Attacco secco da lontano per rimanere da solo e poi ritmo da cronoman fino al traguardo.
Questo è ormai il marchio di fabbrica a cui ci ha abituato Remco Evenepoel e che ieri lo ha portato alla vittoria della sua seconda Clasica San Sebastian.

Evenepoel Kom sull’Erlaitz
Foto facebook.com/dklasikoa

Tutti lo controllavano, ma alla fine nessuno è riuscito a rispondere al suo attacco deciso sul Col du Erlaitz.
Né tantomeno a ricucire lo strappo negli oltre 40 km che ancora mancavano all’arrivo.
Anche perché, da solo, ha percorso gli ultimi 45 km con due salite a 41 km/h di media (immagine in basso), con gli ultimi km affrontati in gestione.

Remco sembra completamente recuperato, anche mentalmente, dopo il terribile incidente al Lombardia. Inoltre è ancora giovane e pare migliorare anno dopo anno.
Per le corse di tre settimane è ancora un’incognita, ma nelle Classiche sarà uno dei corridori da battere per i prossimi 10 anni. I numeri sono qui a dimostrarlo.

Evenepoel Kom sull’Erlaitz

Evenepoel Kom sull’Erlaitz

L’attacco sul Col du Erlaitz era chiaramente pianificato.
Ma un conto è immaginarlo, un conto è farlo.
Il giovane belga ha chiesto alla squadra di alzare il ritmo sul Jaizkibel, per poi sferrare il colpo decisivo sull’Erlaitz, quando ancora mancano oltre 40 km al traguardo.

Il Col du Erlaiz è breve, ma con pendenze toste. Un po’ come le Cote delle Ardenne.
L’altimetria ufficiale parla di 3,8 km al 10,6%, con oltre 400 metri di dislivello.

Evenepoel Kom sull’Erlaitz

Evenepoel Kom sull’Erlaitz

Dal profilo Strava di Remco possiamo osservare che lo ha scalato in 11:38”, infliggendo circa 40” agli immediati inseguitori.
VAM di 2.090 m/h, con un rapporto peso/potenza stimato di circa 7,3 w/kg.

Ha poi continuato a guadagnare anche nei 5 km di mangia e bevi che precedevano la discesa, per poi affrontare la discesa stessa con grande lucidità.

La discesa dal Col du Erlaitz

I numeri in salita sono eccezionali, ma in linea con le migliori prestazioni che il belga ci aveva già mostrato al top della forma.
Quello che ci ha sorpreso di più è stata la sua disinvoltura e lucidità nella successiva discesa.

Evenepoel è sceso forte, facendo segnare il quarto tempo di giornata e continuando a guadagnare sugli avversari.
Curve veloci pennellate alla perfezione, senza la minima paura o esitazione, come si può vedere da questo breve video qui sotto:

L’attacco, come già detto, era pianificato e con grande intelligenza Remco era andato a provare la discesa nei giorni precedenti. Ma se hai paura o non sei più che sicuro, non riesci a scendere in quel modo.

I fantasmi del post Lombardia sono ormai alle spalle, ma ci sembra chiaro che il belga abbia lavorato duramente per migliorarsi su questo terreno, che era un po’ il suo tallone d’Achille, già prima della caduta dell’agosto 2020.

I dati della discesa dal Col du Erlaitz

Lavorando sull’aspetto mentale e sulle basi tecniche si può migliorare moltissimo anche in discesa. Tanto di cappello a Remco e al suo staff per quello che sono riusciti a fare.
Tra l’altro parliamo di un ragazzo di 22 anni, che ha iniziato da poco con il ciclismo e, dunque, i suoi margini di miglioramento sono ancora tutti da scoprire, sia dal punto di vista che fisico che tecnico.

Foto d’apertura facebook.com/quickstepalphavinyl

Qui sotto trovate un articolo in cui si parla proprio di come i Pro’ si allenino anche per migliorare la tecnica di guida:

Professionisti e tecnica di guida della bici: guardate come si allena la Lotto Soudal