La terza tappa del Giro d’Italia Under 23 era annunciata come la più dura di tutta la corsa. Forse fin troppo per una categoria giovanile.
Partenza da Pinzolo e arrivo a Santa Caterina Valfurva, dopo 177,1 km e oltre 5.000 metri di dislivello. Nel mezzo il Passo del Tonale, l’Aprica e, sopratutto, il Passo di Guspessa, che possiamo considerare una sorta di nuovo versante del Mortirolo.
I dati del nuovo versante del Mortirolo
Il Passo di Guspessa inizia da paese di Sernio, in Valtellina.
La lunghezza ufficiale della salita è di 10,750 km con una pendenza media dell’11,5% e un dislivello di 1.232 metri.
Ricordiamo che il Mortirolo da Mazzo, cioè dal suo versante più famoso, misura un paio di km in più, ma ha una pendenza media del 10,5%.
Dopo i primi 500 metri con una pendenze “normale”, il resto della salita è regolare e durissima, con pendenze che si mantengono costantemente tra il 10 ed il 12%, con punte al 15%. La strada è sempre stretta e scorre quasi sempre nel bosco, con gli ultimi chilometri riasfaltati di fresco proprio per il Giro Under 23.
Una volta raggiunto il Passo di Guspessa, a quota 1.855 metri, si affronta una brevissima discesa e poi un falsopiano di circa 8 km prima di raggiungere il “vero” Passo del Mortirolo.
Insomma, un’altra ascesa terribile, fino ad ora poco conosciuta (se non dagli appassionati del posto e da chi ha affrontato il percorso lungo della GF Stelvio-Santini) che gli amanti delle grandi salite potranno sfidare nei prossimi mesi, avendo cura di montare i rapporti adatti.
Com’è andata la corsa
Il più veloce sul Passo di Guspessa è stato Lenny Martinez, figlio di Miguel Martinez (grandissimo biker, che tentò anche l’esperienza su strada con alterne fortune), che ha provato l’attacco da lontano, senza però riuscire a vincere la tappa.
Secondo i dati del suo profilo Strava, il francese ha scalato la salita in 44:56″ , alla ragguardevole VAM di 1.655 m/h a più di 5,5 watt/kg.
Per un amatore di buon livello, in grado di affrontare una salita così lunga con una VAM di 1.000 m/h, sarà necessaria circa 1h15’ di scalata.
Con una VAM di 750 m/h il tempo necessario sale a circa 1h39’.
La tappa, però, non è andata a Martinez, ma è stata conquistata dalla maglia rosa Leo Hayter (basso), fratello del professionista della INEOS.
L’inglese è stato autore di una vera impresa: ha ripreso e staccato tutti sul falsopiano che porta verso Bormio, per poi consolidare il successo lungo l’ascesa finale verso Santa Caterina Valfurva.
Il secondo all’arrivo, Romain Gregoire, è giunto staccato di ben 4:55′.
Nessun italiano, purtroppo, tra i primi 10.
Per maggiori informazioni sul Giro d’Italia Under 23: giroditaliau23.it