Rapide e Alpinist CLX II. Quando Sagan ha rotto quella ruota...

Giovanni Bettini
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Rapide e Alpinist CLX II. Quando Sagan ha rotto quella ruota...

Giovanni Bettini
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Dicembre 2019. Roval è nel pieno dello sviluppo delle nuove Rapide e Alpinist CLX II tubeless ready. Alle 6 del mattino di sabato i telefoni degli ingegneri iniziano a vibrare. Arrivano una serie di messaggi accompagnati da alcune foto dal training camp della BORA-Hansgrohe.
"Peter ha rotto la ruota...".

Le immagini mostrano un evidente cedimento della struttura. Ciò che cattura l'attenzione degli ingegneri è il tubeless fuori sede. La rottura della ruota è un caso possibile a seguito di un impatto: un salto maldestro di un marciapiede? Una deviazione improvvisa fuoristrada? Da Sagan ci si aspettava di tutto, ma non di vedere il pneumatico stallonato.

Rapide e Alpinist CLX II

L'imprevisto ed una nuova opportunità

Una volta arrivata in sede Roval, il team di ingegneri ispeziona la ruota test, trovando una piccola crepa nella sede del cerchio che però aveva già superato tutti gli standard di certificazione, incluso il test di caduta di 40 Joule senza pneumatico imposto dall'UCI.  Le cricche nella sede dello pneumatico emerse sulla ruota di Sagan potevano propagarsi nella cavità del cerchione causando un danno ancora più grave.
Roval decide così di replicare test e protocolli di monitoraggio utilizzando la camera d’aria. Risultato: la camera riduce la probabilità di una rottura distribuendo la pressione sulle crepe ritardando il rilascio della pressione.

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L'azienda informa i team.
La dotazione tecnica rimane invariata e all'inizio della stagione 2020 si prosegue con le "vecchie" CLX 32, 50 e 64.
Roval ha un nuovo obiettivo: realizzare un ruota ancora più solida in grado di mantenere il pneumatico sul cerchio anche in caso di rottura per dare la possibilità al ciclista di fermarsi in sicurezza.
Di contro i pro' vogliono utilizzare le nuove ruote accantonando le precedenti. Si passa così all'utilizzo della camera d'aria abbinata al copertoncino Specialized Turbo.
Nel mentre prosegue lo sviluppo della ruota tubeless ready.

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Test, test e ancora test

Il solo test UCI 40 Joule non è più sufficiente a valutare e garantire la sicurezza delle nuove ruote. Vengono avviati sondaggi tra i ciclisti al fine di studiare nuovi protocolli. Il punto d'arrivo è segnato: individuare il tipo di danno che un ciclista si aspetta da un impatto per costruire e superare ulteriori test studiati ad hoc.

Per garantire la validità delle prove in laboratorio e la relativa efficacia nel mondo reale il focus si sposta dall'urto subito dal ciclista all'impatto assorbito dalla ruota. Roval elabora così nuovi test di caduta che alzano l'asticella e raddoppiano la soglia utile per superare le verifiche.

Rapide e Alpinist CLX II

Vengono presi in considerazione due tipi di ostacoli: uno spigolo vivo e uno spigolo smussato con forze d'impatto che partono dai 40 fino ai 70 Joule (l'impatto su una buca di 5 cm2 a 30 km/h è di circa 30 Joule).

Ecco i risultati.

- 40 Joule/ test con spigolo vivo: il potenziale danno esiste, ma è possibile terminare la tua corsa o correre senza problemi.
- 50 Joule/ test con spigolo vivo: la ruota potrebbe essere danneggiata, ma il pneumatico rimane sul cerchio e il sistema è intatto. È possibile fermarsi in sicurezza.
- 55 Joule/ test con spigolo smussato: nessun danno.
- 60 Joule/ test con spigolo smussato: anche se il potenziale danno esiste, è possibile concludere la corsa/gara senza problemi.
- 70 Joule/ test con spigolo smussato: la ruota potrebbe essere danneggiata. Il pneumatico rimane sul cerchio e guidando la bici in sicurezza è possibile fermarsi in sicurezza.

Rapide e Alpinist CLX II

Rapide e Alpinist CLX II: 21 mesi e più di 1.000 ruote 

Risultati alla mano, viene tracciata la direzione.
Le nuove Rapide e Alpinist CLX II  devono rispondere a due criteri:

- resistenza ad un impatto contundente di 60 Joule senza danni;
- evitare la propagazione di eventuali crepe nella sede dello pneumatico o nel fianco del cerchio a seguito di un impatto contundente a 70 Joule.

Una quota elevata al punto da sancire il fine vita del componente. Cosa più importante però è garantire la massima sicurezza di guida per il ciclista.

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Roval a questo punto non decide di lavorare sulla forma del cerchio quanto piuttosto sulla selezione e la relativa interazione tra i diversi strati della fibra di carbonio utilizzati per la composizione del cerchio.

Vengono prodotte e testate 1.000 ruote con 150 combinazioni differenti di moduli e fibre di carbonio.
21 mesi di lavoro fino ad individuare la soluzione definitiva.

Roval Rapide e Alpinist

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Per maggiori informazioni: rovalcomponents.com/collections/road

Qui sotto il nostro articolo di presentazione.

Roval Rapide e Alpinist CLX II: la seconda generazione è tubeless



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Sull'autore
Giovanni Bettini

"I poveri sono matti" diceva Zavattini. Anche i ciclisti oserei dire. Sono diventato "pazzo" guardando Marco Pantani al Tour de France 1997 anche se a dire il vero qualcosa dentro si era già mosso con la mitica tappa di Chiappucci al Sestriere. Prima le gare poi le esperienze in alcune aziende del settore e le collaborazioni con le testate specializzate. La bici da strada è passione. E attenzione: passione deriva dal greco pathos, sofferenza e grande emozione.

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