La Liegi di Fulgsang e quel brivido sulla schiena... Questo è il ciclismo, signori
Nicola Checcarelli
La Liegi di Fulgsang e quel brivido sulla schiena... Questo è il ciclismo, signori
Nicola Checcarelli
Quando ha visto Alaphilippe in difficoltà sulla Roche aux Faucons, quando ha staccato di forza prima Woods e poi Formolo poco prima di iniziare l’ultima picchiata verso Liegi, Fuglsang avrà davvero pensato che questa volta era la sua giornata.
Dopo il secondo posto alle Strade Bianche, il terzo all’Amstel Gold Race e ancora il secondo alla Freccia Vallone, avrà pensato che il suo sogno stavolta sarebbe divenuto realtà.
Poi, a meno di 5 km dalla fine, durante la picchiata verso Liegi ha sentito la ruota posteriore scivolare e la bici imbizzarrirsi (potete rivedere quell'incredibile sbandata nel video qui in basso).
Un attimo lungo un’eternità, in cui avrà pensato che stava per buttare tutto alle ortiche. Ancora una volta.
Perché nel ciclismo nulla è scontato.
Nel ciclismo spesso si sa chi il più forte (e alla Liegi era decisamente Fuglsang), ma non sempre il più forte vince.
Perché ti deve girare tutto bene, devi trovare la giornata giusta e avere la fortuna dalla tua parte.
Il ciclismo è una grande metafora della vita.
Per questo è così bello.
Crudele e affascinante al tempo stesso.
Ti prepari per mesi interi, fai sacrifici, e in un attimo rischi di vanificare tutto.
Quante volte è successo… Ricordiamo Nibali al Tour dello scorso anno, ma è solo uno dei tanti episodi.
Ma questa volta doveva essere il giorno di Fuglsang.
Perché è da tante settimane che ha una gamba super.
Perché l’ha fortemente voluto.
Una reazione d’istinto, una frazione di secondo, e la bici è tornata miracolosamente in traiettoria.
Onestamente non so come abbiamo fatto.
Credo che non lo sappia neanche lui.
Sicuramente i trascorsi da biker lo hanno aiutato (è stato campione del mondo U23 di Cross Country nel 2007).
Ma si è trattato più che altro di istinto.
Istinto e fortuna.
Il “Dio del Ciclismo” ha deciso che stavolta doveva essere il giorno di Fuglsang, perché se lo era davvero meritato.
Chi va in bici da tanti anni, e magari ha pure gareggiato, avrà sentito lo stesso brivido che è passato sulla schiena del danese.
Perché quella vittoria se l’era meritata.
Perché una caduta in quel momento non sarebbe stata giusta.
Anche se ad “approfittarne” sarebbe stato il nostro, monumentale, Davide Formolo.
Per un attimo mi sono immaginato lì, al posto di Fuglsang.
Mi sono immaginato la scarica di adrenalina nel momento della sbandata.
Quel brivido sulla schiena.
E quella sensazione di gambe “molli” che ti resta per qualche chilometro dopo una paura come quella.
Chi ha vissuto, in qualche modo, un’esperienza simile, sa di cosa parlo…
Un attimo in cui è racchiusa tutta la Liegi di Jakob Fuglsang.
Un rischio oltre il limite che, forse, in quel momento non era nemmeno necessario prendersi.
Ma quando sei in corsa, a 5 km dall’arrivo, a tutta, è difficile mettersi a fare calcoli.
E’ difficile restare perfettamente lucidi.
Anche perché non sai cosa sta succedendo dietro e come stanno andando gli altri.
Come all’Amstel, anche se per motivi diversi, ha rischiato in un attimo di “buttare” la corsa.
Ma stavolta il “Dio del Ciclismo” ha deciso che doveva essere il giorno di Fuglsang, che così ha potuto alzare le braccia al cielo e dedicare la sua vittoria a Michele Scarponi, che mai come ieri, forse, è stato al suo fianco.
Crudele e spietato. Ma anche onesto e generoso.
Ti chiede tanto, in termini di fatica, sacrifici, dedizione.
Ma in pochi, intensi momenti, ti ripaga di tutto.
Sempre affascinante, sempre emozionante, quasi mai scontato.
Questo è il ciclismo, signori…
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.