Il Lombardia che ci siamo appena lasciati alle spalle ha segnato l'addio alle corse di Thibaut Pinot, personaggio amatissimo nel ciclismo degli ultimi anni.
La capretta Vittoria che gli organizzatori hanno fatto recapitare alla sua fattoria di Melisay, dove il francese trascorre gran parte del suo tempo libero, non è stata l'unico omaggio a Thibaut Pinot.
Ehi @ThibautPinot guarda la capretta che ti hanno portato gli italiani, la piccola Vittoria, speriamo che possa portarti fortuna!
Hey @ThibautPinot, take a look at the little goat the Italians brought you, her name is Vittoria, let's hope she brings you luck! #iLombardia pic.twitter.com/8jkJ6MdouZ
— Il Lombardia (@Il_Lombardia) October 7, 2023
Anche Lapierre, sponsor tecnico di quella che è da sempre la sua squadra, la Française des Jeux - oggi Groupama FDJ - ha voluto dedicargli un'opera di street art per ringraziarlo della tanta strada fatta insieme, addirittura 14 anni.
Tradizionalmente l'affetto e il sostegno dei tifosi trovano espressione proprio sull'asfalto su cui i corridori abbassano lo sguardo nei momenti più intensi. I graffiti spontanei con i nomi degli atleti e gli incitamenti a loro rivolti finiscono così per tracciare il passaggio delle corse. Proprio a quest'abitudine si rifà l'imponente doppio graffito (6x2 metri) che ha accolto il passaggio del ciclista francese sull'ultima salita della sua carriera.
A decorare l'asfalto che lo conduceva verso il centro di Bergamo, dove lo attendeva un bagno di folla tra i suoi tifosi giunti a rendergli un ultimo omaggio, Pinot ha trovato così un suo doppio ritratto.
Il primo è un omaggio all'uomo dietro il ciclista: una personalità carismatica, umile e discreta che ha lasciato un segno tra gli avversari e nei cuori degli appassionati. Un promemoria della forza silenziosa che l'ha contraddistinto lungo tutta la sua carriera.
Il secondo graffito raffigura nuovamente il volto dell'atleta in occasione della sua memorabile vittoria proprio al Giro di Lombardia nel 2018, ottenuta staccando Vincenzo Nibali negli ultimi km di gara.
A completare quest'ultimo ritratto sono le parole che Pinot ha voluto tatuate sul suo braccio destro: «Solo la vittoria è bella».
In realtà il francese non è andato a segno tanto spesso quanto avrebbe forse meritato. Tuttavia la la sua capacità di emozionare i tifosi, non solo francesi, lottando sempre duramente, unita ad una personalità autentica e spontanea gli valgono oggi il ringraziamento di Lapierre e di tutto il mondo del ciclismo.
Alle bici Lapierre sono legate le sue imprese più belle. Dalla prima vittoria di tappa al Tour nel 2012 in sella alla Xelius Ultimate a quella sull'Alpe d'Huez nel 2015 sulla Xelius SL.
Il 2018 è appunto l'anno del Lombardia, giunto dopo un drammatico epilogo del suo Giro d'Italia interrotto da un principio di polmonite. Nel 2019 trionferà invece nuovamente in una tappa del Tour conquistando la vetta del Tourmalet.
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L'ultima stagione, dopo l'annuncio del ritiro, ha visto Pinot inondato di affetto e dimostrazioni di stima da parte dei colleghi e dei tifosi. Una conferma di quanto questo corridore schivo e determinato abbia saputo dare ad un ciclismo su strada troppo spesso freddo e calcolato.
E allora non resta che unirci anche noi ai cori e dire: grazie Thibaut!
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Redazione BiciDaStrada.it
La redazione di BiciDaStrada.it: ciclisti per passione e vocazione. Giornalisti di mestiere