Qual è la gomma gravel ideale?
Che sezione e che disegno del battistrada è meglio scegliere per la bici gravel?
Si tratta di due domande che ci arrivano spesso in redazione e che sento con frequenza anche da parte degli amici.
Il gravel è una disciplina estremamente variegata, che va dalle gare al bikepacking, dunque non è facile dare una riposta univoca. La cosa più corretta sarebbe approfondire qual è la gomma gravel ideale per il proprio utilizzo.
Tuttavia, dopo aver provato tante bici e tante gomme, credo che sia possibile individuare una tipologia di pneumatico (a prescindere dal marchio) in grado di soddisfare le esigenze della maggior parte del pubblico: semi-slick, larga e, ovviamente, tubeless.
Come specificato nel titolo, è il punto di vista del sottoscritto (Nicola Checcarelli) e non pretende di essere la verità assoluta. Anche perché, come vedremo, ci sono delle eccezioni…
La gomma gravel ideale? Mai sotto 700x40
Una gomma larga permette di avere maggiore impronta a terra, dunque maggiore trazione e maggiore sicurezza in discesa, a prescindere dal disegno dello pneumatico (e questa è la cosa più importante).
Scegliendo una sezione abbondante, dunque, si può osare qualcosa in più in termini di scorrevolezza del battistrada.
Inoltre, la gomma larga consente di gonfiare a pressioni più basse, spesso vicine ai 2 bar. In questo modo la carcassa dello pneumatico "lavora" di più e assorbe meglio le sconnessioni, a tutto vantaggio del comfort e della guidabilità del mezzo sui tratti sconnessi.
A mio avviso per la maggior parte degli utenti la sezione ideale è compresa tra 700x42 (difficile da trovare) e 700x45. Misure che garantiscono un buon compresso tra comfort, scorrevolezza, tenuta e peso.
Chi fa gare, si cimenta in un gravel veloce, o semplicemente ha un passaggio ruota limitato, può optare per una 700x40. Scendere sotto, con le gravel attuali, secondo me ha poco senso.
Sezioni superiori possono essere indicate per usi molto specifici, come viaggi lunghi in cui occorre mettere il comfort davanti a tutto. Oppure per chi fa esclusivamente percorsi simil-mtb, ma ha senso usarla così?
Il tutto sempre e comunque con un canale interno del cerchio che, per divertirsi, non può essere inferiore ai 23 mm.
Scorrevole al centro, tassellata ai lati
Uso la gravel in modo molto vario e spesso non disdegno dei tratti tecnici scassati, al limite della Mtb. Per questo, soprattutto fino a qualche tempo fa, montavo gomme con un disegno piuttosto aggressivo, che però avevano dei limiti sui tratti più compatti.
Con l’uso di canali interni e di pneumatici sempre più larghi mi sono reso conto che per trovare il feeling giusto non serve un disegno troppo aggressivo.
Ecco perché una gomma di buona qualità, con parte centrale del battistrada semi-slick, abbinata ad una tassellatura laterale più pronunciata, secondo me è la soluzione ideale per la maggior parte degli utenti.
Permette di fare meno fatica sui tratti scorrevoli (asfalto o sterrato che sia), ma garantisce una tenuta adeguata in piega, specie su terreni “morbidi”, come single track in terra battuta. Sui tratti più scassati e complicati, a fare la differenza sono pressione, sezione e mescola, almeno sull’asciutto.
Se pedalate quasi esclusivamente su fondi compatti, la necessità della tassellatura laterale più ampia può venire meno. Se invece avete bisogno di quel pizzico di sicurezza in più, potreste optare per una gomma più scorrevole sul posteriore e una più tassellata (e magari più larga) sull’anteriore, come si fa in Mtb.
E ovviamente tubeless…
La gomma gravel ideale deve essere tubeless.
Se su strada il dibattito camera d’aria o tubeless può avere ancora senso, in ambito gravel no.
Il tubeless è la soluzione che consigliamo da sempre e deve essere il primo upgrade da mettere in conto per chi si avvicina a questa disciplina.
Garantisce più comfort, migliore tenuta, migliore trazione e, soprattutto, riduce in modo esagerato il rischio di forature e pizzicature.
Non aggiungiamo altro, se volete saperne di più, vi rimandiamo al contenuto qui sotto:
Ci sono eccezioni? Certo
Ci sono eccezioni? Sicuramente sì e la principale riguarda i percorsi fangosi. In questo caso con il battistrada semi-slick è come pedalare sul ghiaccio.
Se d’inverno vi capita di affrontare spesso mulattiere o strade molto fangose potrebbe essere il caso di valutare un secondo treno di gomme con tassello più rado e pronunciato. Anche se, quando il fondo è viscido e il fango è veramente tanto, non c’è tassello che tenga. Serve soprattutto il manico…
La gomma gravel ideale, secondo me: in sintesi
- • Larghezza 700x42/45
- • Battistrada semi-slick al centro, tassellato ai lati
- • Rigorosamente tubeless
- • Di gamma medio-alta (purtroppo costosa), dunque con mescola e carcassa di qualità
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Sull'autore
Nicola Checcarelli
Passione infinita per la bici da strada. Il nostro claim rappresenta perfettamente il mio amore per le due ruote e, in particolare, per la bici da corsa. Ho iniziato a pedalare da bambino e non ho più smesso. Ho avuto la fortuna di fare della bici il mio lavoro, ricoprendo vari ruoli in testate di settore, in Regione Umbria per la promozione del turismo in bici, in negozi specializzati. Con BiciDaStrada.it voglio trasmettervi tutta la mia passione per le due ruote.