Il mondo della bicicletta svela un’economia forte e in crescita: basti sapere che l’industria della bicicletta in Italia vanta 2.900 aziende con 17.000 addetti e ricavi pari a 9 miliardi di euro annui.

La produzione italiana segna dal 2018 ad oggi +20% e la buona notizia è che nel biennio 2021-2022 il 48% delle aziende produttrici di biciclette e componentistica prevede un’ulteriore crescita dei ricavi.

È quanto emerge dall’ultimo Market Watch di Banca Ifis che, per il secondo anno consecutivo, è Premium partner delle Classiche del ciclismo italiano ed ha condotto un’analisi dettagliata dell’intero ecosistema della bicicletta.

Quali sono i dati principali della ricerca?
Innanzi tutto, il settore si è rivelato anticiclico: nel 2020 ben il 90% dei produttori ha aumentato o confermato gli investimenti.
Certo, c’è da dire che la ripresa della produzione italiana è iniziata nel 2018 dopo un ventennio di contrazione a causa della delocalizzazione e del calo della domanda interna.
Ora, dopo il positivo andamento degli ultimi 2 anni, nel biennio 2021-2022 le aziende produttrici di biciclette e componentistica prevedono un’ulteriore crescita dei ricavi.

Il 65% della filiera della bicicletta si concentra in 4 regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, dove tra l’altro si trova anche la maggior parte dei praticanti amatoriali.
In tutta Italia sono 10,7 milioni gli appassionati di ciclismo di cui 4 milioni i praticanti di ciclismo sportivo amatoriale.

Il 53% dei produttori esporta le proprie biciclette all’estero, quindi il Made in Italy piace.
Il driver di mercato è la bici elettrica: +44% nel 2020 le vendite di e-bike.

Da casa al lavoro in E-Bike

Oltre ai dati, l’aspetto più interessante del Market Watch di Banca Ifis è che vengono delineate le tendenze in atto che caratterizzano l’evoluzione del mondo della bicicletta.

1 – Le forniture
La dipendenza dall’estero ha determinato nel 2020 tempi di attesa anche di 300 giorni delle forniture di componentistica in Europa. Telai e cambi in cima alla lista delle richieste di import.

Ma perché importiamo?
Essenzialmente perché mancano in Italia e in Europa analoghi produttori e fornitori e poi perché è più conveniente dal punto di vista economico.
Pur prevedendo un aumento dell’import nell’immediato futuro, i produttori europei di componentistica (25% la quota di mercato Italia) si sono posti come obiettivo una minore dipendenza dalla fornitura extra-europea e di triplicare fino a 6 mld € nel 2025 il valore prodotto.

Ci siamo già occupati in diverse occasioni del problema dei ritardi nelle consegne di bici e componenti, qui sotto vi ricordiamo gli articoli più recenti legati all’argomento:

Acquistare una bici nel 2021: cosa sapere e cosa è cambiato

Perché le bici non si trovano? Ecco la posizione di Scott

2 – Il fenomeno e-bike
La crescita delle vendite in Europa è guidata dall’e-bike, che entro il 2030 si stima rappresenterà oltre la metà del mercato. Negli ultimi 5 anni in Italia, l’e-bike ha quintuplicato le vendite di biciclette.
I commercianti al dettaglio e i noleggiatori confermano che l’e-bike non è un fenomeno passeggero.
L’e-bike è stato il mezzo più richiesto dal mercato italiano e tale rimarrà anche nel corso del biennio 2021 e 2022.

L’80% dei distributori prospetta un aumento delle vendite e il 90% dei produttori è sicuro del fatto che l’e-bike sarà una vera rivoluzione duratura nel mondo della mobilità perché risponde a una domanda di mobilità sostenibile ed è accelerata dall’innovazione tecnologica con e-bike sempre più performanti, leggere, confortevoli e con fasce di prezzo più accessibili.

Se volete approfondire, qui potete trovare i nostri articoli sulle e-road bike.

3 – Il cicloturismo
Il 21% degli italiani dichiara di essere un appassionato di ciclismo, tra questi quasi 4 milioni praticano ciclismo sportivo e cicloturismo.
Sono per il 71% uomini, residenti al Nord (57%) e il 50% ha un reddito medio alto.
Per loro la passione per le due ruote si incrocia con quella per la natura e per la sostenibilità.

Per quanto riguarda il cicloturismo, si è finalmente capito che produce valore: la stima della spesa complessiva generata dal cicloturismo in Italia è 4,6 miliardi di euro con 55 milioni di pernottamenti legati al cicloturismo.
Investire in servizi potrebbe quadruplicarne i ricavi: 20 miliardi è la stima della spesa che si potrebbe ottenere in Italia se si applicassero le best practice del Trentino Alto Adige.

Cosa fare?
Potenziare la rete viaria dedicata alle biciclette, offrendo percorsi sicuri per ogni età e tipologia di ciclisti, assicurare servizi per il trasporto bici, prevedere punti di ristori adeguati e agevolare altri tipi di servizi come bike hotel, tour guidati, bike park e servizi di noleggio.

Per leggere per intero la ricerca Market Watch di Banca Ifis, potete scaricarla da qui.
Qui altri articoli sul mondo della bike industry.