I recenti divieti introdotti dall’UCI hanno riacceso l’interesse sul rapporto tra posizione in bici e aerodinamica, specie in discesa.
Un aspetto di fondamentale importanza, visto che diversi studi hanno mostrato che a circa 50 km/h la resistenza aerodinamica rappresenta il 90% della resistenza totale all’avanzamento che un ciclista deve superare.

L’Uci ha vietato la famosa posizione “Super Tuck” lanciata da Froome nel 2016, ma in genere tutte le posizioni che non prevedono un contatto con la sella o le mani saldamente sul manubrio.

La Super Tuck era una delle posizioni più usate dai corridori in discesa negli ultimi tempi, ma era davvero la più veloce? E di quanto?

Un po’ per curiosità, un po’ per avere qualche dato oggettivo, abbiamo rispolverato uno studio realizzato qualche tempo fa da Bert Blocken, ricercatore olandese che si occupa di aerodinamica applicata al ciclismo.

Proprio prendendo spunto da uno dei suoi studi, avevamo analizzato anche quante energie si risparmiano effettivamente quando si pedala in gruppo. I dettagli li trovate nell’articolo qui sotto.

Quanto si risparmia pedalando a ruota? Ce lo svela lo studio di Peloton Project




Lo studio relativo alle prestazioni aerodinamiche delle varie posizione in bici è intitolato Aerodynamic analysis of different cyclist hill descent positions ed è stato pubblicato dal Journal of Wind Engineering & Industrial Aerodynamics nel 2018.

L’analisi ha preso in considerazione 15 diverse posizioni (sia con bici da strada che da crono, vedi immagine in basso) ed è stata eseguita mediante simulazioni CFD (Computational Fluid Dynamics), successivamente convalidate in galleria del vento. 

posizione in bici e aerodinamica

I risultati sono stati analizzati in termini di area frontale, area di resistenza e coefficiente di pressione superficiale. 

Un’analisi così approfondita ha permesso di valutare il rapporto tra posizione in bici e aerodinamica non solo in base all’area frontale, ma anche al coefficiente di resistenza aerodinamica (CdA, Aerodynamic Drag Coefficient), che viene ritenuto un parametro più preciso, poiché oltre alla superficie frontale tiene conto anche della forma e delle possibili turbolenze che questa genera.

Lo studio è stato effettuato prendendo come riferimento un ciclista di 183 cm e 72 kg.
I risultati potrebbero variare leggermente in caso di ciclisti molto grandi o molto piccoli, ma si sottolinea che le differenze non saranno sostanziali.

I risultati sono stati analizzati supponendo una velocità di 72 km/h (20 m/s), lungo una discesa di 5 km sufficientemente ripida da non dover mai pedalare.

Si tratta, ovviamente, di una situazione non reale, ma che permette comunque di valutare in modo preciso le prestazioni aerodinamiche delle varie posizioni.

posizione in bici e aerodinamica

RISULTATI
Non entriamo nei dettagli tecnici dello studio (chi vuole maggiori informazioni, trova l’intera pubblicazione a questo link), ma ci limitiamo a riportare i risultati finali e a trarre alcune conclusioni.

Le tre posizioni con il coefficiente di resistenza aerodinamica migliore, adesso, sono tutte vietate. Si tratta di due varianti con il ciclista seduto sul tubo orizzontale e della posizione “Pantani”. La più aerodinamica, in realtà, sarebbe la posizione Superman, ma ai fini dell’uso su strada, ovviamente, non può neanche essere presa in considerazione…

posizione in bici e aerodinamica

Ci sono, però, almeno un altro paio di aspetti interessanti da valutare.
Il primo è che la posizione alla “Froome”, seduto sul tubo orizzontale e con il peso proteso in avanti (impostazione molto rischiosa), non è tra le più veloci, ma si piazza solo in settima posizione.

Il secondo è che la classica posizione denominata “back down 2″, chiamiamola a uovo con sedere sulla sella, si piazza in quarta posizione, a poca distanza dalle prime tre.
Questa impostazione (la più usata in gara fino a qualche tempo fa) rimane consentita e, senza dubbio, permette una migliore guidabilità del mezzo e rischi più bassi.
In una discesa di 5 km a 72 km/h, ad esempio, pagherebbe solo 0,8 secondi rispetto alla posizione Pantani.

posizione in bici e aerodinamica

I grafici qui sopra indicano il tempo perso per km rispetto alla posizione più veloce (“Top Tube 4” e “Time trial top tube”), in funzione della velocità di pedalata. In alto: posizioni di gara su strada. In basso: posizioni a cronometro.

Alla luce di questi risultati, dunque, potremmo considerare che la polemica sui divieti è stata un po’ fine a se stessa.

Tra gli altri spunti interessanti da considerare, uno riguarda l’incidenza del casco da crono sulle prestazioni aerodinamiche: a parità di posizione, alla velocità di 50 km/h, il casco da crono garantisce un guadagno di oltre 2 secondi a chilometro.
Non poco, ragionando a livello professionistico.

Infine, per concludere il discorso su posizione in bici e aerodinamica, riportiamo delle info grafiche pubblicate in un documento ufficiale Uci che aiutano a fare chiarezza sulle posizioni ammesse (in verde) e quelle vietate (in rosso).

posizione in bici e aerodinamica

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