con la linea del tubo orizzontale.
L’impressione è che il tubo sterzo sia anche parecchio più basso a parità di misura.
Gli studi più recenti, infatti, suggeriscono che la resa aerodinamica è maggiore se si agisce sulle “torri” degli spessori delle appendici rispetto all’impiego di un telaio più grande.
Per maggiori informazioni: scott-sports.com
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Redazione BiciDaStrada.it
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