Scegliere il manubrio della bici da corsa in modo corretto è molto importate, poiché può influenzare non poco il comfort e la guidabilità del mezzo.
La piega infatti, è uno dei tre punti di connessione tra il ciclista e la sua bici, insieme a pedali e sella, e per questo costituisce un componente da non sottovalutare.
La scelta del manubrio, nella maggior parte dei casi, tiene conto solo di aspetti come l’estetica e il peso.
In altri casi, non si tratta nemmeno di una scelta, ma l’utente finale “si accontenta” della piega montata di serie con la bici, senza analizzare se questa è adatta o meno alle proprie caratteristiche.
Prima del peso e dell’estetica, però, dovremmo tener conto di altri elementi fondamentali.
Ne abbiamo parlato nel video che trovate qui sotto, realizzato nel Tech Lab di Shimano Italia.
Il primo, e più importante aspetto, è la larghezza del manubrio, che deve essere commisurata alla larghezza delle spalle, per evitare dolori e indolenzimenti, soprattutto a cervicale, spalle e polsi.
A come scegliere la larghezza del manubrio abbiamo già dedicato una trattazione specifica che trovate qui.
In questo articolo, invece, vogliamo approfondire i concetti di Reach e Drop della piega, spiegando di cosa si tratta e come influenzano l’impostazione in sella.
Drop
Il drop rappresenta l’altezza verticale della piega, che viene misurata dall’asse della barra orizzontale del manubrio, al centro della parte bassa della curva.
I “moderni” manubri compact, in genere, hanno valori di drop compresi tra i 125 e i 130 mm, cioè molto inferiori rispetto ai manubri “tradizionali” che partivano dai 150 mm in su.
Un drop ridotto facilita il posizionamento delle mani nella parte bassa della piega, anche a coloro che non hanno un’elasticità della schiena così buona.
Questo permette di ottenere una posizione equilibrata, ottimizzando le tre impugnature del manubrio, cioè quella sulla barra centrale, quella sulle leve dei freni e quella sulla parte bassa delle piega.
Reach
Il reach rappresenta la profondità della piega, cioè la distanza tra l’asse della barra centrale e il centro della parte più avanzata della curva.
Anche in questo caso, con l’avvento delle pieghe compact, abbiamo assistito ad una riduzione della profondità che oggi si attesta, mediamente, sugli 80 mm.
Questo permette di raggiungere con più facilità i freni quando si è in presa bassa, ma allo stesso tempo avvicina la posizione delle leve e permette un’impugnatura più rilassata e confortevole in presa alta.
Un reach ridotto migliora la comodità e soddisfa la maggior parte dei ciclisti, anche se non è detto che si tratti dell’unica soluzione possibile.
Chi ha mani e avambracci lunghi, ad esempio, potrebbe preferire una piega più profonda.
Piccolo consiglio pratico: se sulla vostra attuale bici vi sentite troppo lunghi, ma avete già montato un attacco molto corto, verificate la forma della piega.
Se c’è possibilità, riducendo il Reach del manubrio troverete sicuramente giovamento senza dover cambiare la bici (fermo restando che se richiede questi adattamenti la misura del telaio scelto è quasi sicuramente errata).
In conclusione
Reach e Drop del manubrio incidono in modo importante sulla postura e sul comfort.
Negli ultimi anni, con l’affermazione dei manubri compact, questi due valori si sono ridotti parecchio.
Così come è cambiata la forma stessa della pieghe.
Questa evoluzione ha contribuito a rendere più ergonomica l’impugnatura del manubrio (i ciclisti di vecchia data ricorderanno quanto fossero scomode le pieghe del passato).
Da un punto di vista biomeccanico non è detto che le pieghe compact siano adatte a tutti (le aziende continuano a proporre alcuni modelli con forma anatomic o tradizionale), ma a nostro avviso rappresentano la scelta migliore per almeno l'80% dei ciclisti amatori (attenzione, non parliamo di pro’).
Permettono di mantenere una posizione di guida più rilassata, un’impugnatura più ergonomica e garantiscono maggiore libertà nella scelta dell’attacco manubrio e nella gestione degli spessori.
Se questo articolo su come scegliere il manubrio della bici vi è stato utile, qui trovate tutti i consigli tecnici e i contenuti relativi alla biomeccanica pubblicati su BiciDaStrada.it.
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.