Com’erano le bici degli Anni 80 rispetto a quelle degli Anni 90?
Per rispondere a questa domanda abbiamo messo a confronto le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain, due grandissimi interpreti del ciclismo spagnolo e internazionale di quell’epoca.

L’occasione ce l’ha data un video pubblicato sul canale YouTube del Team Movistar (lo trovate più in basso) tramite il quale faremo un salto nel passato e precisamente nel 1983, con la Pinarello Treviso di Pedro Delgado (quella di colore rosso, in basso), e nel 1993 con la Pinarello del Team Banesto di Miguel Indurain.

Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel IndurainLe Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain



Perché le Pinarello dei due campioni spagnoli sono “raccontate” sul canale del Team Movistar?
Semplice: perché, anche se con un title sponsor diverso, lo staff della squadra è sempre lo stesso, a partire dal 1980.
Insomma, si tratta di uno dei team più longevi (e vincenti) della storia del ciclismo.
A questo proposito, se siete curiosi, QUI trovate tutte le maglie utilizzate dalla squadra a partire da quel lontano 1980.

Qui sotto, invece, il video in oggetto, in cui vengono svelate caratteristiche e curiosità delle Pinarello di Indurain e Delgado.
Più in basso trovate dettagli e le foto (la bici di Delgado è di colore rosso, quella di Indurain di colore bianco).

IL TELAIO
La Pinarello di Pedro Delgado era realizzata con tubi in acciaio Columbus mentre la bici di Indurain con tubazioni in acciaio Oria, entrambe, quindi, di origine italiana.
Solo nel 1995 Indurain sarebbe passato all’alluminio, materiale che poi avrebbe dominato la scena ciclistica per una decina d’anni, prima dell’avvento del carbonio.

Molto particolari le soluzioni adottate sulla bici di Indurain, vista la sua notevole statura.
Pur di non realizzare un triangolo principale del telaio troppo grande, infatti, il tubo piantone, come si dice in gergo, “svetta”, cioè è stato prolungato oltre il tubo orizzontale (per garantire maggiore rigidità) e la serie sterzo è stata dotata di una prolunga dove si va ad inserire l’attacco manubrio.

In questo modo, come a suo tempo confermò lo stesso Pinarello, era possibile realizzare un triangolo principale più piccolo e quindi più rigido.
Indurain utilizzò la stessa posizione in sella per tutte le stagioni in cui gareggiò su bici Pinarello.

Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain

I COMANDI DEL CAMBIO
Sostanziali le differenze tra le due bici se consideriamo i comandi del cambio.
Se nel 1983 troviamo ancora le leve sul telaio senza l’indicizzazione, all’inizio degli Anni ’90 vennero introdotti i comandi Campagnolo Ergopower, che integravano i comandi cambio e freno, del quale è dotata la bici di Indurain.
La novità fu introdotta qualche anno prima da Shimano e furono una vera e propria svolta del periodo, perché la cambiata diventò molto più veloce e pratica e la guida della bici più sicura.

Quello che ai giorni nostri è considerata la normalità, anche in versione elettronica, all’inizio degli anni ’90 fu una svolta epocale, una delle più importanti della storia del ciclismo moderno…

Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain

I RAPPORTI
Anche la rapportatura è una delle caratteristiche che più cambia fra le due bici (e che più cambia rispetto ad oggi).
Davanti troviamo una guarnitura con rapporti 53/39 all’anteriore e una cassetta a 8 rapporti 12/21 al posteriore sulla bici di Miguel Indurain che, nelle tappe di montagna, poteva optare anche per il pacco pignoni 12-23/25.

La bici di Pedro Delgado, invece, presenta qualche “anomalia storica”: il cambio è originale di quegli anni, della serie Campagnolo Super Record a 6 velocità, ma per ragioni non note la bici che compare nel video è stata dotata di una ruota con mozzo a cassetta Campagnolo a 8v.
Questo mix, usando una catena 8v, non creava problemi di funzionamento, perché il comando del cambio non era indicizzato.
Anche leve freno e comandi al telaio, probabilmente, non sono quelli del 1983.

Se per quanto riguarda la guarnitura ancora ad oggi molti professionisti utilizzano la dentatura 53/39, abissale è invece la differenza nella rapportatura posteriore.
Non solo per il passaggio da 5-6 a 11-12 velocità, ma anche per la dimensione dei pignoni che si è notevolmente ampliata, perché, come sappiamo, nelle tappe più dure oggi anche i Pro’ arrivano ad utilizzare pignoni fino a 32 denti.
Completamente cambiata, di conseguenza, anche lo stile e la cadenza di pedalata, che oggi è molto più alta.

Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain
Questa foto mostra il cambio Campagnolo Super Record del 1980 e un mozzo con cassetta a 8v che sarebbe comparso all’inizio degli Anni Novanta. Chi lo aveva notato?

Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain

I PEDALI
Se per la bici di Delgado troviamo i pedali con gabbietta, sulla bici di Indurain abbiamo invece i primi pedali a sgancio rapido.
Anche questa fu un delle innovazioni più importanti del periodo, soprattutto in termini di sicurezza.
In caso di caduta, infatti, il corridore non rimaneva più attaccato alla bici.
Per staccare il piede dal pedale il ciclista doveva prima allentare il cinghietto (quello mostrato in basso) e poi sfilare la scarpa dal pedale.
Incredibile, vero?

Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain

I RAGGI
Piuttosto che addentrarci nella costruzione della ruota (basata su raggi in acciaio e mozzi e cerchi in lega leggera), dal video si nota un particolare molto in uso in quegli anni.
Su entrambe le bici i tecnici usavano legare con lo stagno il punto di incrocio dei raggi per aumentare la rigidità della ruota.

Riportato ai nostri tempi, una cosa analoga la possiamo notare su alcune ruote artigianali di altissima gamma in fibra di carbonio, sulle quali l’incrocio dei raggi in composito viene consolidato con una legatura fatta, appunto, con fibre di carbonio.
Corsi e ricorsi storici…

Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain

LA VERNICIATURA
Singolare anche il modo adottato per “personalizzare” le bici, soprattutto quella di Pedro Delgado dell’83.
Notiamo, infatti, che il nome del corridore era scritto a mano sul telaio finito.
Lo potete vedere bene nella foto in basso.

Se pensiamo al livello di personalizzazione raggiunto sulle bici dei giorni nostri, viene quasi da sorridere nel vedere com’erano le cose in quegli anni.
Dall’estetica alla meccanica, le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain ci mostrano quanto il nostro mezzo sia cambiato nel corso degli anni.

Le Pinarello di Pedro Delgado e Miguel Indurain

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