Pogačar alla Strade Bianche 2022 ci ha regalato un’altra dimostrazione della sua classe.
Un’azione solitaria iniziata a 50 km dall’arrivo, meno esplosiva di quella di Van der Poel nel 2021, ma forse ancora più esaltante, perché partita da molto più lontano.
Sappiamo che lo sloveno non pubblica i suoi dati di potenza su Strava, ma in questa occasione ci è venuto incontro Velon, che ha svelato i numeri dell’attacco di Pogacar.
Li trovate qui sotto:
Prendendo per buono il peso dichiarato sul sito dell’UAE Team Emirates, ovvero 66 kg, 350 watt medi su 1h20’ sono tantissimi.
Parliamo di circa 5,3 watt kg.
Anche se Pogačar ha viaggiato a ritmo molto costante, tenendo conto degli strappi e dei rilanci possiamo ipotizzare un valore di potenza normalizzata di poco inferiore ai 400 watt.
E’ sempre difficile fare confronti assoluti con le prestazioni delle edizioni precedenti, in virtù di condizioni meteo e dinamiche di corsa diverse, però è interessante analizzare il segmento relativo agli ultimi 25 km.
Pogačar ha impiegato circa 1 minuto in più di Van der Poel nel 2021 (distacco maturato quasi tutto sullo strappo de Le Tolfe), ma lo sloveno ha trovato molto più vento laterale e contrario e, soprattutto, ha pedalato da solo già nei 25 km precedenti.
Sarebbe stato bello vedere come sarebbero andate le cose con Van Aert, Van der Poel e Pidcock, ma sicuramente in futuro le occasioni non mancheranno.
Tanta forza, ma anche tanta testa
I numeri di Tadej sono ovviamente straordinari, ma superlativa è stata anche la sua intelligenza tattica.
Senza Van der Poel e Van Aert sapeva di essere l’atleta più controllato e che tutti gli avrebbero corso sulle ruote per evitare di farlo andare via. E così lui ha anticipato i rivali, attaccando sul tratto in discesa di Monte Sante Marie (dimostrando ancora una volta grandi doti di guida). Se qualcuno gli fosse rimasto a ruota sarebbe stato un problema, ma una volta solo ha potuto dare il massimo senza paura.

Poi è stato bravo e lucido ad alimentarsi bene, ma soprattutto a gestire lo sforzo.
Sugli strappi sterrati non è mai andato oltre il limite. Saliva forte, ma regolare, per poi rilanciare subito l’azione con il lungo rapporto appena conclusa la salita.
Per questo gli inseguitori gli guadagnavano qualcosa sui tratti sterrati, ma poi, inesorabilmente, rimbalzavano, come si vede dal confronto diretto con Valverde (il più veloce oggi nei 25 km finali) nell’immagine qui sotto:
L’impressione è che la corsa sarebbe potuta durate altri 50 km, ma nessuno lo avrebbe preso…
Foto d’apertura: La Presse – Fabio Ferrari
QUI trovate la classifica della Strade Bianche 2022 maschile